NBA e FIBA uniscono le forze: svelata la nuova competizione europea

Il commissario della lega cestistica Adam Silver ha annunciato i dettagli del progetto legato allo sbarco del Vecchio Continente: ecco i nuovi sviluppi emersi in seguito alla presentazione.

NBA lega europea
presentazione ufficiale
Andreas Zagklis e Adam Silver (Credit image: Ufficio Stampa NBA Italia)

Mancava solo l’annuncio ufficiale. La lega cestistica statunitense spalleggiata dall’organo di governo del basket mondiale ha compiuto uno step decisivo verso la creazione di una nuova competizione europea, comunicando ufficialmente l’avvio del progetto.

Il commissario dell’NBA Adam Silver ha illustrato la prima versione del piano ai proprietari delle franchigie della lega, da cui deve ottenere il via libera in quanto andrebbe a investire nel Vecchio Continente parte delle risorse ottenute grazie all’accordo sui diritti tv.

NBA lega europea: le negoziazioni degli ultimi mesi

L’annuncio è arrivata dopo mesi di colloqui preliminari con tutti gli stakeholder potenzialmente interessati, culminati nella trasferta di Parigi di gennaio in occasione degli NBA Paris Games 2025.

«Riteniamo che ora sia il momento giusto per passare alla fase successiva – ha dichiarato Silver – Durante il nostro incontro con il consiglio, c’è stato un forte entusiasmo da parte dei proprietari delle squadre nel continuare a esplorare questa opportunità».

Le negoziazioni sono state condotte a partire dai club europei esistenti, in particolare le polisportive, passando per potenziali investitori – inclusi proprietari di grandi squadre di calcio del continente – e con la FIBA.

Nonostante il progetto sia ancora in fase embrionale, Silver ha infatti coinvolto nella riunione del consiglio dei governatori Andreas Zagklis, segretario generale della FIBA, con l’organo che rappresenta una sponda cruciale per agevolare l’ingresso nel Vecchio Continente grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni nell’organizzazione di competizioni europee.

L’assetto gestionale della nuova competizione

Silver ha inoltre affermato che la nuova lega avrebbe un sistema di salary cap e che gli attuali proprietari dell’NBA avrebbero quote nella lega stessa ma non nelle singole squadre.

In tal senso, sembra confermato l’assetto gestionale riportato da Sportico, che immaginava una partecipazione paritaria tra NBA e proprietari delle franchigie europee, allontanando l’ipotesi di multiproprietà.

«Abbiamo una lunga esperienza nella gestione di leghe sportive negli Stati Uniti e altrove. Guardando a cosa è successo in Europa, non solo nel basket ma anche nel calcio, possiamo analizzare le migliori pratiche per creare una lega commercialmente sostenibile».

NBA lega europea: il formato, si va per un modello semiaperto

Nel corso degli ultimi mesi sono circolate differenti indiscrezioni su composizione e formato. Secondo gli ultimi sviluppi, la nuova lega potrebbe includere 16 squadre, di cui 12 club con licenza permanente, ricalcando di fatto il modello Eurolega

In termini di investimento necessario per far parte della nuova élite del basket europeo, un alto dirigente NBA interpellato da The Athletic ha smentito le voci secondo cui la entry fee sarebbe di 500 milioni di dollari, definendole “pura speculazione”.

Le altre formazioni partecipanti varierebbero di anno in anno, e potrebbero guadagnarsi l’accesso in base ai risultati nei campionati nazionali o nella Basketball Champions League della FIBA.

«Riconosco la grande storia e tradizione del basket europeo e vogliamo rispettarle. Negli Stati Uniti siamo abituati a leghe chiuse, mentre in Europa ci sono sistemi aperti con promozioni e retrocessioni. Stiamo valutando tutti questi aspetti».

NBA lega europea: la possibile inclusione dei club di Eurolega

In questa ipotesi verrebbero tagliati definitivamente i cordoni con l’Eurolega, che rimarrebbe eventualmente come competizione autonoma, a meno che non si riesca a raggiungere un punto di caduta comune.

Il progetto non esclude però la possibile adesione di alcune attuali squadre della massima competizione europea, che verrebbero affiancate da nuove franchigie in grandi mercati come Parigi e Londra, in mano a soggetti con forte disponibilità economica interessati all’operazione.

«Tutti i club che giocano in Europa fanno parte della FIBA – ha commentato Zagklis -. Il nostro ruolo è unire l’ecosistema del basket. Vogliamo che i club di alto livello siano più sostenibili economicamente, perché la maggior parte di loro attualmente non lo è».

In particolare, alcuni club di Eurolega sarebbero orientati a sposare il nuovo progetto targato NBA:

  • Real Madrid
  • Barcellona
  • ASVEL (Lione), presieduto dall’ex cestista NBA Tony Parker
  • Fenerbahçe Istanbul

Il ruolo di Tony Parker nelle discussioni

Fonti vicine all’Eurolega hanno confermato a TheAthletic che nessun club ha ancora comunicato l’intenzione di lasciare la competizione. Proprio il presidente dell’ASVEL, Tony Parker, è impegnato nel dialogo tra le due entità.

«La NBA mi ha contattato, e sto partecipando alle discussioni – ha confermato Parker. Questo è un momento chiave per il basket europeo. L’Eurolega ha fatto un lavoro incredibile negli ultimi 25 anni. L’idea è quella di parlare del basket europeo portando tutte le parti coinvolte al tavolo. Dobbiamo immaginare una fusione o una partnership, o la NBA verrà in Europa da sola».

Questo scenario è tuttavia complicato anche dai rapporti tesi tra Eurolega e FIBA, che hanno significative divergenze su vari temi, tra cui il calendario delle competizioni nazionali e il modello di controllo della lega continentale.

NBA lega europea: l’interlocuzione con i fondi del Medio Oriente

Sempre restando in Francia, una nuova squadra potrebbe emergere a Parigi con il supporto di Qatar Sports Investments (QSI), il gruppo che possiede il Paris Saint-Germain. La capitale transalpina ospita già il Paris Basketball, club di recente fondazione e in ascesa in ambito europeo.

«QSI è stato contattato per un potenziale progetto di franchigia di basket a Parigi e abbiamo espresso il nostro interesse», ha dichiarato un portavoce del fondo, confermando le indiscrezioni che vedono i club di calcio in prima linea nel progetto.

L’NBA sta valutando anche altre città europee per ospitare franchigie, tra cui Londra, Manchester, Berlino e Monaco di Baviera, mentre in Italia gli occhi sono puntati su Milano, che ospita già l’Olimpia, e Roma, che invece vedrebbe la creazione di un nuovo team.

Il mercato britannico potrebbe attrarre investimenti dai fondi sovrani del Medio Oriente, tra cui quelli dietro il Manchester City, proprietà dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan tramite il gruppo Abu Dhabi United.

NBA lega europea: il regolamento e lo stato di sviluppo del progetto

Silver specifica tuttavia che tutto è ancora in evoluzione, anche in base all’orientamento che mostreranno i proprietari delle franchigie NBA, che in questo momento hanno la palla in mano e potranno proporre eventuali modifiche.

In termini di regolamento, è arrivata la rassicurazione del vertice NBA che il gioco rispecchierebbe più lo stile europeo che quello NBA, con partite da 40 minuti, formato a cui si pensa a tendere anche oltreoceano, e un’impronta FIBA.

«Siamo ancora agli inizi – ha concluso Silver -. Non è stato ancora concordato nulla. Siamo ancora nella fase di modellazione ed esplorazione. Quello che sappiamo è che vogliamo rispettare la tradizione dello sport europeo».

Sport

Basket