Formula 1, il confronto tra Monza e Imola: il valore dei GP tra storia e futuro

L’eterna contrapposizione tra i due appuntamenti italiani del calendario del Circus, confermati fino al 2026, con le nubi sul futuro non ancora completamente dissipate

Confronto GP Monza Imola
i gp italiani
Carlos Sainz e Charles Leclerc, GP Monza 2023 (Credit Image: DPPI/Panoramic/Insidefoto)

Monza e Imola. Tra storia e futuro, competizione e cooperazione, dualismo e sodalizio: un dibattito sempre acceso, specie con la diffusione delle indiscrezioni che vedono la possibilità per l’Italia di dover rinunciare ad uno dei suoi GP.

Monza è sinonimo di Formula 1, un circuito storico inaugurato nel 1922, il terzo permanente al mondo dopo Indianapolis e Brooklands.

La pista è inclusa tra le tappe di F1 fin del debutto della competizione nel secondo dopoguerra. A partire dalla metà degli anni ’70 è cresciuta la pressione di Imola, che sgomitava per entrare nel calendario delle gare.

Gli sforzi diplomatici per l’ingresso in calendario diedero i loro frutti nel 1980, quando il Gran Premio d’Italia si svolse ad Imola invece che nella consueta cornice della cittadina lombarda.

Dall’anno successivo la rappresentanza del Belpaese nella rassegna automobilistica tornò saldamente nelle mani del circuito brianzolo, con Imola che andò ad occupare una casella tra gli appuntamenti di F1 sotto la denominazione di Gran Premio di San Marino.

L’evento che si disputa al confine tra Emilia e Romagna è rimasto in calendario fino al 2006, anno in cui è stato escluso per il mancato rispetto delle tempistiche concordate per effettuare i lavori di ristrutturazione, per poi tornare nel 2020 nella veste di Gran Premio dell’Emilia-Romagna.

Il ritorno avvenne per ovviare alla forzosa cancellazione del GP di Cina dovuta allo scoppio della pandemia, con il circuito confermato per l’annata successiva e poi entrato nel 2022 in pianta stabile per l’arco di un quadriennio.

Confronto GP Monza Imola – Il rinnovo delle licenze

Al momento entrambi i Gran Premi vantano un contratto fino al 2025, ed è iniziata una serrata fase di trattative con la FIA per rinnovare la licenza per un periodo tra 5 e 10 anni, con la priorità che sembra al momento ricadere su Monza.

Nonostante le difficoltà, dovute all’emergere di nuove geografie che reclamano spazio a suon di milioni, si proverà a mantenere il consolidato doppio appuntamento in Italia, con le discussioni per Imola che entreranno nel vivo una volta definita l’intesa per Monza.

Lo sforzo economico richiesto dalla FIA è ingente; le indiscrezioni parlano di una cifra che si attesta a 30 milioni l’anno per un arco quinquennale/decennale, in rialzo di circa un terzo rispetto al canone sborsato attualmente.

Confronto GP Monza Imola – Le presenze

Per la stagione in corso, e per la successiva, si possono temporaneamente archiviare le nubi sul futuro dei circuiti e concentrarsi sullo spettacolo che offriranno. Le due tappe sono infatti tornate entrambe in calendario solo nel 2024, dopo che l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna ha imposto uno stop temporaneo della tappa.

Imola è tornata, e lo ha fatto in grande stile. Nel corso del weekend di gara sono giunti oltre 200mila spettatori in paese, segnando un nuovo record che vede le cifre quasi raddoppiate rispetto alle presenze collezionate due anni prima, che si fermavano a circa 130mila unità.

Questo massiccio riscontro è stato possibile anche grazie agli ampiamenti dei posti disponibili, con l’aggiunta di cinque nuove tribune che hanno consentito di staccare 17mila tagliandi in più rispetto alla capienza precedente ai lavori.

A Monza si prevede un’invasione di tifosi. Gli organizzatori hanno stimato la presenza di oltre 300mila visitatori, numeri sostanzialmente in linea con l’edizione del 2023, sebbene inferiori rispetto al record segnato nel 2022 in cui sono accorse circa 30mila persone in più.

Anche l’autodromo monzese ha subito degli interventi, terminati giusto in tempo per l’inizio delle gare, che hanno interessato principalmente il tracciato e la struttura, per un investimento di 21 milioni di euro.

Una nuova serie di interventi, che questa volta andranno a incrementare la capienza di circa 6mila posti, è prevista entro il 2026 secondo gli accordi intrapresi con gli organizzatori del Circus, che puntano a dare un impulso in direzione di modernità e innovazione.

Confronto GP Monza Imola – L’impatto economico

Partendo dalle cifre legate alla partecipazione ai GP, Sport e Finanza ha calcolato l’impatto economico complessivo delle tappe italiane. Nel caso di Imola, guardando ai ricavi da GP, che includono le voci che fanno riferimento a ticketing, merchandising e food&beverage, si arriva ad un importo di 86,2 milioni di euro.

A questi vanno aggiunti i servizi usufruiti al di fuori dell’autodromo, tra cui la ristorazione, i trasporti, e i servizi ricettivi, calcolati su una permanenza media nelle strutture di 3 notti con una platea interessata pari al 75% degli spettatori, ovvero la quota proveniente dall’estero e da fuori regione.

Sommando queste voci a esperienze aggiuntive quali lo shopping, si arriva a totalizzare la cifra di 120 milioni di euro, che porta l’impatto economico totale a quota 206 milioni.

Applicando la stessa metodologia al Gp ospitato nel Tempio della Velocità, a fronte delle 304mila presenze registrate nel 2023, si determina un valore di 131 milioni di euro per i ricavi da GP, con l’effetto indiretto sul territorio che arriva a 182,4 milioni, per un impatto economico complessivo che sfora i 313 milioni.