Il Sei Nazioni, il torneo di rugby più antico al mondo, è un evento ricco di tradizioni e storie che affondano le radici nel passato amatoriale di questo sport. Fondato nel 1883 come Home Nations Championship, è evoluto nel corso degli anni fino a includere le sei nazioni che conosciamo oggi: Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles, Francia e Italia.
Tra le molte curiosità e tradizioni del torneo, troviamo termini come “Grande Slam“, “Whitewash” e “Wooden Spoon“, che raccontano molto dell’eredità culturale del rugby: ecco quali sono le parole più iconiche del Sei Nazioni.
Wooden Spoon: una tradizione che viene da lontano
Il “Wooden Spoon” (“cucchiaio di legno”) è un riconoscimento simbolico destinato alla squadra che si classifica ultima nel Sei Nazioni. Questo curioso termine ha origini nell’Università di Cambridge, una delle culle del rugby britannico.
Lì, durante il XIX secolo, gli studenti di matematica partecipavano ai “maths tripos“, esami al termine dei quali venivano assegnati premi simbolici. Il miglior studente riceveva un cucchiaio d’oro, il secondo un cucchiaio d’argento, il terzo uno di piombo e il quarto, escluso dai riconoscimenti più prestigiosi, un cucchiaio di legno. Questa tradizione accademica è sopravvissuta fino al 1909, anno in cui il sistema di graduatorie venne riformato.
Tuttavia, l’usanza del cucchiaio di legno si è estesa anche allo sport, grazie ai numerosi rugbisti di Cambridge che giocavano nei campionati delle Home Nations, il predecessore del Sei Nazioni. Con il passare del tempo, il Wooden Spoon è rimasto come simbolo dell’ultima posizione nel torneo, un riconoscimento che non porta gloria ma che è ormai parte integrante della tradizione rugbistica.

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Whitewash: il “cappotto” in salsa rugbistica
Un altro termine ricorrente è il “Whitewash” (letteralmente, “imbiancatura”), che in italiano si traduce con “cappotto“. Questo termine si riferisce a una situazione opposta al successo: una squadra che perde tutte le partite del Sei Nazioni subisce un “whitewash”.
Sebbene non si tratti di un premio ufficiale, è una sorta di marchio d’infamia sportiva, spesso accompagnato da riflessioni sulla necessità di migliorare per evitare future umiliazioni.
Grande Slam e Petit Slam: quando la sconfitta non è di casa
Sul fronte opposto del Wooden Spoon troviamo il “Grande Slam“, un risultato che rappresenta l’apice del successo nel Sei Nazioni. Una squadra conquista il Grande Slam quando vince tutte le partite del torneo.
Nonostante sia possibile vincere il Sei Nazioni senza ottenere il Grande Slam (grazie alla classifica a punti), il prestigio di questa impresa è unico. L’Inghilterra detiene il record con 13 Grandi Slam, seguita dal Galles con 12 e dalla Francia con 10.
Esiste anche il “Petit Slam“, un termine meno noto che descrive una squadra che non perde alcuna partita ma ne pareggia almeno una. Questo risultato, pur positivo, impedisce di raggiungere la perfezione del Grande Slam.

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Triple Crown e non solo: i trofei interni al Sei Nazioni
All’interno del Sei Nazioni, le squadre britanniche (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda) si contendono un trofeo simbolico: la Triple Crown.
Questo riconoscimento va alla squadra che riesce a battere tutte le altre tre Home Nations durante il torneo. La Triple Crown aggiunge un ulteriore livello di competizione, alimentando rivalità storiche tra le nazioni delle isole britanniche.
Tra le altre rivalità “interne” spicca la Calcutta Cup, il più antico e prestigioso, istituito nel 1878 e assegnato a partire dal 1883 alla squadra vincitrice della sfida tra Inghilterra e Scozia. Più recenti sono, invece, il Trofeo Giuseppe Garibaldi, disputato tra Francia e Italia, l’Auld Alliance Trophy, che vede protagoniste Francia e Scozia, e la Cuttitta Cup, contesa tra Italia e Scozia.
“Le Crunch”: Francia-Inghilterra, la sfida delle sfide
Tra tutte le partite del Sei Nazioni, una spicca per intensità e tradizione: “Le Crunch”, lo scontro tra Francia e Inghilterra. Questa sfida rappresenta molto più di un semplice incontro sportivo; è il simbolo di un’antica rivalità culturale, politica e militare.
Ogni anno, entrambe le squadre scendono in campo con la determinazione di prevalere, rendendo “Le Crunch” uno degli appuntamenti più attesi dell’intero torneo.
Il Sei Nazioni non è solo una competizione sportiva, ma un ponte tra il passato e il presente del rugby. Termini come Wooden Spoon, Whitewash, Grande Slam e Triple Crown ci ricordano le radici storiche e culturali di questo sport, rendendolo molto più di una semplice serie di partite.