La F1 archivia il primo trimestre del 2025 con ricavi in calo del 27% su base annua, fermandosi a 403 milioni di dollari rispetto ai 553 milioni dello stesso periodo del 2024. Un risultato che segna una battuta d’arresto per la massima competizione motoristica, ma che non modifica la traiettoria di crescita strutturale impressa negli ultimi anni da Liberty Media.
Nonostante il segno negativo, si tratta comunque della seconda miglior performance di sempre per un primo trimestre da quando la F1 è passata sotto il controllo del colosso statunitense nel 2016.
I conti: utile netto negativo, ma spese sotto controllo
La F1 ha chiuso il trimestre con una perdita netta di 28 milioni di dollari, a fronte di un utile di 136 milioni nello stesso periodo del 2024. Liberty Media ha contenuto le spese operative a 242 milioni di dollari, in calo del 15%, mentre le spese amministrative e di vendita hanno raggiunto i 76 milioni, in aumento del 30% su base annua.
La società ha precisato che un pagamento da 50 milioni di dollari legato al nuovo Patto della Concordia firmato a marzo — che regola i diritti commerciali tra F1 e i team dal 2026 — non è stato incluso nei conti del trimestre. L’accordo coinvolge tutti gli 11 team, compresa Cadillac, che ha ricevuto l’approvazione per l’ingresso nella categoria.
Il calo è inoltre derivato principalmente dalla riduzione del numero di gare disputate nei primi tre mesi dell’anno: due Gran Premi (Australia e Cina) contro i tre del 2024 (Bahrain, Arabia Saudita e Australia). Questo ha comportato una perdita in termini di diritti media, commissioni dei promotori e sponsorizzazioni legate agli eventi.
Le sole gare di Bahrain e Arabia Saudita, assenti in questa prima parte di stagione, garantivano l’anno scorso un introito stimato di circa 140 milioni di dollari, contro i 90 milioni generati quest’anno dai round inaugurali. Il minor numero di eventi ha quindi inciso anche sulla quota dei ricavi stagionali riconosciuti da sponsor e media partner.

Boom commerciale della F1: quasi 3 miliardi in sponsorizzazioni tra Circus e team nel 2025
Sponsorizzazioni e accordi in espansione
Liberty Media ha risentito della mancanza di sponsorizzazioni legate alle gare assenti, come Gulf Air per il GP del Bahrain e STC per l’Arabia Saudita. Tuttavia, l’organizzazione ha compensato parzialmente il calo siglando nuove partnership, tra cui quelle con Barilla e PwC.
Quest’ultima ha debuttato come partner ufficiale di consulenza strategica in occasione del GP di Miami 2025. Ha offerto supporto in aree chiave per migliorare le performance e l’efficienza operativa del business globale della F1.
A livello di espansione territoriale, sono stati annunciati due importanti rinnovi: il Gran Premio di Città del Messico resterà in calendario almeno fino al 2028, mentre Miami ha esteso il proprio contratto fino al 2041.
Ascolti e abbonamenti in crescita
Nonostante la flessione economica, la popolarità del campionato non accenna a calare. Liberty Media ha registrato una crescita nel numero di abbonati al servizio streaming F1 TV, aumentato del 4% rispetto al 2024. Il mercato statunitense ha trainato questo risultato, crescendo del 20%.
La gara d’apertura ha registrato oltre 60 milioni di spettatori globali, segnando un record storico negli Stati Uniti con 1,1 milioni di spettatori su ESPN.
Stefano Domenicali, presidente e CEO di Formula 1, ha commentato con ottimismo: «La serrata competizione in griglia ha generato un’azione avvincente in pista, favorendo la crescita del pubblico sia sulle piattaforme fisiche che su quelle digitali».
Questi sono i motivi per cui Liberty Media ha fiducia nel potenziale della F1. «Riteniamo che i flussi di entrate contrattuali e diversificati la posizionino bene nell’attuale contesto macroeconomico – ha ribadito Derek Chang, nuovo CEO di Liberty Media -. I fondamentali aziendali restano solidi e siamo fiduciosi nella nostra capacità di generare valore a lungo termine».
Chang ha inoltre confermato che l’acquisizione di MotoGP sta procedendo nei tempi previsti. L’approvazione finale da parte della Commissione Europea è attesa entro il 30 giugno.

Liberty Media – Dorna Sports: la Ue pronta a dare il via libera
Il rallentamento del primo trimestre appare, dunque, circoscritto e legato al calendario. La F1 continua così a rafforzare la propria base contrattuale, ad attrarre sponsor globali e ad ampliare la propria audience.
La strada verso la sostenibilità economica di lungo periodo resta tracciata.