Verso una NBA europea: ecco cosa ne pensa il basket italiano

Sulla scia dei rumors che si rincorrono negli ultimi mesi, il presidente della FIP Petrucci e il coach di Olimpia Milano Messina si sono espressi sulla vicenda.

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voce ai protagonisti
Ettore Messina (Photo by: Frederic Chambert / Panoramic / Insidefoto)

L’NBA ha messo l’Europa nel mirino. Le indiscrezioni, riportate da Sport e Finanza, si rincorrono da decenni, ma in questo momento storico la lega statunitense sembra essere tornata alla carica decisa a mettere a terra le sue ambizioni.

In una vicenda che per ragioni diverse li riguarda da vicino, si sono espressi sul tema il presidente della FIP Gianni Petrucci, alla caccia della rielezione per quello che sarebbe il suo settimo mandato, oltre al coach dell’Olimpia Milano Ettore Messina.

Proprio il club milanese è profondamente coinvolto nella vicenda in quanto tra i tredici club fondatori dell’Eurolega, con le licenze in scadenza nel 2026 – il rinnovo fino al 2040 sembra infatti in stand-by – che potrebbe dunque rappresentare l’ultima stagione della competizione così come la conosciamo.

NBA Europa Italia – Tra rimpianti e prospettive

L’allenatore della squadra di proprietà Armani, che ha affidato le sue riflessioni ad un’intervista rilasciata a Eurohoops, rimpiange ancora la direzione che la lega avrebbe dovuto intraprendere anni fa secondo la sua visione, quella di fare da bacino di talenti per l’NBA, una sorta di G-League in salsa europea.

«Penso che 15 anni fa abbiamo perso una grande occasione, quella di diventare la lega di sviluppo dell’NBA. Penso che sia stato un errore rifiutare, ora non ci troveremmo in questa situazione, con il mercato chiuso e in cui è molto difficile ottenere giocatori. Il nostro futuro è preoccupante, perché stiamo diventando una lega che invecchia».

Gianni Petrucci, si è espresso sul tema all’ANSA, guardando al futuro ed esternando una buona dose di entusiasmo, sostenendo addirittura la possibilità di introdurre format innovativi che potrebbero dar vita a suggestivi scontri tra squadre europee e statunitensi.

«C’è un’idea, un progetto che sta nascendo e che si sta facendo avanti: l’Nba vuole investire in Europa con delle proprie squadre che si potrebbero affacciare e giocare nel continente. Tutte le cose affascinanti sono realizzabili, ma ci vuole buona volontà e tempo».

NBA Europa Italia – La regia della FIBA

Messina, al contrario, si era all’inizio dimostrato scettico sulle possibili dinamiche di concorrenza tra le competizioni, esprimendo le sue perplessità rispetto a un modello di coesistenza tra Eurolega e un nuovo ipotetico torneo.

«Quando Adam Silver – commissario NBA, ndr – parla di qualcosa in Europa, considerando il loro potere e le loro risorse, mi preoccupo. Sono preoccupato perché non vorrei tornare al 2000, quando c’erano due campionati. Per il futuro della pallacanestro, credo che la cosa più importante sia cercare di trovare una sorta di piano comune con FIBA e NBA».

Su quest’ultimo tema, Petrucci concorda, auspicandosi il coinvolgimento della FIBA ad orchestrare l’operazione: «tutto questo, però, se si concretizza, si deve fare sotto egida della Fiba – ha aggiunto -. È innegabile che l’Eurolega abbia le migliori squadre, ma io sono per trovare un accordo con la Federazione internazionale, con la quale vogliamo lavorare serenamente».

La sostenibilità economica e le istanze italiane

Se rispetto allo spettacolo in campo il livello è certamente elevato, nell’ultima intervista rilasciata a La Stampa, Messina ha invece evidenziato l’aspetto della sostenibilità economica, aspirando un intervento dell’NBA volto a ampliare l’attrattività commerciale delle competizioni europee.

«L’Eurolega è uno show sul campo, ma non è più sostenibile. In questa diatriba con la Fiba può inserirsi un terzo player come l’Nba che ha tutto per rimettere in piedi il basket europeo e conciliarlo con quello mondiale».

Infine, guardando alla prospettiva italiana, la rappresentanza negli organi decisionali della federazione cestistica internazionale rappresenta certamente una tutela secondo Petrucci: «nel board Fiba c’è il nostro segretario generale Maurizio Bertea; dunque, siamo rappresentati bene in campo europeo. Vorremmo vedere lo sviluppo di questa idea che è molto interessante, sarebbe una strategia straordinaria e di esempio».

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