Lo sport muove l’Italia: il turismo sportivo vale 12 miliardi

Da una ricerca dell’Ufficio Studi di Banca Ifis, nel 2024 il turismo sportivo in Italia ha raggiunto un valore record di 12 miliardi di euro. Un’opportunità concreta per il rilancio delle economie locali.

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Turismo sportivo in crescita
Image Credits: Luca Bettini / Sprintcyclingagency/Photo News/PNewsZ/Insidefoto

Nel 2024 il turismo sportivo in Italia ha raggiunto un valore complessivo di 12 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto al già florido 2023.

A certificare la portata economica del fenomeno è l’Osservatorio sullo Sport System, elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis, che racconta di un comparto in piena espansione, in grado di coniugare passione sportiva, mobilità, indotto territoriale e sviluppo infrastrutturale.

Un’Italia che viaggia per lo sport

Secondo i dati riportati dal , gli italiani si spostano sempre di più per seguire eventi sportivi dal vivo. A guidare la classifica delle discipline che trainano il turismo sportivo è il calcio, che da solo catalizza il 26% degli spostamenti e genera il 58% del valore economico complessivo del settore, pari a 6,9 miliardi di euro.

Seguono ciclismo (20%), motorsport (13%), tennis e pallavolo (9%), basket (7%), con una quota minore ma crescente per rugby, atletica, sport invernali, golf e nuoto.

Nel 2024 le presenze legate al turismo sportivo hanno toccato quota 42 milioni, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente. La spesa media per viaggiatore è cresciuta del 3% e non si limita al solo ticketing: alloggio, ristorazione, trasporti, shopping e attività esperienziali fanno parte di un paniere sempre più ricco e trasversale.

Un’esperienza che va oltre lo sport

Il turismo sportivo si innesta nel più ampio trend del turismo esperienziale. La permanenza media supera le tre notti, e ogni viaggiatore cerca almeno sei attività aggiuntive tra esperienze enogastronomiche, culturali, naturalistiche, di benessere o di intrattenimento.

«Parliamo di un turismo stratificato e ad altissima performance – sottolinea Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria a Il Messaggeroche non riguarda solo i grandi eventi come gli Internazionali di tennis di Roma, ma anche chi accompagna i figli in trasferta per le gare scolastiche. È un fenomeno che allunga la stagione turistica, valorizza le strutture in bassa stagione e lascia infrastrutture utili anche per la comunità locale».

Sport e territorio: un binomio vincente

Il legame tra sport e sviluppo locale è ormai evidente. «Chi si muove per assistere a un evento sportivo tende anche a voler conoscere il territorio – continua Lalli – generando un indotto che tocca settori non direttamente legati allo sport. Pensiamo al Giro d’Italia: porta con sé non solo turismo ma anche investimenti nel rifacimento delle strade e delle infrastrutture».

Gli eventi sportivi contribuiscono inoltre a rafforzare l’identità delle destinazioni, soprattutto quelle meno conosciute, accendendo i riflettori su territori che possono beneficiare di una nuova narrazione. Un esempio? Le partite della Nazionale disputate in città di provincia, capaci di risvegliare il senso di appartenenza e attrarre flussi turistici inediti.

Anche gli stranieri scelgono lo sport in Italia

Il turismo sportivo ha un impatto rilevante anche in chiave internazionale. Secondo i dati ENIT, nel 2024 l’Italia ha accolto 556mila turisti stranieri motivati da eventi sportivi, per un totale di 2 milioni di pernottamenti (+8,7% sul 2023). I consumi turistici generati hanno toccato i 338 milioni di euro, con un incremento del 3,3%. I principali mercati di provenienza? Germania, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito e Austria, che mostrano un interesse crescente per le manifestazioni sportive italiane.

Un settore in espansione strutturale

L’Italia si conferma terreno fertile per la crescita del comparto. Si contano 1,4 eventi sportivi e 738 presenze ogni mille abitanti, con punte nel Centro Italia (2,2 eventi e 1.182 presenze ogni 1.000 abitanti). Il 34,4% degli eventi si svolge in località ad alta densità turistica, che assorbono il 73,9% dei biglietti venduti e il 24,9% delle presenze.

Anche gli italiani stanno scoprendo il fascino del turismo sportivo: il 6,5% delle vacanze brevi e il 3,3% di quelle lunghe (oltre 4 notti) sono motivate da eventi sportivi.

Il turismo sportivo si rivela un motore economico e culturale sempre più strategico, capace di generare valore ben oltre il perimetro degli stadi e dei palazzetti. Per l’Italia, un’occasione unica per coniugare sport, promozione territoriale e sviluppo sostenibile, con ricadute concrete su occupazione, mobilità, ricettività e coesione sociale.

Un settore che merita una governance attenta e investimenti mirati, per consolidare la crescita e cavalcare un trend che parla sempre più la lingua del futuro.