Di fronte a una generazione che ha salutato Federer e Nadal e vede Djokovic avviato verso il tramonto, il tennis mondiale si è trovato due nuovi fari: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. La rivalità sportiva tra l’azzurro e lo spagnolo alimenta una narrazione appassionante, ma il confronto non si limita al campo da gioco. Anche sul piano commerciale, i due contendono il trono di atleta più ambito da sponsor e brand internazionali.
Chi vale di più tra i due? A rispondere sono le cifre, i contratti firmati, il numero e la qualità dei partner. Un’analisi realizzata da ChainOn.it, digital marketplace delle sponsorizzazioni, e riportata dalla Gazzetta dello Sport, fornisce una fotografia interessante: Alcaraz genera circa 32 milioni di euro all’anno da sponsorizzazioni, contro i 30 milioni di Sinner (escludendo bonus e royalties).
Sponsor comuni e strategie divergenti
Sinner e Alcaraz condividono alcuni partner di altissimo profilo, come Nike e Rolex. Il colosso dell’abbigliamento sportivo ha blindato entrambi con contratti decennali: Jannik ha rinnovato nel 2022 per 15 milioni di euro all’anno, mentre Carlos ha firmato nel 2024 a condizioni più vantaggiose, 18 milioni annui.
Per le racchette, invece, le scelte sono state precoci e divergenti: Head per Sinner, Babolat per Alcaraz, entrambi con accordi fino al 2030 e oltre.
Nel mondo del lusso, la rivalità si traduce in collaborazioni esclusive: Sinner è ambassador di Gucci, mentre Alcaraz è stato scelto da Louis Vuitton. Anche il settore della cosmetica li vede protagonisti, rispettivamente con La Roche-Posay e Isdin, così come quello bancario, con Intesa Sanpaolo per l’italiano e Itaú per lo spagnolo.
Un portafoglio in espansione
Carlos Alcaraz completa il suo paniere commerciale con marchi come BMW, El Pozo, Danone e un recente accordo di licensing con Fanatics (come il pilota di Formula 1, Lewis Hamilton), che ha già fatto registrare vendite da record: una card del tennista è stata acquistata per 238.000 dollari.
Jannik Sinner, dal canto suo, mostra una maggiore varietà nei partner: Lavazza, Fastweb, De Cecco, Enervit e collaborazioni con la Formula 1, Pigna e Panini. Il logo personale con la volpe – apparso sulle scarpe e sui cappellini Nike durante le ATP Finals e gli Australian Open – è ormai un asset di branding a tutti gli effetti. Per Alcaraz, un simbolo grafico è in fase di definizione.
Strategie di management e posizionamento
Sul fronte della gestione dell’immagine, le differenze sono marcate. Jannik ha lasciato l’agenzia StarWing e si affida ora a Alex Vittur, amico e fondatore dell’agenzia Avima, per una strategia agile e controllata.
Alcaraz, invece, è seguito da Albert Molina, vicepresidente della divisione tennis di IMG, colosso americano dell’intrattenimento sportivo: un modello più strutturato e globale.
«La lieve prevalenza di Alcaraz nelle entrate da sponsor deriva dall’area tecnica – osserva Giovanni Palazzi, CEO di ChainOn.it – probabilmente legata al suo ingresso anticipato ai vertici della classifica ATP. Ma il potenziale inespresso di entrambi resta altissimo. Le leve da attivare? L’evoluzione da testimonial a social influencer, e modelli di endorsement ispirati a Michael Jordan, con quote sulle vendite invece che compensi fissi».

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Social media e visibilità
Un’ultima dimensione da considerare è quella digitale. Alcaraz ha 7,1 milioni di follower su Instagram e 1,1 milioni su TikTok, con un’attività costante e ben curata. Sinner è fermo a 3,8 milioni su Instagram, ma ha recentemente aperto un canale YouTube, segno di una strategia di espansione anche nel content marketing.
Il verdetto (provvisorio)
Oggi, Carlos Alcaraz è leggermente avanti in termini di valore commerciale, soprattutto per il vantaggio temporale nel raggiungere il vertice. Ma Jannik Sinner ha ridotto sensibilmente il gap grazie a un 2024 straordinario – due Slam, ATP Finals e Coppa Davis – e a una strategia di comunicazione e branding che punta su autenticità, italianità e impatto globale.
Il duello tra i due, dunque, è destinato a proseguire. E mentre gli appassionati si dividono su chi sia il più forte, aziende e investitori sanno che puntare su entrambi è la scommessa più sicura nel tennis di oggi… e di domani.