Con l’arrivo trionfale di Simon Yates al Circo Massimo si conclude il Giro d’Italia numero 108, una corsa che ha confermato il suo valore sportivo ed economico a livello globale. Il britannico della Visma, già in maglia rosa nella tappa del Colle delle Finestre, ha conquistato la “Corsa Rosa” dopo un’epica scalata ultima su sterrato, beffando i favoriti Isaac Del Toro ed Richard Carapaz.
Sul fronte finanziario, il Rapporto “Pedalando verso l’eccellenza” di Banca Ifis ha certificato un impatto economico complessivo di 2,1 miliardi di euro nei 580 Comuni attraversati.
Il colpo di scena sul Colle delle Finestre
Sabato 31 maggio, sui tornanti sterrati del Colle delle Finestre, Simon Yates ha messo in scena il ribaltone più clamoroso della storia recente del Giro. Dopo 2.563 giorni di attesa dal drammatico crollo del 2018, l’inglese ha attaccato con mestiere e coraggio, distaccando progressivamente Carapaz (secondo a Verrès a 43”), Del Toro e i loro compagni di fuga.
In vetta, Yates vantava 1’37” di margine sugli inseguitori e un vantaggio virtuale di 40” in classifica. Grazie all’aiuto di Wout Van Aert nella discesa verso il Sestriere, Yates ha allungato ulteriormente fino a completare il Giro con 3’56” di vantaggio su Del Toro e 4’43” su Carapaz.
Alle spalle del podio, quarto si è classificato il canadese Michael “Gee” Woods, quinto Damiano Caruso e sesto Giulio Pellizzari, atleti che hanno saputo approfittare degli scivoloni tattici dei capitani più attesi.
Impatto economico e Bike Economy
Secondo il report “Pedalando verso l’eccellenza” realizzato da Banca Ifis, il Giro d’Italia 2025 ha generato 2,1 miliardi di euro di valore ai territori attraversati. Sono stati 580 i Comuni coinvolti, dalla partenza inedita da Tirana (Albania) fino all’arrivo nella Capitale.
Nel circuito UCI World Tour 2025, il 90% delle squadre utilizza almeno un componente “Made in Italy”. Ancora più significativo per il Giro 2025: il 91% dei team al via (21 su 23) ha fatto affidamento su almeno un prodotto italiano, cifra che sale al 100% tra i cinque ProTeams in gara.

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EMG Italy e la copertura televisiva
La produzione televisiva del Giro d’Italia 2025 è stata curata da Emg Italy in collaborazione con Rcs Sport, nell’ambito di una partnership triennale che coinvolge anche il Tour de France. In totale, 50 mezzi, 20 telecamere (13 a terra, 5 in moto e 2 sugli elicotteri) e un aereo “ponte” hanno garantito copertura continua su tutte le 21 tappe per un investimento complessivo di 5,5 milioni di euro.
«Il Giro d’Italia è un evento di portata globale, capace di attrarre investimenti pubblici e privati, – spiega Claudio Cavallotti, amministratore delegato di Emg Italy. – Sebbene il calcio domini l’attenzione mediatica, il ciclismo resta un asset fondamentale per la nostra società: nel 99% dei casi, operiamo proprio in ambito sportivo e il Giro è il nostro fiore all’occhiello. Negli ultimi anni abbiamo registrato una crescita costante del pubblico televisivo, con un picco di ascolti pari al 25% nella fascia 9–25 anni. Le nuove generazioni ricercano non solo le immagini spettacolari, ma anche i dati di performance in tempo reale: per questo integriamo telemetria, posizionamento GPS e rilevazioni biometriche direttamente nel live».
Cavallotti sottolinea inoltre l’importanza della forza delle infrastrutture. «Oggi la qualità del collegamento, in fibra o tramite connessioni IP sicure, fa la differenza per un prodotto televisivo di alto livello, – ha dichiarato. – Con Rcs Sport coordiniamo ogni dettaglio logistico: solo per la tappa di Roma abbiamo impiegato 18 mezzi e 150 persone. E non è un’eccezione: spostare quotidianamente 150 addetti su scenari diversi è la sfida principale.»
Ascolti tv e prospettive per il futuro
Gli ascolti del Giro d’Italia 2025 si sono confermati in linea con le attese, nonostante la contemporaneità con gli Internazionali d’Italia di tennis. Nel corso della prima settimana, la corsa rosa ha tenuto agevolmente testa all’evento tennistico, dimostrando come la sinergia tra discipline possa accrescere il pubblico sportivo complessivo.
Dal punto di vista del modello di business, la Corsa Rosa trae i propri ricavi principali dalle sponsorizzazioni (45% del fatturato), a fronte di un peso minore degli introiti da diritti tv rispetto al Tour de France.
La scelta di partire dall’Albania ha portato un valore aggiunto all’evento, ampliando l’appeal internazionale e offrendo un’occasione preziosa di dialogo con capitali est-europee interessate ad ospitare la Grande Partenza.