Anno dopo anno, il volley continua a essere uno dei pilastri dello sport nazionale. Dai successi delle Nazionali ai trionfi dei club, la pallavolo – e in particolare il movimento femminile – si conferma non solo in salute, ma in straordinaria forma. La stagione di pallavolo femminile 2024/25 ha regalato numeri da capogiro, titoli internazionali e una visibilità crescente che attira l’interesse anche dei grandi investitori stranieri.
Un dominio sportivo senza precedenti
Dopo l’oro olimpico conquistato dalle ragazze di Julio Velasco a Parigi, i club femminili hanno tenuto alto il vessillo del tricolore, completando un en-plein da sogno in Europa. I club italiani hanno dominato, vincendo tutte le competizioni. Conegliano la CEV, Novara la CEV Cup e Roma la Challenge Cup.
Un’impresa che consolida la leadership del volley italiano a livello continentale.
«Una stagione da 110 e lode con bacio accademico – l’ha definita Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Femminile, in un’intervista al Corriere dello Sport, – o, se preferite, come il miglior vino possibile nella miglior botte del mondo. Ora dobbiamo fare in modo che quella botte continui a funzionare e a produrre un vino di qualità: un sistema che genera risultati straordinari e che merita maggiori riconoscimenti anche a livello istituzionale ed economico».
Il boom di pubblico e la svolta digitale
I dati parlano chiaro. La Serie A1 Tigotà ha superato 460.000 presenze sugli spalti, segnando un +8% rispetto alla stagione precedente e +78% rispetto al 2011/12. Includendo Supercoppa, Coppa Italia e Serie A2 si superano i 600.000 spettatori. Un record assoluto è stato raggiunto all’Unipol Forum di Milano con 12.600 presenze per la sfida tra Milano e Conegliano, uno spettacolo che ha visto in campo sette medaglie olimpiche.
Ma il boom non si ferma sugli spalti: oltre 11 milioni di telespettatori hanno seguito il campionato su Rai Sport, DAZN e VBTV, con una crescita dell’87% rispetto alla stagione 2021/22. Anche sui social il movimento è esploso, con quasi 900.000 follower tra le piattaforme principali.
Investitori stranieri e nuove prospettive economiche
Numeri e risultati che non sono passati inosservati. La Lega Pallavolo Femminile ha siglato un accordo con NJF Holdings, fondo guidato da Nicole Junkermann, dando vita a una NewCo controllata al 60% dalla Lega e al 40% dal fondo.
L’obiettivo? Valorizzare i diritti marketing e televisivi, aumentando i ricavi per i club, garantendo minimi più alti e iniziando finalmente a restituire quanto investito negli anni.
«Non si tratta più di una rivendicazione – spiega Fabris – ma di una necessità. Spesso ci si dimentica che tutto questo è possibile solo grazie ai club e ai dirigenti che ci mettono risorse e visione».
Dal 2026/27, la NewCo assumerà la gestione dei diritti TV. Nel frattempo, si lavora per valorizzare quelli già in essere, mentre la collaborazione con Volleyball World – joint venture tra la FIVB e CVC Capital Partners – rappresenta un altro tassello di un mosaico che guarda sempre più all’internazionalizzazione.
Fabris: «Il volley italiano continua a crescere consolidando la leadership europea»
Sfide strutturali: palazzetti, fisco e burocrazia
Nonostante il successo, restano nodi critici. Il più urgente riguarda l’impiantistica. «I palazzetti sono inadeguati e obsoleti – denuncia Fabris – e ciò frena la crescita del movimento».
La proposta è quella di estendere anche alla pallavolo la procedura commissariale già prevista per gli stadi di calcio, consentendo una pianificazione più veloce ed efficiente delle infrastrutture.
Si chiede poi un credito d’imposta per chi investe negli impianti e una defiscalizzazione strutturale delle sponsorizzazioni, strumenti ritenuti strategici per attirare capitali privati e consentire una crescita sostenibile. Senza dimenticare i nuovi oneri derivanti dalla Riforma dello Sport, tra cui un maggiore peso contributivo per l’INPS.
Riforma dei campionati e prospettive future
Sul piano sportivo, resta aperto il dibattito sulla riforma dei campionati. Per ora, la stagione 2025/26 manterrà l’attuale format (14 squadre in A1, 16 in A2), ma la differenziazione tra le due categorie resta al centro delle discussioni tra Lega e Fipav.
Intanto, l’inserimento del Club Italia in campionato a tutti gli effetti – con promozioni e retrocessioni – rappresenta un passo avanti significativo.
Pallavolo femminile italiana: stagione al centro del mondo
La stagione che si è appena conclusa ha portato il volley femminile italiano ai vertici mondiali. Il movimento ora si gode sei titoli europei consecutivi e un Mondiale per Club in bacheca.
«Un dominio internazionale senza precedenti – conclude Fabris – frutto di un modello che funziona. Ora festeggiamo, ma siamo già al lavoro per il futuro, con nuove idee e nuove sfide per espandere ancora di più il nostro seguito. La Serie A femminile è un patrimonio da tutelare e da proiettare nel mondo».
In un panorama sportivo spesso dominato da calcio e motori, la pallavolo femminile italiana dimostra come visione, programmazione e passione possano trasformare un movimento in un fenomeno sociale ed economico. E il bello deve ancora arrivare.