Paolini regina di Roma, Sinner sfiora l’impresa al rientro. Questo il verdetto sportivo di un’edizione degli Internazionali d’Italia che rimarrà nella storia, sia per il crescente protagonismo dei campioni italiani che per i numeri da record di presenze e incassi.
Il numero uno al mondo si è dovuto arrendere in finale allo specialista della terra rossa Carlos Alcaraz, dopo essere tornato in pompa magna dai tre mesi di squalifica che lo hanno costretto lontano dai campi facendogli perdere il ritmo gara.
Sul fronte del femminile invece la tennista toscana ha fatto l’en-plein, laureandosi prima campionessa nel singolo superando Coco Gauff e poi ricomponendo il dream team dell’oro di Parigi 2024 con l’eterna Sara Errani e prendendosi anche il doppio contro Elise Mertens e Veronika Kudermetova confermando così il successo dello scorso anno.
Una menzione è doverosa anche per il percorso di Lorenzo Musetti, che si è arreso alle semifinali sempre contro Alcaraz mostrando una continuità che abbinata con il talento che lo contraddistingue può consolidarne lo status all’interno del circuito.
Internazionali numeri: presenze e incasso al botteghino
Se il campo ha raccontato le straordinarie gesta degli azzurri mai così protagonisti, anche fuori dal terreno di gioco i numeri sono da record: la partecipazione del pubblico ha raggiunto un nuovo picco, arrivando a 392mila spettatori che hanno generato 35 milioni di incasso al botteghino, in crescita del 20% rispetto alla scorsa edizione.
I risultati sono frutto del lavoro dietro le quinte che ha portato ad una continua trasformazione del Foro Italico, con la superficie destinata al torneo che quest’anno è passata da 12 a 20 ettari.
La presidenza del Consiglio ha infatti messo sul piatto 100 milioni destinati alla riqualificazione dell’area, con il duplice obiettivo di garantire una maggiore affluenza e migliorare l’esperienza dei fan.
«Dal punto di vista organizzativo abbiamo dimostrato di essere capaci di ottenere risultati anche a casa nostra – ha commentato il presidente della FITP Angelo Binaghi -. Abbiamo migliorato l’esperienza, il ‘site’ raddoppiato è più bello e spazioso. Più aree relax, e la musica con gli artisti ha reso l’esperienza più piacevole per chi è venuto al Foro, abbiamo ripagato la passione straripante».
Internazionali numeri: ambizioni e investimenti in cantiere
L’ambizione non si ferma qui: è stato infatti annunciato un importante intervento che proietterà gli Internazionali in una nuova era grazie ad un investimento di 60 milioni di Sport e Salute che sarà destinato principalmente alla copertura del campo centrale, pronta entro il 2028 da cronoprogramma.
All’impegno infrastrutturale, si aggiunge anche il lavoro in ottica di rendere la manifestazione un prodotto di intrattenimento a tutto tondo che valorizzi il Made in Italy, sulla scia del trend dei principali eventi sportivi globali.
«Studieremo un nuovo prodotto – anticipa Binaghi – che possa coniugare il massimo livello di spettacolo del tennis con le due eccellenze italiane, come il cibo e la canzone italiana».
Queste solide basi permettono di sognare in grande, e di poter dare l’assalto al calcio a livello domestico, contrastandone il dominio come primo sport del paese, mentre sul piano internazionale l’obiettivo – mai tenuto nascosto – è quello di insidiarsi all’interno dei quattro Slam rompendone l’egemonia.
«C’è un monopolio che dura da oltre 100 anni. Trovo ingiusto che gli Slam siano quattro e sempre gli stessi e che i punti assegnati ai giocatori siano doppi rispetto ai Masters 1000. Così non si aiuta il tennis a crescere. Se continueremo a lavorare bene, credo che le occasioni per il salto non mancheranno. Non mi rassegno a essere secondo dietro al calcio e agli Slam. Oggi i campioni del mondo siamo noi, dentro il campo e a livello organizzativo».

Gli IBI proiettati nel futuro: annunciata la copertura del Centrale entro il 2028
Internazionali numeri: l’impatto economico del torneo
Tornando al presente, il record di presenze ha fatto schizzare anche l’impatto economico del torneo, che sfiora i 900 milioni attestandosi a 894,9 milioni, ripartiti tra 409,8 di impatto diretto, 331,4 di impatto indiretto e 153,6 di indotto.
«Tutto questo senza un euro di contributo pubblico. Ci stiamo avvicinando al traguardo di 1 miliardo di euro». Un obiettivo che sembra assolutamente alla portata e che verrà ragionevolmente conseguito nei prossimi due anni.
Significativo anche l’effetto sull’occupazione, con oltre 7mila posti di lavoro collegati all’evento a cui corrisponde un reddito da lavoro di 179 milioni. I benefici per il sistema Paese sono testimoniati inoltre dai 438,3 milioni di valore aggiunto generati dall’evento, mentre dal punto di vista fiscale lo Stato incasserà 147,4 milioni di euro grazie al torneo.
Il ritorno sociale sull’investimento: le stime di Open Economics
Di pari passo anche la crescita dell’impatto sociale, che ha raggiunto i 357 milioni secondo le stime di Open Economics, suddivisi in tre componenti: 61% fanno riferimento all’aspetto sportivo, 23% agli spettatori mentre il restante 16% è generato dai turisti.
Il ritorno sociale sull’investimento è in crescita, raggiungendo un moltiplicatore di 7,2 rispetto ai 6,8 della scorsa stagione e ai 4,5 che rappresentano la media italiana in base alle rilevazioni del Credito Sportivo.
Bilancio completamente positivo per la kermesse romana, il primo evento stagionale di grande tennis nel Belpaese, che sarà seguito dalla Coppa Davis e dalle ATP Finals, per un palinsesto di primo piano a livello internazionale che rilancia le ambizioni del movimento azzurro.