Eurolega, la sfida della sostenibilità economica: ritorna di moda l’ingresso dei fondi

L’ufficializzazione del progetto di sbarco dell’NBA nel Vecchio Continente ha reso ancora più urgente il tema dell’equilibrio nei conti dei club: dialoghi in corso con potenziali investitori per sostenere lo sviluppo.

Eurolega giro d’affari
potenziale inespresso
Toko Shengelia e Nikola Mirotic (Credit image: LBA)

L’Eurolega si trova davanti a un bivio. Dieci anni dopo l’accordo con IMG, che ha segnato la trasformazione della competizione in un sistema semichiuso, l’arrivo dell’NBA potrebbe mutare completamente gli equilibri interni al basket europeo.

I termini dell’accordo siglato all’epoca prevedevano da parte di IMG l’impegno a garantire ai club di Eurolega un minimo di 363 milioni di euro nel decennio fino al 2026, in cambio di una partecipazione del 45% nella divisione commerciale di Euroleague Basketball, Euroleague Commercial Assets

Eurolega giro d’affari: i dettagli dell’accordo con IMG

Tutti i profitti generati dalla joint venture neocostituita sarebbero stati divisi equamente tra le due parti, con i club pronti a beneficiare di ulteriori 200 milioni di euro durante i primi dieci anni della partnership.

«Abbiamo messo a terra un piano ambizioso per portare l’EuroLeague al livello più alto possibile – ha dichiarato a SportsPro Adam Kelly, il nuovo presidente di IMG -. Abbiamo aiutato nella ristrutturazione della competizione, abbiamo realizzato cambiamenti significativi nel prodotto stesso, cosa non comune per chi si occupa di diritti televisivi. Abbiamo riallineato strategicamente il business, supportato la trasformazione digitale e molto altro. I risultati parlano da soli».

Lo sviluppo economico nell’ultimo decennio

Il lavoro portato avanti di concerto tra le due parti in causa ha portato a un aumento significativo dei ricavi, che dal 2016 sono quintuplicati, superando i 100 milioni di euro all’anno.

Uno dei fronti di sviluppo principale è stato quello dei diritti tv, dove si sono stabilite relazioni con una serie di partner solidi nei loro mercati – DAZN per l’Italia– che hanno portato il numero di spettatori e l’engagement digitale a crescere significativamente.

In tema di sponsorship,  il portafoglio della competizione conta ben 15 partner, tra cui Visa e Motorola. L’ultimo accordo portato in dote da IMG è legato alla sede delle Final Four di quest’anno, con Abu Dhabi che ha messo sul piatto oltre 20 milioni di euro per assicurarsi l’evento.

Eurolega giro d’affari: il rinnovo decennale con l’agenzia

Questo ulteriore influsso di denaro ha fatto scattare il rinnovo della partnership, azionando la clausola che prevedeva il prolungamento automatico al superamento della soglia dei 100 milioni di euro di entrate annuali.

A gennaio, Euroleague Basketball e IMG hanno ufficializzato il proseguimento del sodalizio con un’estensione decennale fino alla stagione 2035/36, che porterebbe la durata complessiva dell’accordo a vent’anni.

Nonostante i risultati tangibili della collaborazione, la relazione non è sempre stata idilliaca, con alcuni club che nel corso degli anni hanno reclamato maggiore controllo sulle proprie strategie commerciali.

«È una buona partnership e loro possono aprire molte porte – afferma il ceo di Eurolega Paulius Motiejunas -. Ma vogliamo essere più proattivi: con il loro aiuto possiamo crescere molto più velocemente e in modo più efficace».

Eurolega giro d’affari: il modello di business 

Si pone infatti un tema di squilibrio tra ricavi e costi ampiamente diffuso tra i club. Sul fronte delle entrate, i club fondatori dell’Eurolega sono quelli che ricevono le remunerazioni più alte, assorbendo quasi l’80% del totale, riporta Il Sole 24 Ore.

Questo avviene principalmente grazie alla ripartizione della quota dei diritti televisivi, legata al peso dei singoli paesi nel cosiddetto market pool, che ammonta complessivamente a 33,3 milioni. Al contrario, solo 8,7 milioni vengono distribuiti sulla base del merito sportivo.

Per quanto riguarda il ticketing, considerando una media di oltre 10mila spettatori a partita, i club di vertice riescono a incassare tra i 4 e i 6 milioni per le 17 gare casalinghe. Complessivamente, le 18 franchigie dell’Eurolega possono quindi contare su un introito stagionale compreso tra i 50 e i 60 milioni.

Sommando i proventi derivanti dal botteghino e quelli garantiti dalla partecipazione all’Eurolega, le squadre arrivano a poco più di 100 milioni di entrate complessive, volume insufficiente a coprire le spese.

Eurolega giro d’affari: il fardello dei costi

Sul fronte dei costi, il Real Madrid spende oltre 30 milioni per il proprio roster, mentre Panathinaikos, Monaco, Barcellona, Fenerbahce e Olimpia Milano si attestano intorno ai 25 milioni. 

In totale, il budget complessivo della competizione ammonta a circa 360 milioni, ovvero 20 milioni per club in media. Di questi, la spesa per il roster rappresenta il 65% dei costi, superando i 230 milioni in aggregato, con una media di circa 13 milioni per squadra

Tuttavia, i ricavi generati dalla competizione coprono solamente la metà delle esigenze finanziarie. Per sostenere lo sforzo economico necessario a competere, risulta essenziale il contributo dei partner commerciali dei club e il supporto della proprietà.

Il Real Madrid, vincitore dell’Eurolega 2023, ha chiuso la stagione con un passivo di 27,8 milioni e un deficit complessivo di 130,6 milioni nel quinquennio 2018-2023, nonostante ricavi record per oltre 22 milioni. Nello stesso periodo, il Barcellona ha accumulato perdite pari a 56 milioni.

Eurolega giro d’affari: il potenziale commerciale inespresso

Ed è proprio la volontà di sfruttare il potenziale commerciale inespresso dalla competizione ad aver attirato l’NBA, che promette un orizzonte di sostenibilità economica a lungo termine, forte della convinzione che il mercato del basket in Europa e Medio Oriente possa valere fino a 3 miliardi di dollari all’anno, secondo quanto riportato da Sportico.

Allo stesso tempo, consapevole dello scenario economico, l’Eurolega non intende rimanere a guardare. è stato dato infatti mandato alla società di consulenza LionTree per esplorare la cessione di una quota minoritaria della società a fondi di investimento a fronte di una valutazione di circa 1 miliardo di euro.

Tra i potenziali soggetti interessati si sono fatti i nomi del fondo di private equity General Atlantic e del gruppo saudita SURJ Sports Investment, mentre a fine 2023 è emerso che la società londinese BC Partners aveva ottenuto l’esclusiva per negoziare.

Dialoghi in corso con i fondi di investimento

Nonostante l’apparente stallo, Motiejunas ha confermato il proseguimento dei dialoghi: «Siamo in trattative – ha commentato il dirigente lituano -. Abbiamo aperto questa porta e vogliamo vedere cosa c’è dietro».

Riguardo al trend di iniezione di capitali di investitori nello sport per supportare le ambizioni di crescita, il vertice di Eurolega si è mostrato aperto:  “Penso che sia il futuro. Possiamo crescere senza investimenti, ma con le giuste risorse possiamo accelerare il processo. L’importante è adottare l’approccio corretto».

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