Presidenza del CIO, si infiamma la corsa: in pole Coe e Samaranch junior

Il presidente di World Athletics e il membro di lunga data del comitato sembrano essere i favoriti, anche se il presidente uscente Bach ha dato il suo endorsment a Coventry.

Presidenza CIO
battaglia all'ultimo voto
Lord Sebastian Coe

Entra nel vivo la corsa alla guida del CIO. L’assegnazione della presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si preannuncia un intricato intreccio di interessi sportivi, geopolitici e personali, con sette candidati in lizza per succedere al tedesco Thomas Bach.

Tra i pretendenti, spiccano quattro leader di federazioni internazionali: Lord Sebastian Coe per l’atletica, David Lappartient per il ciclismo, Morinari Watanabe per la ginnastica e Johan Eliasch per lo sci.

Accanto a loro, altre personalità di spicco come Juan Antonio Samaranch Jr., figlio dell’ex presidente storico del CIO, il principe giordano Faisal al-Hussein e Kirsty Coventry dello Zimbabwe, la seconda donna a candidarsi per questo ruolo nella storia e la prima africana.

Ogni candidato porterà la propria visione durante l’esposizione delle candidature prevista a Losanna il 30 gennaio, mentre il voto decisivo dei 111 membri del CIO avverrà tra il 18 e il 21 marzo ad Atene.

Il nuovo presidente entrerà ufficialmente in carica il 30 giugno, con la prima uscita ufficiale fissata ai Giochi invernali di Milano-Cortina 2026.

Presidenza CIO – Il profilo dei candidati: Lord Sebastian Coe

Lord Sebastian Coe, britannico di 68 anni, porta con sé un curriculum di eccezionale spessore sportivo e politico, e al momento sembra tra i favoriti nella corsa alla presidenza.

Doppio oro olimpico nei 1500 metri a Mosca 1980 e Los Angeles 1984 e già membro del parlamento britannico, è noto per aver guidato con successo il Comitato Organizzatore delle Olimpiadi di Londra 2012.

Dal 2015, anno in cui le federazioni russe e bielorusse sono state sospese dall’organo internazionale per il cosiddetto doping di Stato, è alla guida della World Athletics,

Il suo rigore ha attirato l’ostilità proprio di Mosca e Minsk, che temono la sua elezione possa chiudere le porte al reintegro della Russia nell’Olimpismo, vanificando gli sforzi fatti per rientrare in vista dei Giochi Invernali di Milano-Cortina.

Coe ha aperta una serie di contrasti con Thomas Bach, presidente in carica, a partire dal dossier Russia, su cui quest’ultimo propende per una linea più morbida, passando per la vicenda legata all’introduzione di un premio monetario di 50mila euro a Parigi 2024 per i vincitori delle gare di atletica.

Divergenze anche in tema eSports, con Coe scettico sull’introduzione nel programma olimpico al contrario di Bach che si è mostrato favorevole. Dalla sua gli ottimi risultati in termini di visibilità, con 1,150 milioni di spettatori per l’atletica ai Giochi 2024.

Presidenza CIO – L’altro favorito: Juan Antonio Samaranch Jr.,

Juan Antonio Samaranch Jr., spagnolo di 65 anni, porta il peso del nome di famiglia, essendo il figlio di colui che ha governato il CIO dal 1980 al 2001. La sua lunga esperienza all’interno dell’organizzazione – 23 anni come membro – e il suo impegno per l’unità del movimento olimpico lo rendono un candidato forte.

Le previsioni della vigilia, riportate da Il Corriere dello Sport, lo danno tra i favoriti insieme a Coe, con i due caratterizzati da visioni opposte sul futuro del movimento olimpico.

Lo spagnolo insiste sull’unità e sull’indipendenza dalla politica dell’organizzazione, cercando un riavvicinamento con la Russia, mentre Coe punta su un programma basato sull’innovazione nel rispetto della tradizione, mantenendo una linea dura contro Mosca.

Su entrambi pesa la questione dell’età, con l’attuale limite fissato a 70 anni per svolgere il ruolo che verrebbe superato nel corso del loro mandato, sebbene la Commissione Etica abbia convalidato le due candidature.

Presidenza CIO – Gli altri candidati

Morinari Watanabe, giapponese di 65 anni e presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica, si oppone ai premi in denaro per gli atleti olimpici. Johan Eliasch, 62 anni, britannico-svedese e uomo d’affari, guida la Federazione Internazionale Sci dal 2021 ed è noto per il suo impegno ambientalista.

Il principe Faisal al-Hussein, 60 anni, fratello del re di Giordania Abdullah II, è noto per il suo impegno per la pace attraverso lo sport e per il suo passato da pilota militare. Membro del CIO dal 2010, aspira a diventare il primo presidente asiatico del Comitato.

David Lappartient, 51enne francese, è da sette anni presidente dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale) e ha recentemente assunto la guida del Comitato Olimpico Francese (CNOSF).

Pur avendo le carte in regola dal punto di vista anagrafico, gli manca forse una sufficiente esperienza internazionale e visibilità all’interno del CIO, fattori che potrebbero limitarne le possibilità. Tuttavia, il suo profilo pragmatico potrebbe attrarre chi cerca un candidato meno polarizzante.

Presidenza CIO – La delfina di Bach: Kirsty Coventry

Kirsty Coventry, 41enne dello Zimbabwe, rappresenta la possibilità di una svolta storica per il CIO: sarebbe la prima donna e la prima africana a guidare l’istituzione.

Con sette medaglie olimpiche al suo attivo e un ruolo ministeriale nel governo di Harare, Coventry è sostenuta dal presidente uscente Bach, ma non gode del pieno appoggio nemmeno dai membri africani del CIO.

La sua giovane età e la limitata esperienza politica internazionale potrebbero rappresentare un ostacolo, anche se al momento con gli stringenti limiti anagrafici per occupare il vertice del CIO potrebbero anche giocare a suo favore.

Il voto italiano e i nodi del prossimo mandato presidenziale

Il sostegno italiano, con i voti di Giovanni Malagò, Ivo Ferriani e Federica Pellegrini, neoeletta in quota atleti, potrebbe risultare decisivo, e le voci di corridoio suggeriscono una preferenza per Samaranch Jr., sebbene non sia escluso che si seguano le indicazioni di Bach.

Nel frattempo, il CIO affronta anche problemi economici: la perdita di tre sponsor giapponesi di pesoToyota, Bridgestone e Panasonic – ha ridotto il Top Program da 15 a 12 marchi per il quadriennio 2025-2028, con possibili ripercussioni su Milano-Cortina.

Il nuovo presidente dovrà affrontare sfide complesse, inclusa la designazione della sede dei Giochi estivi del 2036, a cui ambisce l’India, che punta a fare il suo ingresso in scena tra le nazioni che hanno ospitato la rassegna.