L’Nba si avvicina al Vecchio Continente. La lega statunitense potrebbe presto sbarcare in Europa con un proprio campionato., come raccontato a più riprese da Sport e Finanza, che andrebbe a ridisegnare il panorama cestistico europeo,
L’idea, in fase di studio da mesi, verrà valutata ufficialmente a marzo dai vertici della lega professionistica nordamericana, con l’obiettivo di avviare la competizione nella stagione 2026/27.
Il progetto, punta a sfruttare la finestra strategica rappresentata dalla scadenza delle licenze dell’Eurolega fissata alla fine della stagione sportiva 2025/26, coinvolgerebbe le principali città europee, come riporta Il Resto del Carlino.
Nba in Europa: l’appoggio di Fiba e Uleb
Se l’analisi costi-benefici si rivelerà favorevole, il piano potrebbe concretizzarsi rapidamente, altrimenti verranno apportate le necessarie modifiche per renderlo più sostenibile.
Uno degli aspetti chiave è la collaborazione con la FIBA e l’Uleb – l’unione delle leghe europee -, che da tempo stanno intrattenendo dialoghi con il commissario Nba Adam Silver per un nuovo torneo che escluderebbe di fatto l’Eurolega, con cui la federazione internazionale ha da tempo rapporti conflittuali.
Per questi organismi. questa iniziativa rappresenterebbe un’opportunità anche economica. La Basketball Champions League, attuale competizione europea gestita da FIBA e Uleb, registra infatti perdite significative e una scarsa visibilità, rendendo necessario un cambio di rotta.

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Nba in Europa: la struttura del nuovo torneo
Il nuovo torneo prevederebbe 14 squadre, rispetto alle 18 attuali che militano in Eurolega – che ne frattempo riflette sull’allargamento a 20 – di cui almeno due selezionate in base al merito sportivo.
In questo modo si eviterebbero problemi simili a quelli che hanno portato alla bocciatura della Superlega calcistica da parte dell’Unione Europea, rispettando, almeno formalmente, il modello sportivo europeo menzionato del presidente di LBA Umberto Gandini, interpellato sul tema.
La regular season occuperebbe otto dei nove mesi dedicati ai campionati nazionali, lasciando spazio ai playoff nella fase finali. Fondamentale rispettare l’armonia con i calendari delle leghe nazionali, altro tema sollevato da Gandini.

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Nba in Europa: conferme e esclusioni rispetto alla composizione dell’Eurolega
L’Nba interverrebbe pesantemente anche sulla composizione geografica della lega, privilegiando i mercati storici, e potenzialmente escludendo le piazze con le tifoserie maggiormente calde rispetto all’attuale organizzazione dell’Eurolega.
Le indiscrezioni raccolte sembrano infatti vedere fuori dai progetti a stelle e strisce i club greci di Atene, Olympiacos e Panathinaikos, le formazioni serbe di Belgrado, ovvero Stella Rossa e Partizan, e infine la rappresentanza turca, composta da Anadolu Efes e Fenerbahce, squadre basate a Istanbul.
Sarebbero invece sicure del posto Madrid, Barcellona e Monaco di Baviera, che in qualità di polisportive sembra siano state i primi interlocutori da oltreoceano per riscrivere il futuro del basket europeo.
A queste piazze si aggiungerebbero Parigi, ultima arrivata in Eurolega che si sta mostrando solida dentro e fuori dal campo, e Milano, con l’Olimpia di Giorgio Armani che sarebbe il punto di riferimento italiano per gli statunitensi.

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Le nuove piazze protagoniste del basket europeo
Allo stesso tempo, Silver e i suoi vogliono favorire la nascita di club di alto livello in metropoli considerate strategiche. Ecco che in primis lo sguardo è rivolto verso Londra, città che è al momento alla ricerca di rappresentanza europea dopo il fallimento dei London Lions.
Tornando in Italia, l’obiettivo è quello di rifondare una squadra anche a Roma, un progetto tutto da costruire che vedrebbe in prima linea il fondo statunitense di matrice israeliana, che in passato ha tentato l’acquisizione della Virtus Bologna.
L’ascesa del club della capitale dovrebbe passare inevitabilmente dall’approdo in Serie A, sebbene le attuali norme federali rappresentino un ostacolo rispetto a questo scenario.
Rimarrebbe esclusa dall’élite del basket europeo anche la Virtus Bologna, seconda rappresentante italiana in Eurolega in virtù di una licenza annuale, con la piazza che non rispetterebbe i requisiti definiti dai dirigenti Nba.