Nepi Molineris: «Roma, il sogno Slam è vivo e accompagna gli Internazionali nella crescita»

Tra un presente caratterizzato dall’espansione del sito che consentirà di raggiungere le 500mila presenze, e un futuro guidato dalle ambizioni da Slam: ecco la trasformazione che sta vivendo il Foro Italico.

Nepi Molineris Internazionali
roma sogna in grande
Credit image: GMT/Sport e Salute

Pensare in grande. Questo l’approccio adottato dal presidente della Fitp Binaghi nel tentativo di affermare la centralità dell’Italia nel panorama tennistico internazionale, valorizzando gli eventi in portafoglio ed esplorando nuove aggiunte.

L’approccio resta lo stesso indipendemente dalla riuscita dell’operazione: mentre sulle ATP Finals è stato strappato un importante rinnovo fino al 2030 che ha poi dato slancio per assicurarsi la Coppa Davis, il blitz per acquisire lo spazio in calendario di Madrid ed estendere gli Internazionali sembra fallito.

Nepi Molineris Internazionali: l’ambizione di stare al passo con i grandi

Nonostante l’esito negativo del piano per rendere Roma il quinto Slam, permane la volontà di continuare ad alimentare la crescita del torneo per poi farsi trovare pronti qualora si creassero le condizioni per compiere un altro assalto.

Aldilà della durata, resta comunque il tema delle infrastrutture a solcare un varco con i quattro tornei d’elite. L’ad di Sport e Salute – società proprietaria del Foro Italico Diego Nepi Molineris rimarca infatti l’esigenza di intervenire per espandere progressivamente il sito e incrementarne la capienza, dopo gli interventi già effettuati in vista dell’edizione in corso.

«Siamo uno Slam per visione, volontà di crescere nei servizi, bellezza dello scenario che ospita questo Masters 1000 – ha dichiarato a Repubblica -. Non lo siamo per le infrastrutture: uno Slam è sette volte più grande, richiederebbe tre stadi coperti da diecimila posti, aree corporate e hospitality per migliaia di persone. Serviranno molti anni. Ma quest’ambizione ci permette di aumentare costantemente gli standard qualitativi e quantitativi». 

Gli Internazionali d’Italia hanno ampliato la propria superficie, passando da dodici a venti ettari, incrementando parallelamente la capienza complessiva da 36mila a 55mila spettatori al giorno. Sono stati aggiunti 7.500 nuovi posti a sedere e quattro campi da gioco, portando il totale a 21. 

Nepi Molineris Internazionali: espansioni realizzate e progetti in cantiere

Il tennis si è allargato in direzione dello Stadio dei Marmi “Pietro Mennea”, tradizionale tempio dell’atletica, scelta non priva di polemiche, che il dirigente ha cercato di smorzare sottolineando la necessità di strutture sempre più versatili.

«Ogni cambiamento viene accolto con diffidenza, è comprensibile. Però penso che Mennea sarebbe il primo a essere contento di vedere tante persone richiamate da un evento sportivo nel luogo che porta il suo nome. Noi non siamo per gli impianti museo: gli stadi vanno vissuti, devono essere dinamici. E la forza del Foro, lo dice la storia, è la sua polivalenza. Agli Europei di nuoto il Centrale ha ospitato il Settebello, il Pietrangeli il sincro, e non penso che il tennis si sia sentito offeso. La temporaneità può essere un valore nei grandi eventi. 

La fame di espansione del tennis non si arresta, e dopo aver concesso le strutture a favore del nuoto in occasioni degli Europei, nel 2026 potrebbe accadere invece l’opposto con la concessione dello sfruttamento degli spazi dello stadio del nuoto

«È una possibilità. A luglio sarà rimossa la Grand Stand Arena, che fino a ieri segnava il confine dell’area degli Internazionali ma faceva da tappo all’espansione. Immaginiamo di portare l’area dell’evento fino al Tevere con un progetto di riqualificazione. Anche lo stadio Olimpico può diventare una risorsa, visto che Roma e Lazio immaginano altrove il loro futuro».

Presenze da record: verso il miliardo di euro di impatto economico

La bontà dell’espansione è testimoniata dal successo della manifestazione al botteghino, che è riuscita a collezionare 28 milioni solamente attraverso la fase di prevendita, un importo equivalente all’intero incasso dell’anno scorso.

«Conteremo 500mila paganti. Ma il successo di un torneo non si misura solo dall’incremento degli incassi e dai biglietti. Le persone che arrivano al Foro vivono un sogno atteso tutto l’anno. La domanda di tennis oggi supera dieci volte l’offerta e se vogliamo stare al passo di Sinner dobbiamo crescere in tripla cifra, come sta facendo lui». 

Le presenze attese superano di gran lunga le previsioni precedentemente diffuse da Binaghi che attendeva 400mila ticket staccati – numero comunque in significativa crescita rispetto ai 350mila dell’anno precedente -, avvicinando significativamente l’ambizioso obiettivo del miliardo di euro di impatto economico.

Nepi Molineris Internazionali: il tema della copertura del centrale e le novità in vista

Il tema degli spazi disponibili non dovrebbe costituire un freno alle ambizioni del torneo, considerando le prospettive di allargamento che si aprirebbero attraverso una riqualificazione delle aree circostanti, anche se permane invece la necessità di coprire il Centrale in tempi rapidi.

«Lo spazio non è un problema. Certamente la Federtennis deve avere garanzie per programmare il futuro nei prossimi dieci o vent’anni. E noi dobbiamo fare in modo di assicurare che l’attuale sito accompagni l’espansione, Il vero nemico del torneo resta la pioggia: non è pensabile realizzare la copertura del Centrale già nel 2026 ma insieme al presidente della Federtennis Binaghi potremmo fare un annuncio importante nei prossimi giorni». 

In attesa dell’ennesimo roboante annuncio, è l’ora di godersi lo spettacolo degli Internazionali ospitati nella meravigliosa cornice del Foro Italico, una struttura senza tempo che non rinuncia ad innovarsi costantemente.

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