La pallavolo femminile italiana continua a scrivere pagine di storia, dentro e fuori dal campo. I successi della Nazionale di Julio Velasco, il trionfo al Mondiale Under 21, le finali tutte italiane nelle coppe europee e il dominio dei club in Champions League stanno alimentando un fenomeno che non è più soltanto sportivo, ma anche sociale ed economico.
Un movimento trainato dalle donne
Oggi la pallavolo è lo sport femminile più praticato in Italia: dei 364.430 tesserati Fipav, ben 281.349 sono donne, pari al 77% del totale, con un incremento del 2% rispetto al 2024. Un esercito cresciuto sulle orme delle icone degli anni Duemila – da Francesca Piccinini a Maurizia Cacciatori, passando per Eleonora Lo Bianco – e che oggi trova in Paola Egonu e compagne le nuove protagoniste.
La visione di lungo periodo avviata nel 2002 con il progetto Club Italia di Julio Velasco, da cui provengono cinque delle attuali campionesse mondiali, si è trasformata in una pipeline costante di talenti capaci di alimentare un ciclo vincente.
Successi senza precedenti
L’Italia ha ormai completato la propria collezione internazionale: dall’oro olimpico alla VNL, fino al Mondiale 2025. «Abbiamo unificato le corone planetarie», ha sottolineato Velasco, ricordando come la Nazionale azzurra sia oggi il punto di riferimento globale. In Thailandia, durante l’ultimo Mondiale, sei allenatori italiani sedevano sulle panchine delle varie nazionali, a conferma dell’influenza tecnica del nostro Paese.
Sul fronte dei club, la Imoco Conegliano ha messo a segno uno storico Grande Slam – Mondiale per Club, Champions League, Scudetto e Coppa Italia – battendo in finale un’altra squadra italiana, Scandicci, con Milano sul podio. A completare il quadro europeo: Novara vincitrice della Coppa Cev e Roma trionfante in Challenge Cup.
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Lo spettacolo piace in tv e nei palazzetti
I successi hanno un impatto diretto anche sugli ascolti. La finale Mondiale Italia-Turchia ha raccolto 4,34 milioni di spettatori medi, dimostrando il potenziale televisivo di un movimento che, se trasmesso in chiaro, può competere con i grandi eventi calcistici. L’audience complessiva della Serie A1, invece, è quasi raddoppiata in quattro anni: da 5,8 milioni a 10,8 milioni di telespettatori annui (+84%).
Il fenomeno si riflette anche nei palazzetti: la Serie A1 femminile 2024/25 ha totalizzato 460.743 spettatori, con una crescita dell’8% rispetto alla stagione precedente. Record storico di pubblico al Forum di Assago, con 12.626 presenze per Milano-Conegliano lo scorso novembre, match che ha visto in campo alcune delle migliori atlete del panorama internazionale.
Prospettive economiche e di sviluppo
L’impatto di questo trend è evidente: l’aumento della base di praticanti, l’internazionalizzazione del brand “pallavolo italiana” e la capacità di attrarre pubblico e sponsor fanno della disciplina un asset sempre più strategico nello sport italiano.
Velasco, dopo il Mondiale, ha sottolineato: «Il movimento femminile ha potenzialità enormi e queste vittorie continuano ad alimentare la passione: oggi sempre più ragazze vogliono giocare a pallavolo».
In attesa del nuovo palazzetto che Conegliano inaugurerà a Venezia, il volley femminile italiano sembra aver trovato la formula perfetta: continuità tecnica, successo internazionale e una base di pubblico in crescita esponenziale. Numeri che lo confermano come il vero sport delle donne in Italia.