Una mossa già vista, da portare al livello superiore. Sebastian Coe, candidato alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), propone una visione innovativa per il futuro dei Giochi Olimpici, introducendo premi in denaro (prize-money) per gli atleti.
Questa iniziativa segnerebbe una svolta epocale nel panorama olimpico, mettendo al centro il riconoscimento economico del valore degli sportivi. A riportarlo è il sito specializzato SportPro Media.
Coe prize money CIO – Il piano del candidato
Coe ha dichiarato che, se eletto, lavorerà per introdurre premi in denaro in tutti gli sport olimpici, collaborando con federazioni internazionali, comitati olimpici nazionali e membri del CIO.
Attualmente presidente di World Athletics, Coe ha già dato un esempio concreto: per Parigi 2024, l’organizzazione ha premiato i vincitori delle 48 gare di atletica leggera con 50mila dollari ciascuno.
Il CIO, che ha registrato un reddito di 7,6 miliardi di dollari nel ciclo concluso con Tokyo 2021, secondo Coe dovrebbe destinare una parte maggiore di questi fondi agli atleti. «Ho sempre sostenuto il benessere degli sportivi e la loro possibilità di partecipare finanziariamente al movimento olimpico», ha affermato Coe, che si definisce pronto a rispettare la filosofia olimpica pur adattandola al contesto odierno.
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Con un curriculum che spazia dal ruolo di atleta olimpico a leader di federazioni sportive e team organizzativi, Coe si presenta come un candidato ideale per guidare il CIO dopo il mandato di Thomas Bach, che terminerà nel 2025. «Ho un piano e una visione per fare la differenza», ha sottolineato, esprimendo il desiderio di rispettare la tradizione olimpica mentre affronta le sfide di un panorama sportivo in rapida evoluzione.
Coe prize money CIO – La tutela dello sport femminile
Coe ha inoltre ribadito l’importanza di proteggere lo sport femminile, impegnandosi a introdurre una politica chiara sull’eleggibilità di genere.
Questo tema ha suscitato ampio dibattito, specialmente in relazione alle decisioni del CIO riguardo al torneo di pugilato di Parigi 2024, dove atlete con criteri di eleggibilità controversi hanno vinto l’oro (n.d.r. Khelif). «Se non si protegge la categoria femminile, lo sport non finirà bene», ha dichiarato Coe.
World Athletics, sotto la sua guida, ha già adottato regole severe per gli atleti con differenze di sviluppo sessuale (DSD) e ha bandito chi ha attraversato la pubertà maschile dagli eventi femminili d’élite.