Si è appena conclusa la stagione 2024 della F1 e già parte il conto alla rovescia per la successiva. I fuochi d’artificio della notte di Abu Dhabi si sono spenti da poco e hanno sancito la fine dei giochi del Circus per quest’anno.
Il successo di Lando Norris ha regalato alla McLaren il titolo costruttori 2024, il nono della sua storia, riportando nella casa di Woking un trofeo che mancava dal 1998.
Charles Leclerc si è reso protagonista di una rimonta eccezionale: partendo dalla 19esima posizione, il monegasco della Ferrari è riuscito a chiudere sul terzo gradino del podio, preceduto dal suo compagno di squadra, Carlos Sainz, all’ultima gara in rosso.
Una prestazione maiuscola quella dei due uomini di Maranello che tuttavia non ha permesso di colmare il divario con McLaren.
Si chiude così una stagione avvincente con 7 piloti in grado di salire almeno una volta sul gradino più alto del podio e 4 costruttori alternarsi ai vertici della contesa GP dopo GP.
Un motivatore non da poco che ha comportato una crescita dell’interesse per la F1 su scala globale, come sancito dall’ultima analisi firmata Nielsen Sports che vede il Circus come il campionato più popolare al mondo con oltre 750 milioni di fan.
E se crescono gli appassionati – di oltre 50 milioni tra il 2021 e il 2024 – cresce il valore delle sponsorizzazioni – da una media di 2,87 milioni di dollari del 2019 agli attuali 5 milioni – non può che crescere l’interesse dei Paesi di far parte del Circus.
F1 scadenze contratti GP: le regole di Domenicali
Il numero uno di Formula One Group, l’italiano Stefano Domenicali, ha ribadito a più riprese quella che è la linea della direzione con un «calendario di 24 gare incentrato sulla qualità».
Nessuna intenzione dunque di allungare una stagione che comporta già quasi mesi di attività lungo l’anno ma ben più probabile un sistema di “rotazione” da parte dei circuiti.
Un qualcosa che sta provando a fare la Spagna. L’attuale circuito di Montmelò, a Barcellona, è confermato fino al 2026 anno in cui però debutterà il rinnovato tracciato di Madrid.
Compresenza ardua da mantenere, più possibile una politica dell’alternanza per il GP di Spagna, magari sfruttando anche Jerez de la Frontera e Valencia (dove si è corso in passato con la denominazione GP d’Europa).
Ma è tuttavia un sistema nel quale non basterà ragionare in ottica di Paese ma, come ha recentemente spiegato il ceo Domenicali, «L’Europa dovrà imparare a fare gruppo e andare oltre le divisioni per non ritrovarsi schiacciata tra i grandi colossi».
Certo, andare oltre i personalismi nazionali e le (sane) rivalità sportive per Paesi che storicamente antepongono scuderie e piloti non sarà di certo facile.
Né è un chiaro esempio il malumore espresso nei confronti della doppia presenza italiana – anche se per regolamento i due GP hanno denominazioni diverse – di Monza e Imola.
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F1 scadenze contratti Gran Premi: il regno del Vecchio Continente
In attesa di capire se l’Europa sarà in grado di “fare sistema”, gli altri contendenti possono fare i conti.
Passando in rassegna il calendario 2025, il Vecchio Continente mantiene comunque la vetta degli appuntamenti, con 9 GP, seguito dalle Americhe (6 GP totali di cui 3 negli Stati Uniti), da Asia e Pacifico con 5 Gran Premi e dal Middle East che ha 4 gare in calendario.
Una sproporzione che, nonostante la lunga tradizione motoristica e l’ampia rappresentanza in griglia termini di team e produttori europei, non potrà essere digerita per sempre dalle altre latitudini.
Infatti, anche nel corso della stagione 2024, per i circuiti che avevano contratti in scadenza non è stato facile trovare la via del rinnovo.
Emblematico l’esempio di Montecarlo: a nulla è servito l’essere il circuito cittadino per eccellenza con Gran Premi disputati ancor prima della nascita stessa della massima serie motoristica.
Per continuare a vedere in calendario il GP di Monaco la trattativa tra l’Automobile Club del Principato e Formula One Group è andata per le lunghe e ha visto il primo “cedere” al secondo, almeno dal punto di vista economico.
Ricordo del passato, il contratto che prevedeva l’esborso di “soli” 15 milioni di dollari da parte del Principato – il più basso di tutto il calendario per lo status di “GP Storico” – a favore di un adeguamento, decisamente più in linea con gli altri tracciati, di 30 milioni annui, fino al 2031.
Analogo il discorso per un altro circuito storico, il “Tempio della Velocità”, ossia il nostrano Autodromo di Monza.
Come per Monaco il circuito brianzolo aveva il contratto in scadenza nel 2025 e, come per il Principato, l’adeguamento contrattuale ha previsto l’arrivo a circa 30 milioni di dollari (la cifra non è stata ufficializzata) per restare in calendario fino al 2031.
La mossa di Silverstone e la competizione del Middle East
Sempre in Europa – geograficamente parlando – sempre un tracciato protagonista di lunga memoria di battaglie tra monoposto: si parla di Silverstone, Regno Unito.
La pista britannica, che aveva il contratto in scadenza proprio quest’anno, ha provato ad alzare la posta per blindare un posto a lunga permanenza.
Per assicurarsi un rinnovo decennale, fino al 2034, Silverstone ha firmato per 300 milioni di sterline, circa 360 milioni di euro, pari a 36 milioni su base annua.
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Ma non si tratta degli esborsi più onerosi.
Per entrare a pieno titolo nel mondo della F1 e piazzare sullo scacchiere quattro circuiti, il Middle East non ha badato a spese. Abu Dhabi è stato il primo, nel lontano 2009, e ha pagato una fee di 40 milioni di dollari.
Senza considerare gli oltre 40 miliardi di dollari investiti per realizzare il Ferrari World, il parco tematico a tema Cavallino Rampante.
Il Bahrain ha staccato un primo assegno da 45 milioni di dollari per far entrare in calendario il circuito di Sakhir, Il Qatar per piazzare il suo Lusail ne investe 55 milioni e lo stesso fa l’Arabia Saudita con il tracciato di Jeddah.
Essere presenti nel calendario F1 non è più una questione di storia – è ormai acclarato – ma neanche di offerte migliori e ancor meno di pubblico.
La resa di Zandvoort nonostante Max Verstappen
Il GP dei Paesi Bassi, nel circuito di Zandvoort, tornato alla ribalta nel 2021 sull’onda dei successi del fuoriclasse olandese Max Verstappen, aveva siglato un accordo triennale, con una fee relativamente bassa – di 32 milioni di dollari su base annua – e l’opzione per estendere il contratto – da rivalutare economicamente, per altri tre anni.
Nonostante la marea orange, i supporter di Verstappen, e una media di 305mila presenze nel weekend di gara totalizzate ogni anno, il Gran Premio sarà in calendario solo per la prossima stagione e dal 2026 saluterà il Circus fino a data da destinarsi.
Quella dei circuiti è a tutti gli effetti una sfida parallela a quella di piloti e costruttori che si rinnova anno dopo anno.
In attesa di capire quali nuovi attori potranno entrare in scena e quali vecchie glorie dovranno invece cedere il passo, il conto alla rovescia per la stagione 2025 è ufficialmente iniziato: primo appuntamento in Australia, ad Albert Park, dal 14 marzo.
Calendario F1 2025: ecco i 24 Gran Premi della stagione
- GP Australia – Albert Park 14-16 marzo
- GP Cina – Shanghai International Circuit 21-23 marzo
- GP Giappone – Suzuka 4-6 aprile
- GP Bahrain – Bahrain International Circuit 11-13 aprile
- GP Arabia Saudita – Jeddah Corniche Circuit 18-20 aprile
- GP Miami – Miami International Autodrome 2-4 maggio
- GP Emilia Romagna – Imola 16-18 maggio
- GP Monaco – Monaco 23-25 maggio
- GP Spagna – Circuit de Catalunya 30 maggio – 1° giugno
- GP Canada – Circuit Gilles Villeneuve 13-15 giugno
- GP Austria – Red Bull Ring 27-29 giugno
- GP Gran Bretagna – Silverstone 4-6 luglio
- GP Belgio – Spa-Francorchamps 25-27 luglio
- GP Ungheria – Hungaroring 1-3 agosto
- GP Olanda – Zandvoort 29-31 agosto
- GP Italia – Monza 5-7 settembre
- GP Azerbaijan – Baku City Circuit 19-21settembre
- Gp Singapore – Singapore 3-5 ottobre
- GP Stati Uniti – Circuit of the Americas 17-19 ottobre
- GP Messico – Autodromo Hermanos Rodriguez 24-26 ottobre
- GP Brasile – Interlagos 7-9 novembre
- GP Las Vegas – Las Vegas Strip Circuit 20-22 novembre
- GP Qatar – Losail International Circuit 28-30 novembre
- GP Abu Dhabi – Yas Marina 5-7 dicembre