Fumata bianca per il Concorde Agreement. Formula 1 ha confermato che tutte le scuderie hanno firmato la nuova versione dell’accordo, che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2026, parallelamente alle modifiche introdotte dal cambio regolamentare.
In concreto, il Concorde Agreement è un contratto tra Formula 1, la FIA (l’organo di governo dello sport) e le squadre partecipanti alla serie. Il regolamento contiene le norme che governano il funzionamento del campionato, distinguendosi in due ambiti principali:
- Normativo, riguardante le regole tecniche e sportive;
- Commerciale, che stabilisce i criteri di distribuzione dei ricavi.
F1 Concorde Agreement: il montepremi stanziato da Liberty Media
I dettagli del contratto sono in gran parte riservati, ma, come riporta Motorsport, è noto che attualmente vengono distribuiti alle scuderie fino al 50% dei ricavi della F1, con la percentuale che scende progressivamente all’incremento dell’ammontare effettivamente realizzato.
Negli ultimi anni, i team hanno ricevuto una quota tra il 40 e il 45% dei ricavi commerciali. Per il 2024, Liberty ha infatti corrisposto ai team 1,3 miliardi di dollari, a fronte di un giro d’affari di 3,2 miliardi nella stagione precedente.
Questo importo è stato incrementato del 4% rispetto all’anno precedente in cui si attestava a 1,2 miliardi di dollari, ed è quantificabile in poco più del 60% del Margine Operativo Lordo della F1.
Per l’anno corrente, è destinato a salire ulteriormente considerando che il fatturato del Circus ha raggiunto i 3,7 miliardi di dollari, di cui 1,2 miliardi, ovvero la quota preponderante, proviene dai diritti tv, aumentati dell’8%.

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F1 Concorde Agreement: il valore economico delle posizioni e il bonus Ferrari
Tra gli aspetti definiti dall’accordo c’è anche il valore economico delle posizioni in classifica finale del campionato, ovvero il bonus che viene corrisposto ai costruttori in base al loro piazzamento.
Oltre ai premi in denaro per i risultati sportivi, viene erogato un bonus speciale a favore di Ferrari, che riceve un ammontare extra per essere l‘unica squadra presente in Formula 1 fin dalla fondazione nel 1950.
In base a questa speciale clausola, Ferrari riceve una percentuale aggiuntiva del 5% rispetto ai competitor se il montepremi distribuito ai team non supera 1,1 miliardi di dollari, quota che può raggiungere il tetto massimo del 10% qualora vengano distribuiti oltre 1,6 miliardi di dollari di ricavi.
Altri aspetti regolati dall’accordo includono:
- Tassa d’iscrizione alla F1: fissata a 657.837 dollari l’anno;
- Budget cap: fissato a 135 milioni di dollari a stagione;
- Obbligo di partecipazione a tutte le gare del campionato.
F1 Concorde Agreement: i termini del prolungamento
Il Concorde Agreement è fondamentale per il regolare svolgimento della Formula 1 e deve essere necessariamente firmato da tutte le squadre. Una volta sottoscritto, l’accordo vincola i team contraenti a partecipare alla serie fino alla sua scadenza.
L’accordo attuale, valido dal 2021 al 2025, è stato il primo stipulato sotto la gestione Liberty Media. La novità principale è stata proprio l’introduzione del budget cap, con l’obiettivo di ridurre il divario tra i top team e le squadre minori.
Il nuovo accordo, il nono nella storia della F1, sarà valido fino al 2030, ricoprendo dunque un quinquennio. Secondo quanto riporta Autosport, Ferrari manterrà il suo bonus storico, ma con un tetto ridotto al 5%.

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L’ingresso di Cadillac e l’impatto sulla distribuzione
Uno degli ostacoli maggiormente sfidanti per il raggiungimento dell’intesa è stato relativo all’ingresso del team Cadillac, con le squadre già presenti che volevano scongiurare la riduzione delle loro quote di ricavi.
Attualmente, il Concorde Agreement prevedeva infatti una tassa di anti-diluzione di 200 milioni di dollari da pagare per i nuovi entranti, ma le squadre hanno ritenuto che questa cifra non rispecchiasse il crescente valore commerciale della F1.
Secondo quanto riporta SportsPro, General Motors e TWG Global, i finanziatori del progetto Cadillac, hanno versato una somma di 450 milioni di dollari per sciogliere le riserve dei team e assicurarsi l’ingresso nella serie.
Per compensare la presenza di una nuova squadra, dal 2026 i team hanno preteso una percentuale di ricavi superiore rispetto a quella attuale, con la Formula 1 che sembra abbia accontentato le richieste provenienti dalle scuderie.