Investire nello sport è un’opportunità importante a livello commerciale. A volte, però, diventa più una necessità di business, soprattutto in particolari settori.
Secondo un recente rapporto del New Weather Institute (NWI), le aziende produttrici di combustibili fossili stanno investendo ingenti somme di denaro – circa 5,6 miliardi di dollari – per sponsorizzazioni sportive, con l’obiettivo di migliorare l’immagine del proprio marchio in mezzo alle crescenti pressioni per l’azione contro il cambiamento climatico.
Il rapporto rivela che, su 205 accordi attivi, gli sport motoristici sono i principali beneficiari, incassando 2,19 miliardi di dollari attraverso 40 partnership con aziende del settore petrolifero e del gas. Al secondo posto si trova il calcio, con 994 milioni di dollari da 59 accordi, seguito dal cricket, football americano e ciclismo, che insieme hanno raccolto oltre 450 milioni di dollari.
L’azienda petrolifera Aramco, con sede in Arabia Saudita, è la più grande finanziatrice, avendo speso 1,3 miliardi di dollari in dieci accordi, tra cui sponsorizzazioni di eventi di grande portata come la FIFA e la Formula 1. Seguono Ineos con 777 milioni di dollari, Shell con 470 milioni e TotalEnergies con 340 milioni di dollari.
Combustibili fossili sponsor sport – Grandi atleti coinvolti
Anche atleti di fama mondiale come Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Anthony Joshua e Tyson Fury sono stati coinvolti in accordi di sponsorizzazione che li hanno portati a trascorrere del tempo in Medio Oriente.
Inoltre, il maratoneta keniota Eliud Kipchoge è tra gli sportivi sostenuti da Ineos, dimostrando quanto queste aziende utilizzino gli sportivi per migliorare la propria immagine attraverso i social media.
Combustibili fossili sponsor sport – Le accuse di greenwashing
l NWI accusa le aziende di combustibili fossili di utilizzare queste sponsorizzazioni come parte di una strategia di greenwashing, ovvero il tentativo di ripulire la propria immagine agli occhi del pubblico, nonostante le loro attività continuino a contribuire al cambiamento climatico.
Questo tentativo di dipingersi come “mecenati dello sport” viene paragonato alle tecniche utilizzate in passato dalle grandi compagnie del tabacco per migliorare la propria reputazione.
«Ma l’inquinamento atmosferico da combustibili fossili e le condizioni climatiche estreme di un mondo che si sta riscaldando minacciano il futuro stesso degli atleti, dei tifosi e degli eventi che vanno dalle Olimpiadi invernali ai Mondiali di calcio. Se lo sport vuole avere un futuro, deve ripulirsi dal denaro sporco dei grandi inquinatori e smettere di promuovere la propria distruzione», evidenzia Andrew Simms, co-direttore del NWI.
In vista del Vertice del Futuro delle Nazioni Unite, il rapporto propone alcune raccomandazioni per le organizzazioni sportive e gli organi di governo. Tra queste spicca l’introduzione di divieti di sponsorizzazione per le aziende di combustibili fossili, l’aumento della due diligence sui risultati ambientali delle aziende e la ricerca di fonti di finanziamento più sostenibili.