Il motorsport italiano può festeggiare. Nel recente Decreto Infrastrutture approvato dal Governo, sono stati stanziati oltre 5 milioni di euro annui per ciascun circuito – Monza e Imola – dal 2026 al 2032. I soldi saranno da destinare all’organizzazione delle tappe italiane del Mondiale di Formula 1.
Un impegno, quello governativo, che conferma la rilevanza strategica degli impianti non solo sul piano sportivo, ma anche in termini di indotto economico e promozione del Made in Italy nel mondo.
A sottolinearlo sono stati anche i vertici di ACI Italia, Tullio Del Sette e Giovanni Tombolato, rispettivamente commissario e subcommissario straordinario dell’ente. «Un investimento fondamentale – commentano – per garantire sostenibilità a lungo termine agli impianti e per valorizzare il tessuto economico e turistico dei territori coinvolti.»
Monza, il futuro è già scritto: contratto fino al 2031
L’iniezione di fondi arriva in un momento particolarmente favorevole per Monza. A novembre 2024 ha visto confermare ufficialmente la presenza del GP d’Italia nel calendario della Formula 1 almeno fino al 2031. L’accordo, che estende di sei anni il contratto in scadenza nel 2025, prevede un esborso annuale da parte degli organizzatori di oltre 25 milioni di euro, indicizzati al 2% annuo.
Il rinnovo è stato siglato in concomitanza con importanti lavori di ammodernamento dell’Autodromo Nazionale di Monza, che hanno portato nuova linfa al Tempio della Velocità, culminando in un 2024 positivo: 335.000 spettatori nel weekend del Gran Premio d’Italia, con una storica vittoria Ferrari a far da cornice.
Un evento che ha generato un impatto economico totale di circa 347 milioni di euro. 145 milioni di ricavi diretti, tra ticketing, merchandising e food & beverage; 201 milioni di euro di indotto turistico, generati da spese per alloggio, ristorazione esterna, trasporti e shopping, con una spesa media per spettatore pari a 800 euro.
Già nel 2023 il circuito aveva registrato numeri impressionanti: 304.000 presenze, 131 milioni di euro di ricavi GP, 182,4 milioni di indotto turistico e una spesa media pro capite (tra biglietti, cibo e merchandising) di 431 euro. In quell’occasione, il 75% degli spettatori era proveniente da fuori regione o dall’estero, contribuendo alla forte ricaduta economica locale.
Anche l’indotto generato dalle 80 feste private e aziendali organizzate nel capoluogo lombardo dagli sponsor ha inciso significativamente, portando ulteriori 2,4 milioni di euro all’economia locale.
Seppur numeri importanti, il record assoluto per l’autodromo brianzolo è stato nel 2022. Quell’anno erano stati oltre 336mila gli spettatori presenti nel weekend di gara, circa 30mila in più rispetto all’anno successivo e solo un migliaio in più del 2024.
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Imola: record di presenze e un contratto da rinnovare
Se Monza guarda al futuro con serenità, per Imola il rinnovo del contratto con Liberty Media – in scadenza a fine 2025 – è ancora sul tavolo. Ma i numeri giocano a favore dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.
L’edizione 2025 del GP dell’Emilia-Romagna ha sfondato il tetto delle 242.000 presenze, ben oltre i 220.000 spettatori attesi e con un balzo di 40.000 unità rispetto al 2024. Un successo che certifica non solo il crescente appeal del tracciato, ma anche la sua capacità di generare valore economico.
Secondo le stime, l’impatto economico complessivo dell’evento 2025 ha superato i 280 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 217 milioni dell’anno precedente. I ricavi diretti, complice inflazione e maggiore affluenza, potrebbero essere di 119,3 milioni di euro, con una spesa media pro capite aumentata a 540 euro. Altri 160 milioni di euro sarebbero di indotto turistico, in crescita del 30% sul 2024, grazie soprattutto alla presenza di spettatori da fuori regione (35%) e dall’estero (40%).
Nonostante il grande successo in termini di pubblico e ricadute economiche, il Gran Premio dell’Emilia-Romagna resta ancora in bilico. Il contratto con Formula 1 è in scadenza al termine del 2025 e, a oggi, manca una conferma ufficiale sul rinnovo. La concorrenza interna con Monza – sede storica del GP d’Italia fin dal 1950, con la sola eccezione del 1980 – rende la partita più complicata, ma non impossibile.
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Il motore dell’economia passa dai circuiti
Monza e Imola rappresentano oggi due asset strategici dell’economia italiana legata al motorsport. Grazie al sostegno pubblico – come il recente Decreto Infrastrutture – e a una sempre più radicata sinergia tra enti locali, organizzatori e stakeholder privati, i due autodromi possono continuare a produrre valore, occupazione e visibilità per il Paese.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso gratitudine al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, sottolineando:
«Una buona notizia per il Tempio della Velocità, – ha espresso con gratitudine Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. – La Lombardia sarà al fianco di Sias e ACI per fare in modo che l’autodromo diventi sempre più attrattivo, anche al di là del Gran Premio».
Anche il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ha definito positivo l’impatto del decreto, in un’ottica di rilancio non solo sportivo ma culturale e ambientale del Parco e della città.
In attesa che si chiuda il dossier Imola, resta una certezza: la Formula 1 in Italia non è solo spettacolo, ma un pilastro economico che continua a produrre numeri da capogiro.