Il circuito cittadino più antico della storia del Circus è il protagonista dell’ottavo round del mondiale di F1 2025. La Formula 1 sbarca a Monte Carlo per il GP di Monaco che arriva alla sua 71esima edizione.
Le strette strade del Principato ospitano infatti le monoposto sin dalla nascita del Campionato del Mondo, targata 1950 anche se nel tracciato cittadino per antonomasia si corre addirittura dal 1929.
Un appuntamento storico per la tradizione, il fascino ma anche il glamour. La parata di stelle del cinema, della musica, dello sport e non solo, è infatti consuetudine a Monte Carlo, al punto (quasi) da offuscare la competizione in pista.
Alla sfida di Monaco i piloti arrivano con mood diversi. Oscar Piastri guida il Mondiale, seguito dal compagno di squadra in McLaren Lando Norris e da un inarrestabile Max Verstappen che non sa cosa sia la parola sconfitta.
Dopo il successo di Imola, l’olandese della Red Bull ha infatti dimostrato che il campionato è più aperto che mai.
Sempre solide le Mercedes, con George Russel sempre a punti e Kimi Antonelli che, dopo la delusione di Imola, ha intenzione di dare mostra del suo talento in quel di Monaco.
In crescita anche le Williams, con un ritrovato Carlos Sainz e un sempre più costante Albon, mentre per le Ferrari il buon passo gara serve a poco se le vetture non tengono il passo in qualifica.
Il quarto posto di Lewis Hamilton nel GP dell’Emilia Romagna – ottenuto anche a scapito di Charles Leclerc – è ben al di sotto delle aspettative stagionali e anche per il monegasco, che nella passata stagione ha ottenuto la prima fantastica vittoria nel circuito di casa, l’umore, nei suoi sette anni di Ferrari, è ai minimi storici.
GP Monaco cosa sapere: un circuito da sempre speciale
Come detto a Monaco si corre da quasi un secolo, da prima che nascesse la Formula 1 come la conosciamo. Il circuito, che è il più breve del mondiale (poco più 3,3km) ha subito poche variazioni nel corso dell’anno e presenta molte singolarità.
A Monaco si percorrono 78 giri, per un totale di circa 260 chilometri contro il minimo di stabilito dalla FIA per un Gran Premio di 305km.
Anche la premiazione ha una ritualità tutta sua. Gestita direttamente dall’Automobile Club de Monaco e dalla famiglia Grimaldi – i cui esponenti presenziano alle spalle di piloti – è dotata di un podio vero e proprio da pochi anni e, fino ai primi anni ’80, non prevedeva che vi salissero i tre piloti più veloci a tagliare il traguardo ma solo il vincitore.
Per buona parte della sua storia, praticamente fino all’ultimo rinnovo siglato nel 2024, Monte Carlo ha goduto anche di uno status speciale per quanto riguarda i costi per la sua presenza in calendario.
Il primo rinnovo a costi di mercato
Mentre gli altri tracciati vedevano aumentare la fee di partecipazione, il Principato ha potuto godere di un bonus “storico” che comportava un esborso di circa 15 milioni di dollari. Con il rinnovo dello scorso anno, e la presenza confermata in calendario fino al 2031, il circuito ha visto allineare i costi agli altri “colleghi” europei, attorno ai 30 mln di dollari.
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Come è noto, Monte Carlo è il tracciato con le velocità più basse (150kmh di media a giro) e in assoluto la curva più lenta del mondiale: al tornante del Grand Hotel si scende infatti a 50kmh. Uno dei pochi punti veloci è il celebre curvone sotto il tunnel in cui si raggiungono i 200kmh.
Con le dimensioni delle monoposto moderne è pressoché impossibile superare; il che rende la corsa spesso un lungo trenino senza guizzi, salvo eventuali – mai auspicabili vista l’asperità del circuito – incidenti che possono movimentare la gara.
Quest’anno è stato introdotto l’obbligo del secondo pit stop, così per garantire un po’ di cambi di scena nel corso dei 78giri lungo il Principato.
Resta il fatto che con oltre 4mila cambiate, muri e cordoli che non perdonano e drastici cambi di velocità, per i piloti è sempre una prova sfidante, anche se il grosso del weekend si gioca in qualifica.
Un solo Re di Monte Carlo: Ayrton Senna
Chiunque si ritenga esperto di Formula 1 non può non sapere che il compianto fenomeno, Ayrton Senna, è l’indiscusso Re di Monte Carlo.
L’asso brasiliano, a oltre trent’anni dalla sua scomparsa, detiene tuttora il record assoluto di vittorie (6), di pole position (5) e di podi (8).
Numeri impressionanti se si considera che Senna disputò solo 10 partecipazioni al GP di Monaco, in due delle quali fu costretto al ritiro.
Il record di giri veloci (5) spetta a un altro grande campione, l’ultimo vero eroe di casa Ferrari, il tedesco Michael Schumacher, mentre il giro veloce in assoluto, nonché quello in gara, vede la firma di Lewis Hamilton.
Il GP di Monaco vanta inoltre un altro primato. Ha infatti visto il debutto delle scuderie più vincenti di sempre, ossia la Ferrari nel 1950 (prima stagione assoluta del Campionato del Mondo) e della McLaren nel 1966.
Per scoprire chi avrà la meglio tra le curve di Imola e si aggiudicherà il GP dell’Emilia-Romagna, è a disposizione la diretta su Sky Sport F1 e lo streaming di NOW alle ore 15:00 di domenica 25 maggio.
GP Monaco cosa sapere: tutti i record
- Circuito: Circuito di Monte Carlo
- Debutto in F1: 1950 (prima edizione valevole per il Mondiale), 1929 (prima edizione assoluta)
- Rinnovo: 2031
- Costo contrattuale: 30milioni di dollari
- Record vittorie: Ayrton Senna (6)
- Record podi: Ayrton Senna (8)
- Record pole position: Ayrton Senna (5)
- Record giri veloci: Michael Schumacher (5)
- Giro record (in gara): Lewis Hamilton (1’12″909, Mercedes, 2021)
- Giro record (all time): Lewis Hamilton (1’10″166, Mercedes, 2019)