Il volley italiano al centro del mondo. Il movimento pallavolistico azzurro sta vivendo una fase di crescita esponenziale attirando l’interesse di fondi di investimento internazionali pronti a cogliere le potenzialità ancora inespresse.
Aldilà del fenomeno sportivo, in cui l’Italia recita un ruolo da protagonista sulla scena europea e globale sia sul fronte maschile che sul femminile, la capacità di attrarre capitali è stimolata da un pubblico in costante crescita, parallelamente all’alto engagement sui social.
Se la stagione 2024/25 ha segnato nuovi record in termini di spettatori e visibilità, è il fermento finanziario intorno alle leghe a poter aprire nuovi orizzonti per i club del Belpaese e consolidarne la posizione competitiva.
Volley fondi: la joint venture della lega femminile
Negli ultimi anni, il volley italiano ha stretto accordi con fondi di private equity e operatori specializzati in sport and entertainment. Il caso più recente è quello della lega femminile, che ha firmato una partnership strategica con NJF Holdings, società fondata da Nicole Junkermann, riporta Il Sole 24 Ore.
L’intesa ha portato alla nascita di una newco partecipata al 60% dalla Lega e al 40% dal fondo, che a partire dalla prossima stagione gestirà i diritti marketing, e dal 2026/27 anche quelli televisivi.
Si tratta di un modello che punta a fondere le competenze manageriali con quelle tecniche per realizzare una visione a dieci anni che mira a moltiplicare i ricavi attraverso innovazione tecnologica, storytelling digitale e sviluppo della brand awareness.
Volley fondi: il supporto di Volleybal Word
Questa operazione non è isolata. Volleyball World, la joint venture tra la Federazione mondiale (FIVB) e il fondo CVC Capital Partners, ha avviato una collaborazione pluriennale con le leghe italiane.
È solo il primo passo di un piano che guarda anche alla gestione integrata di eventi, produzione audiovisiva e internazionalizzazione del prodotto SuperLega per diffondere ulteriormente l’eccellenza del prodotto italiano.
L’interesse dei fondi dimostra che il volley non è più un prodotto locale ma un contenuto globale, con potenziale commerciale ancora in gran parte inespresso, pronto ad essere esplorato grazie all’intervento di operatori specializzati .

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Volley fondi: i numeri nei palazzetti e gli spettatori
A rendere il movimento italiano così appetibile agli investitori è una combinazione rara: grande tradizione sportiva, pubblico fedele, performance di alto livello e, soprattutto, margini di crescita ancora significativi.
Il record di 3.882 spettatori medi per partita nei playoff maschili e le oltre 466mila presenze nella stagione femminile sono numeri che testimoniano un percorso di sviluppo continuo.
A questi si aggiungono circa 10 milioni di spettatori tv e streaming per il solo femminile nell’arco della stagione e una crescente attenzione sui social network, dove atleti e squadre stanno costruendo community internazionali molto attive.
Il dialogo con il governo: obiettivo sbloccare la costruzione dei palazzetti
Per ovviare ai problemi endemici che limitano il potenziale dello sport italiano, le leghe stanno discutendo con il Governo misure per sbloccare il tema dei palazzetti, puntando ad estendere la procedura commissariale già prevista per la costruzione degli stadi di calcio anche alla pallavolo.
Sul fronte degli incentivi fiscali, l’obiettivo è ottenere un credito d’imposta sugli investimenti nei palazzetti, mentre sulle sponsorizzazioni si punta a rendere lo stesso strumento strutturale.
Questi provvedimenti potrebbero sbloccare ulteriori capitali privati e al contempo favorire una pianificazione di lungo periodo, che possa dunque incorporare una strategia di investimenti di ampio respiro.

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L’internazionalizzazione e l’evoluzione del modello di business
L’internazionalizzazione è l’altra dimensione su cui si lavora incessantemente. La SuperLega valuta di portare la Supercoppa all’estero, con offerte concrete già arrivate da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Si ragiona su eventi “made in Italy” da esportare, sulla scia di quanto già avviene con il calcio e il basket. Gli investitori spingono in questa direzione, vedendo nel volley un contenuto “premium” che può essere distribuito in tutto il mondo, con costi inferiori rispetto ad altri sport e un format altamente televisivo.
Il prossimo step dovrebbe essere l’evoluzione del modello di business: non più club legati alla sola passione dei presidenti e agli sponsor locali, ma società maggiormente strutturate che facciano della loro cifra la sostenibilità economica senza dipendere da erogazioni liberali della proprietà,