Andrea Stella, così il team principal: «In McLaren vinciamo puntando sul talento»

Dal rischio collasso al dominio in Formula 1: la rinascita della McLaren secondo Andrea Stella passa dalla gestione del talento, dalla cultura aziendale e da una leadership orientata al presente.

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Gestione vincente
Image Credits: Eric Alonso/DPPI/Panoramic/Insidefoto

La McLaren è tornata al vertice della Formula 1. Dopo il titolo Costruttori conquistato nel 2024, il team inglese guidato dall’ingegnere umbro Andrea Stella sta dominando anche la stagione 2025 con oltre 100 punti di vantaggio sugli inseguitori. Una rinascita tecnica e gestionale costruita silenziosamente, senza proclami, puntando tutto sulle persone.

«Non ci aspettavamo di essere così competitivi e un avvio così gratificante – racconta Stella nell’intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport –. Dallo scorso anno, abbiamo lavorato per rimanere nella mischia, ma con obiettivi superiori. Il risultato è frutto di un approccio innovativo».

La leva del capitale umano

A cambiare il destino del team non è stato un colpo di genio, ma un metodo. In un mondo iper-performante come la F1, dove spesso si cercano soluzioni rapide e tecnologiche, la McLaren ha scelto di ricostruire dalle fondamenta. Un modello manageriale che ha messo al centro le persone e le loro capacità di innovare. 

«Per me la chiave è stata l’investimento fatto sulle persone – spiega Stella –. Se ci sono le giuste condizioni, le persone possono esprimere la loro naturale tendenza a innovare e ad automotivarsi. Il talento può essere espresso e può lavorare bene insieme a quello degli altri».

La scelta non è stata solo sportiva, ma profondamente organizzativa. Il capitale umano è tornato ad essere l’asset centrale. Una visione, questa, che affonda le radici nell’esperienza personale del team principal, che ha iniziato la propria carriera in Ferrari nei primi anni Duemila, ai tempi dei grandi successi con Michael Schumacher.

«Quel riferimento mi è rimasto – racconta Andrea Stella – e cerco di passarlo a tutto il team. Ma mi rendo conto che non ho bisogno di trasmettere molto, perché in McLaren sono tutti ambiziosi, competitivi e motivati».

Andrea Stella: la sua leadership in McLaren

Niente storytelling forzato, niente visione focalizzata unicamente sull’obiettivo finale. La McLaren di Stella lavora sulla cultura del miglioramento continuo, con uno stile di leadership che riflette i valori di un manager consapevole e orientato al processo.

«Cerco di concentrarmi sul presente. Essere troppo distratti dall’obiettivo non porta a niente. Anzi, porta solo preoccupazioni e un’inutile ansia, –  spiega. – I nostri pensieri sono sempre nel presente: cosa possiamo fare per migliorarci oggi, quali sono gli standard e le aree su cui lavorare. Stare tutto il giorno a pensare al successo non aiuta, quindi ci concentriamo su come creare le migliori condizioni. Facendo così, i risultati si prenderanno cura di loro stessi».

Una leadership sobria, ma concreta, fondata su standard e metodo. Stella parla poco di obiettivi, molto di processi. Questo approccio ha permesso al team di affrontare con lucidità una fase iniziale di stagione sorprendente.

Filosofia in pista

La scelta di non avere una prima e una seconda guida in pista è parte di questa visione. Il capitale umano in pista è un pilastro che si allinea perfettamente con i valori del team. Non ci sono gerarchie imposte, ma una filosofia di collaborazione e crescita reciproca.

«Per noi non è solo un aspetto sportivo, è anche filosofico – dice Stella –. Quando si hanno due piloti che danno il meglio e si studiano anche nelle telemetrie, il risultato complessivo sarà migliore. McLaren è veloce anche grazie a Norris e Piastri, che si spingono a migliorarsi».

Il modello McLaren si rivela vincente non solo in termini tecnici, ma anche umani. I protagonisti? Lando Norris e Oscar Piastri. Il giovane australiano è maturo, veloce, già leader del campionato piloti a soli 23 anni. 

«Ci sono molti aspetti che mi sorprendono di Oscar – ammette Stella alla Gazzetta dello Sport –. È un giovane saggio, un ragazzo che porta dei valori che si abbinano ai valori del nostro team e anche a quelli di Lando. Ci ha sorpresi come pilota, dimostrando di poter crescere ed evolvere velocemente, di essere uno di quei ragazzi su quali investire nel lungo periodo, ma è anche una figura che all’interno del team porta molto di più. E ha ancora tanto di sé da mostrare».

McLaren: dalla crisi a modello vincente

Il gruppo McLaren, solo pochi anni fa, era in difficoltà economica. Tra vendite di asset, ristrutturazioni interne e cali di performance, il futuro sembrava incerto. Oggi invece non solo è riuscito a rientrare in carreggiata, ma a riposizionarsi ai vertici mondiali grazie a una combinazione di visione a lungo termine, governance chiara, e investimenti mirati.

In questo processo è stato determinante anche il ruolo del CEO Zak Brown.

«McLaren è stata molto fortunata ad avere Zak, che ha creduto molto in questo tipo di approccio e anche in un momento di difficoltà ha messo le risorse a disposizione, con il supporto instancabile dei nostri azionisti», conclude Stella.

Una testimonianza potente: nella Formula 1 di oggi, ipercompetitiva e sempre più influenzata da dinamiche finanziarie e dalla tecnologia, la vera differenza la fanno ancora le persone. E McLaren dimostra che, quando il talento è messo nelle condizioni giuste, può diventare il motore più potente.