Compatto all’esterno, diviso all’interno. Questo in sintesi l’orientamento emerso tra i 13 club azionisti di Eurolega rispetto ai piani dell’NBA di stabilire una nuova lega europea che ambisca alla leadership nel panorama cestistico continentale.
Nel comunicato diramato al termine della riunione tenutasi a Barcellona, sembra trapelare un fronte compatto rispetto a quella che viene definita come una minaccia, dal quale difendersi assumendo una posizione condivisa e unitaria.
Eurolega progetto NBA: la postura ufficiale del consiglio
«Il Consiglio ha discusso le proposte annunciate per la creazione di una nuova lega europea – si legge nel comunicato diramato al termine dell’incontro –, considerando tale mossa come una minaccia alle tradizioni di lunga data del basket europeo».
Al contempo, la nota ribadisce anche la volontà di mantenere una posizione aperta al dialogo con le parti coinvolte. A conferma di ciò, la presenza al meeting Andreas Zagklis, segretario della FIBA, partner di NBA nel progetto europeo, che ha illustrato i piani per stabilire la nuova lega ai club.
Anche se filtra compattezza, in realtà le posizioni dei club sarebbero meno nette di quanto appare. Secondo quanto riporta BasketNews, alcune società si sono mostrate particolarmente ricettive rispetto alle sirene di oltreoceano.
Il ruolo delle due big spagnole
Tra queste, spiccano innanzitutto Real Madrid e Barcellona, due tra i club principali in Europa che si distinguono per essere polisportive dotate di squadre calcistiche di forte prestigio.
I piani di NBA infatti vedono nella nuova lega, che sarebbe strutturata coinvolgendo 16 club, di cui 12 con licenza permanente, la presenza sia di realtà già esistenti e consolidate, sia franchigie di nuova fondazione, con il comune denominatore della presenza di un forte mercato in termini di bacino di tifosi delle città prescelte.
Le due plenipotenziarie società spagnole in questo senso sarebbero centrali nei piani della lega guidata da Adam Silver. Tra le polisportive, anche il Bayern Monaco potrebbe potenzialmente giocare un ruolo importante, anche se sembra stia mantenendo una posizione più attendista.

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Eurolega progetto NBA: interlocutori esterni e club incerti
Tra gli interlocutori esterni, l’NBA ha chiamato in causa sia i proprietari qatarioti del Paris Saint-Germain, che si sono detti interessati al dossier, sia gli emiri che detengono il Manchester City al fine di stabilire una franchigia nella città britannica.
Altre formazioni che si sono mostrate attente agli sviluppi del progetto sono l’Olimpia Milano, che l’NBA vede come un partner affidabile all’interno del suo disegno, anche se potrebbe trattarsi esclusivamente di questioni procedurali interne che si frappongono al ribadire l’impegno verso Eurolega.
Intricata anche la posizione dell’ASVEL, franchigia di Lione guidata dall’ex cestista NBA Tony Parker, che ha svolto in questi mesi il ruolo di pontiere favorendo il dialogo tra le parti in causa.
Eurolega progetto NBA: il punto sul rinnovo delle licenze
Questo scenario di frammentazione rallenta le operazioni di rinnovo delle licenze dei club, che sembrava una formalità dopo il prolungamento con IMG, l’agenzia che gestirà i diritti della competizione fino al 2035/36.
Un’adesione non completa dei club al prolungamento manderebbe un segnale esterno di debolezza, e darebbe uno slancio ulteriore ai piani dell’NBA che si troverebbe spianata una strada per andare a dama con i club desiderosi di una nuova casa.
Al momento, secondo quanto riporta Sportando, sette club sarebbero già pronti a mettere nero su bianco il loro impegno verso la competizione: Olympiacos, Efes, Zalgiris, Maccabi, CSKA, Baskonia e anche il Bayern Monaco.
BasketNews sostiene che anche gli altri quattro club mancanti all’appello, escluse le due big spagnole, li seguiranno. Mentre Fenerbahce e Panathinaikos sembrano instradati verso questa soluzione, permane comunque minore ottimismo per l’Olimpia Milano e l’ASVEL.
I dialoghi con il fondo BC Partners
Allo stesso tempo, proseguono i dialoghi con Bologna oltre a Partizan, Stella Rossa e Parigi per trovare un accordo di licenza pluriennale che consenta di blindare i club e proseguire insieme, anche se le parti sembrano distanti sul fronte economico.
In attesa che si delinei definitivamente il futuro della competizione, proseguono le trattative con il fondo BC Partners, che potrebbe investire risorse cruciali per lo sviluppo commerciale di Eurolega e rappresentare così un prezioso alleato per respingere l’assalto statunitense.
Prima di mettere sul piatto un miliardo di euro per sostenere la crescita della competizione, il fondo attende che ci sia un consenso di almeno 11 degli attuali detentori della licenza A a proseguire insieme: si attendono sviluppi.