Arena riporta gli occhialini in Italia. Guidata dal nuovo contesto geopolitico, che impone di accorciare la filiera per mitigare il rischio, l’azienda ha deciso di traslocare la produzione di occhialini da piscina “The One Plus” dalla Cina all’Emilia-Romagna.
«L’Italia rappresenta per noi una risposta in termini di qualità, sostenibilità e affidabilità produttiva», afferma Peter Graschi, ceo di Arena, spiegando la decisione strategica del marchio di attrezzature per il nuoto.
Arena reshoring: accordo decennale con Lar
A ottenere il contratto decennale di fornitura, riporta Il Sole 24 Ore, è stata la Lar di Campogalliano, storica azienda modenese specializzata in plastiche tecniche, rilevata nel 2012 da Gabriele Ferrini. La società ha recentemente inaugurato un reparto dedicato ad Arena, con un investimento iniziale di 3 milioni di euro.
«Siamo partiti da zero – racconta Ferrini – per progettare e costruire una linea automatizzata con gli stessi standard qualitativi dell’orologeria svizzera. Il risultato è un impianto unico in Europa, capace di garantire un trattamento anti-appannamento delle lenti due volte e mezzo più efficace rispetto alle tecnologie precedenti».
I termini dell’accordo prevedono una fornitura esclusiva decennale con una capacità iniziale di 600mila pezzi nel 2025, destinata a salire a 2 milioni a regime, con un raddoppio degli impianti. Questo reshoring riguarda un prodotto precedentemente realizzato in Cina, dove oggi si produce il 99% degli occhialini da piscina venduti nel mondo.
Arena reshoring: la collaborazione tra le due aziende
Il ritorno in Emilia è il frutto di un percorso di collaborazione tra Lar e Arena avviato sei anni fa, seguito da due anni di progettazione congiunta di tecnologie e vernici per il trattamento anti-fog.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia strategia di reindustrializzazione europea del gruppo Arena, che ha chiuso il 2023 con un fatturato in crescita di 182 milioni di euro e un’espansione significativa negli Stati Uniti, ora primo mercato davanti a Italia e Francia.
La partnership si è consolidata grazie agli investimenti della famiglia Ferrini a Campogalliano, pari a 30 milioni di euro dal 2012 a oggi per l’automatizzazione dei 22mila mq di stabilimento tra produzione e magazzino. Lar, inoltre, ha rafforzato il suo posizionamento come fornitore strategico di Decathlon.
Arena reshoring: gli investimenti di Lar
Fondata nel 1939 a Milano e nota per aver contribuito alla nascita della plastica moderna con il polipropilene di Natta (Moplen), Lar ha avviato sotto la guida di Ferrini un percorso di diversificazione industriale con l’obiettivo di raggiungere 80 milioni di euro di fatturato nel 2030.
«Vogliamo diventare un riferimento nella produzione di occhiali ad alta tecnologia, dalle lenti alle montature, passando per i trattamenti ottici più sofisticati, operando non solo come terzisti (dopo il lancio della linea eyewear per Arena), ma anche con una nostra linea B2C venduta online», spiega Ferrini. Nel 2024 Lar ha registrato un fatturato consolidato di 38 milioni di euro e prevede di arrivare a 43 milioni nel 2025.
Il primo passo di un percorso di rilocalizzazione
Oggi il 55% dei volumi dell’azienda è destinato al settore sport, il 20% alla chimica (tra i clienti Mapei, con previsioni di raddoppio dei volumi), mentre il resto riguarda l’occhialeria, il segmento con il maggiore potenziale di crescita, trainato dall’acquisizione dell’azienda Lem nel Varesotto e dal lancio del marchio Fluxus.
La scelta di Arena di rilocalizzare in Emilia rafforza il posizionamento del brand di Tolentino, dove lavorano 200 dei 500 dipendenti del marchio sportivo, e rappresenta solo il primo passo di un più ampio percorso di reshoring.
«Non si tratta solo di costi – conclude Graschi – ma della capacità di reagire rapidamente ai mercati e di presidiare la qualità e il servizio ai clienti. Da questo punto di vista, il know-how italiano resta un asset competitivo decisivo».