Gli Emirati mettono le mani sull’Eurolega in attesa della nuova competizione NBA

Con le Final Four che traslocano ad Abu Dhabi e il Dubai Basketball che spinge per entrare nell’elite europea, si ridisegna la geografia della pallacanestro del Vecchio Continente con Emirates alla finestra.

Eurolega BC Partners Emirati
la geografia del basket
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Fase magmatica per il basket europeo. Per la prima volta nella storia, le Final Four di Eurolega si terranno fuori dai confini del Vecchio Continente, traslocando negli Emirati Arabi Uniti. 

L’appuntamento è fissato per il weekend del 23-25 maggio all’Etihad Arena di Abu Dhabi, dove si sfideranno Monaco-Olympiacos e Panathinaikos-Fenerbahce per conquistare un posto nella finalissima.

Eurolega Emirati: il target di ricavi segna il rinnovo con IMG

La scelta della capitale emiratina come sede dell’evento è frutto di un investimento sostanzioso: 20 milioni di euro messi sul piatto da Abu Dhabi per assicurarsi l’evento. L’approvazione è arrivata il 3 dicembre scorso da parte di 11 dei 13 club fondatori dell’ECA (Euroleague Commercial Assets), secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore

L’operazione ha contribuito in modo decisivo al raggiungimento del target di 100 milioni di ricavi nella stagione in corso da parte di ECA grazie al supporto di IMG, l’intermediario cui l’Eurolega ha affidato i diritti TV e commerciali. Un risultato che ha fatto scattare automaticamente il rinnovo della partnership fino al 2036, dieci anni oltre la precedente scadenza.

Quello degli Emirati Arabi Uniti con il basket è un legame che si sta consolidando nel corso del tempo. L’Etihad Arena (18mila posti), che ospiterà le Final Four, è già stata teatro di eventi NBA, come la recente amichevole di pre-season tra Denver Nuggets e Boston Celtics

Eurolega Emirati: la competizione regionale in Medio Oriente

Inoltre, il Mondiale FIBA 2027 si svolgerà in Qatar, nazione che ha già ospitato i Mondiali di calcio, a conferma di una competizione regionale nel mondo dello sport che si gioca a suon di milioni.

Dietro le quinte, a muovere i fili è l’entourage dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, proprietario del Manchester City e della galassia City Football Group, già attiva in Italia con il Palermo.

A rafforzare il ponte tra Medio Oriente e pallacanestro c’è anche l’alleanza tra Emirates e NBA. A febbraio 2024, la compagnia di bandiera dello stato del Golfo è diventata title sponsor del nuovo torneo in-season, rinominato Emirates NBA Cup. 

Il progetto Dubai BC e l’assalto all’Europa

In parallelo, negli Emirati sta crescendo l’ambizione di entrare stabilmente nel basket europeo. La squadra di vertice nella regione è il Dubai Basketball Club, fondato recentemente con l’obiettivo dichiarato di partecipare all’Eurolega

Dopo i primi colloqui esplorativi, il club si è iscritto alla Lega Adriatica (ABA Liga) per tre stagioni, versando una quota annuale di 2,5 milioni di euro. Il team ha subito mostrato competitività, centrando i play-off nel palcoscenico della moderna Coca-Cola Arena (17mila posti), spesso gremita. 

Nelle tribune vip non sono mancati membri della famiglia reale Al Maktoum, tra cui il principe ereditario Hamdan bin Mohammed, a testimonianza del sostegno al progetto. Oggi, Dubai BC è tornato al tavolo per negoziare l’ottenimento di una licenza triennale per entrare in Eurolega. 

Il club emiratino non avrebbe difficoltà a coprire i 5 milioni richiesti e sarebbe pronto a portare con sé Emirates come nuovo title sponsor del torneo, in sostituzione di Turkish Airlines.

Eurolega Emirati: riforme e interesse dei fondi

L’Eurolega si trova di fronte a un crocevia decisivo. Oltre a valutare nuove licenze triennali da concedere a club come Virtus Bologna, Valencia, Stella Rossa e Partizan Belgrado, l’ECA riflette sul possibile allargamento del format: da 18 a 20 squadre nel breve termine, fino a 24 organizzate in due conference sul modello NBA.

La necessità di riforma è evidente: i ricavi attuali non bastano a coprire i costi di gestione dei club, spesso sostenuti dai proprietari attraverso sponsorizzazioni ed erogazioni liberali, come nel caso di Milano e Bologna, oppure tramite le sezioni calcistiche delle polisportive, come accade per Real Madrid e Barcellona. 

Nel tentativo di stimolare una maggiore sostenibilità economica della competizione, è prevista l’introduzione di un salary cap (che limiterà i salari al 65% del budget) per la prossima stagione. 

Inoltre, si è tornato di recente a parlare della possibilità di una joint venture con il fondo di investimento BC Partners, interessato all’acquisto del 30% delle quote di ECA, per una valutazione dell’intera società intorno al miliardo di euro.

Lo sbarco dell’NBA nel Vecchio Continente

Sul fronte opposto, NBA e FIBA hanno annunciato un piano congiunto per lanciare una nuova competizione europea, che potrebbe entrare in diretta concorrenza con l’Eurolega rivoluzionando il panorama cestistico del Vecchio Continente.

La lega statunitense sta analizzando il mercato continentale con attenzione, guardando in particolare a città strategiche: da valutare la posizione di Berlino (dove l’Alba ha recentemente lasciato l’Eurolega per tornare sotto l’egida FIBA). Un ruolo cruciale verrebbe giocato dai grandi società calcistiche, come Manchester City e Paris Saint-Germain, che potrebbero espandersi nella palla a strisce.-

La coesistenza di due tornei di alto livello in Europa appare poco sostenibile. Ma è proprio per questo che – aldilà dei dialoghi poco costruttivi intrattenuti finora – non è da escludere una possibile collaborazione tra Eurolega e NBA per convogliare in un progetto comune e, finalmente, sostenibile del basket europeo.

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