Malagò acclamato dalla base. L’attuale presidente del Coni resta il nome forte dello sport italiano e il pressing per una sua permanenza alla guida del comitato olimpico verso Milano Cortina 2026 si fa sempre più intenso.
Non solo i presidenti federali, tra cui gode di un ampio consenso, ma anche i governatori delle regioni olimpiche, e lo stesso presidente del Cio, Thomas Bach, sostengono l’idea di una proroga del suo mandato.
L’endorsement di Bach alla proroga del mandato di Malagò
«Siamo molto felici di avere un leader così capace. Con Andrea Varnier ha fatto un grande lavoro e continuerà fino all’ultimo giorno dei Giochi», ha dichiarato Bach durante la cerimonia di presentazione dei Giochi One Year to Go.
Parole che rappresentano un forte endorsement rispetto all’ipotesi di un’estensione della presidenza Malagò, in scadenza il 23 giugno di quest’anno, con le elezioni per il suo sostituto previste tre giorni dopo.
L’attuale normativa non gli permette una ricandidatura, avendo esaurito il limite previsto di tre mandati, e non sembra esserci al momento una volontà politica di rivedere la legge per allargare le maglie.

Malagò avverte: «Un rischio cambiare il vertice del Coni a un anno da Milano Cortina»
Gli apprezzamenti di Zaia e Fontana
Nel frattempo, cresce sempre più il fronte di chi vorrebbe una proroga di almeno un anno, per garantirgli la gestione delle Olimpiadi anche come presidente del Coni e non solo della Fondazione Milano Cortina.
Luca Zaia, governatore del Veneto, è tra i più convinti sostenitori: «Siamo i due senior di questa partita, abbiamo lavorato insieme fin dall’inizio. Malagò è sempre stato un riferimento per l’Olimpiade».
Anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, riconosce il valore di Malagò, pur sottolineando che la decisione spetta alla politica: «Io sono amico di Giovanni e ha fatto un ottimo lavoro, ma non sono decisioni che posso prendere o auspicare io».

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L’ostacolo della politica si frappone tra Malagò e la proroga
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha confermato che nell’ultimo incontro tra Giorgia Meloni e Bach, che è stato ricevuto a Palazzo Chigi nel corso del suo viaggio in Italia, il tema non è stato affrontato.
Il diretto interessato, intanto, non si sbilancia: «Io penso che sarebbe una cosa di buon senso. Fa riflettere quello che ha detto Bach, io continuo a lavorare con le federazioni. Il resto giudicatelo voi».
L’unico esponente a candidarsi ufficialmente alla successione è Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa. Ma con il passare del tempo, lo scenario si complica e si riducono le speranze che l’attuale vertice possa essere confermato all guida del Coni.