L’impero sportivo di PIF, il fondo che orchestra l’ascesa dell’Arabia Saudita nello sport mondiale

Il fondo sovrano saudita ha compiuto una serie di ingenti investimenti nello sport, affermandosi come il mezzo per attuare la strategia varata dallo Stato del Golfo con la Vision 2030.

PIF Investimenti sport
vision 2030
Riad, Tahlia Street (Image credit: Depositphotos)

Da un’economia basata sul petrolio ad uno stato all’avanguardia. Questa la traiettoria immaginata dai vertici governativi dell’Arabia Saudita, che hanno varato una strategia denominata Vision 2030 per accompagnare il paese nella transizione.

Nel contesto del piano strategico volto a diversificare l’economia del paese e renderla meno dipendente dal combustibile fossile, risorsa in lento ma inesorabile esaurimento e soprattutto soggetta ad oscillazioni di prezzo, lo sport assume un ruolo cruciale.

Lo stato saudita non ha mai avuto una forte tradizione sportiva, come dimostrano i risultati ottenuti non solo nei Giochi Olimpici ma anche nelle competizioni regionali, in cui non ha mai brillato, e aveva bisogno di un massiccio intervento per scrivere il suo nome nel panorama dello sport mondiale.

PIF Investimenti sport – La potenza di fuoco e la governance del fondo

Ecco che entra in azione il fondo sovrano del paese, il Public Investment Fund o PIF, che vanta una potenza da fuoco enorme potendo contare su un patrimonio di asset dal valore aggregato di 925 miliardi di dollari, investendo massicciamente nel comparto sportivo.

Il fondo sovrano saudita è stato fondato nel 1971 ed è un veicolo d’investimento promosso dallo Stato saudita attraverso il quale gestisce un portafoglio di asset finanziari sia nazionali che internazionali.

Nato con l’obiettivo di investire capitali per conto del governo dell’Arabia Saudita, dal 2015 è sotto il controllo del principe ereditario Mohammed bin Salman, che è il presidente del cda, che include altri ministri del governo nazionale.

In totale, come segnala Palco23, dieci figure di peso della politica saudita hanno il timone degli investimenti del Paese sia sul territorio nazionale che all’estero, con una presenza nel mondo dello sport che si sta via via rafforzando.

L’ingresso nel calcio: l’acquisto del Newcastle

Nel 2023, PIF vantava già un’ampia gamma di investimenti sportivi, e per consolidare il ramo di attività e migliorare il coordinamento tra i vari asset del settore ha fondato Surj Sports Investments, un veicolo costituito ad hoc come contenitore di tutte le attività proprietarie legate allo sport.

La prima incursione del PIF nello sport risale al 2021, quando ha acquisito una quota del Newcastle, club della Premier League, con l’obiettivo di portarlo a competere in breve tempo in Champions League, in cui mancava da vent’anni.

Il club di Saint James’ Park era infatti una nobile decaduta del calcio inglese, avendo subito la crisi economica scaturita dalla chiusura delle miniere di carbone voluta dalla Iron Lady Margaret Thatcher, che ha fatto sprofondare la formazione nell’abisso della mediocrità.

Dopo i risultati collezionati a cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, viene infatti lentamente smantellato il roster con la cessione dei pezzi pregiati che culmina nella retrocessione del 2008/09.

PIF Investimenti sport – I risultati alla guida dei Magpies

L’arrivo dei sauditi rappresenta quindi un nuovo bagliore di speranza per i Magpies, che accolgono l’arrivo del fondo in città festanti sognando di rientare nell’elite del calcio inglese ed europeo.

Da allora, secondo le stime di Palco23, con l’ultima iniezione di 18 milioni di euro, il fondo sovrano saudita ha investito complessivamente 800 milioni di euro se si include la cifra sborsata per l’acquisizione della maggioranza delle quote.

I risultati arrivano di conseguenza: in seguito alla roboante campagna acquisti con cui la nuova proprietà si è presentata nel gennaio del 2022, la squadra passa dalla zona retrocessione ad un piazzamento a metà classifica, per poi raggiungere la Champions League già l’anno successivo.

Gli investimenti nel calcio saudita in vista del Mondiale 2034

Rimanendo nell’ambito del calcio, PIF è stato anche il regista dell’esplosione del campionato saudita che ha attratto alcuni dei volti più iconici del calcio europeo offrendo stipendi faraonici.

Nel 2023, il fondo ha consolidato il proprio impegno nella competizione mediorientale acquisendo il 75% di Al Hilal, Al Nassr, Al Ahli e Al Ittihad, ovvero i maggiori club della regione, che attualmente occupano quattro delle prime cinque posizioni in classifica.

Il restante 25% delle quote azionari dei club è rimasto nelle mani di fondazioni senza scopo di lucro. Lo sviluppo della lega locale è stato cruciale per l’assegnazione all’Arabia Saudita dei Mondiali di calcio 2034.

PIF Investimenti sport – Le mire sul panorama golfistica

Nella gamma di investimenti sportivi del fondo d’investimento spicca anche LIV Golf. La competizione, fondata nel 2022, è un circuito di golf professionistico che coinvolge alcuni dei golfisti più importanti.

Il suo ingresso ha sparigliato le carte nel panorama del golf mondiale, fino al punto da far guadagnare a PIF il ruolo di king-maker nei confronti del risiko che coinvolge le altre competizioni.

Come riportato da Sport e Finanza, sono in corso dialoghi per una fusione con il PGA Tour, organizzazione statunitense in cui PIF sarebbe pronto a investire un miliardo di dollari in cambio di una partecipazione del 6% nella società controllante, la PGA Tour Enterprises.

La fusione con il tour europeo come strada per la sostenibilità economica

Quest’operazione di aggregazione sarebbe il preludio dell’unificazione che coinvolgerebbe poi a ruota l’omologo europeo DP World Tour, mettendo fine alla frammentazione che caratterizza il mondo del golf.

Uno scenario così diviso non aiuta infatti dal punto di vista della sostenibilità finanziaria, scatenando una guerra a suon di rialzi milionari per attrarre i maggiori golfisti e dovendo spartire la torta dei ricavi televisivi con i rivali.

Ne è esempio lampante lo stesso LIV Golf, che nonostante l’ampia risonanza mediatica ha chiuso la prima stagione con ricavi quasi nulli. PIF si è impegnato a investire 2 miliardi di dollari per finanziare l’espansione della competizione, dopo i 784 milioni di dollari immessi nel corso della prima stagione.

PIF Investimenti sport – Il ruolo di Aramco

Nell’ambito del presidio sportivo del fondo, uno dei focus del veicolo di investimento è sicuramente legato ai motorsport, per cui è stata creata anche una società, la Saudi Motorsport Company, posta sotto l’egida della federazione motoristica nazionale e del ministero dello Sport.

All’interno del settore, c’è una nicchia che più delle altre si allinea con lo sforzo di diversificazione economica intrapreso dal regno, in cui gioca un ruolo cruciale Aramco, l’azienda petrolifera controllata dallo stato.

Pur essendo attualmente tra le più grandi produttrici di petrolio al mondo, la società, su impulso della Vision 2030, si sta infatti riposizionando a livello di brand come azienda attenta sul tema della sostenibilità.

PIF Investimenti sport – Lo sguardo sui motorsport

Per accompagnare la direzione intrapresa dalla quarta azienda al mondo per fatturato, le competizioni motoristiche che impiegano veicoli elettrici si associano perfettamente alla nuova immagine che vuole trasmettere la nazione.

All’inizio del 2024, PIF ha siglato un accordo di collaborazione con Formula E, Extreme E ed E1 Series, lanciando un progetto chiamato Electric 360, il cui obiettivo principale è sostenere la crescita degli sport motoristici elettrici e il loro ruolo nel progresso della mobilità elettrica.

Per il fondo non si tratta del primo contatto con il mondo delle corse elettriche, essendo già presente nella Formula E con il 5% delle quote della competizione, oltre al 50% di Extreme E, la competizione di rally.

La presenza in F1

Tornando alla Saudi Motorsport Company, attualmente la società ha in capo la gestione del Gran Premio di Formula 1 che si disputa sul tracciato di Gedda, confermato in calendario fino al 2030 a fronte di un investimento annuale di 55 milioni di dollari.

Sempre in tema F1, un’ambizione di PIF che non si è per ora concretizzata è l’ingresso dalla porta principale del Circus. Due anni fa, il fondo ha offerto 20 miliardi di dollari per acquisire la competizione di proprietà di Liberty Media, ricevendo una risposta negativa dal colosso americano.

PIF Investimenti sport – Le trattative con Eurolega e DAZN

Un’altra proposta respinta recentemente è stata quella presentata all’Eurolega. PIF, come raccontato da Sport e Finanza, aveva pianificato di investire un miliardo di euro per ottenere una partecipazione minoritaria nella competizione europea di basket.

I dirigenti della massima competizione cestistica europea hanno tuttavia rifiutato l’approccio entrando in trattative esclusive con il fondo di private equity con sede a Londra BC Partners.

L’ultima preda individuata dal fondo saudita è Dazn. Il fondo sta esplorando l’ingresso nel settore delle trasmissioni sportive con l’acquisizione del 10% del broadcaster che fa capo al magnate Len Blavatnik.

Per entrare nel settore delle trasmissioni sportive il fondo sarebbe disposto a mettere sul piatto un miliardo di dollari, con le trattative che procedono spedite secondo quanto riportano le indiscrezioni.

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