Aprilia, l'ad Colaninno: «Con fiducia e idee si vince. Puntiamo al Mondiale»

L’AD del gruppo Piaggio racconta la filosofia vincente di Aprilia Racing: investimenti mirati, tecnologia italiana e l’obiettivo Mondiale 2026 con Martin e Bezzecchi.

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La strategia vincente
Image Credits: media Aprilia

Trecento vittorie nel motociclismo, l’ultima in Australia con Raul Fernandez del team Trackhouse. Aprilia cresce e punta sempre più in alto. A guidare questa sfida è Michele Colaninno, amministratore delegato del gruppo Piaggio, che insieme al fratello Matteo (presidente esecutivo) dirige una multinazionale quotata a Piazza Affari con 8 poli produttivi, 7 centri di ricerca e oltre 6.000 dipendenti.

La ricetta del successo: fiducia e rapporti umani

«Con la fiducia, – risponde senza esitazioni Colaninno nell’intervista al Corriere della Sera quando gli si chiede come si guida un colosso industriale come Piaggio. – Quando c’è, si affrontano i problemi e si trovano le soluzioni. Quando manca all’interno di una squadra è bene cambiare squadra, i rapporti umani sono alla base del 90% dei successi di un’azienda».

Sul morale del team e la gestione dei risultati sportivi, l’ad è chiaro: «L’Aprilia di oggi è molto più forte di un anno fa e ancora di più di quella del 2023. La strada è impervia, ma noi siamo tenaci, grandi lavoratori, e al traguardo ci arriviamo».

Idee prima dei soldi: la filosofia Aprilia

Mentre molti costruttori hanno ridotto la loro presenza nelle corse, Aprilia ha scelto di rilanciare. Il motivo?

«Le corse insegnano l’importanza della tecnologia, – sottolinea Colaninno, – un concetto chiave per chi costruisce prodotti industriali. Indirizzano gli sviluppi futuri e in più ci ricordano che raggiungere un traguardo è più difficile di quanto si pensi».

La strategia finanziaria del gruppo è tanto chiara quanto ambiziosa. «Vedo gruppi internazionali che investono moltissimo denaro nelle gare, – analizza l’amministratore delegato. – Noi facciamo gli investimenti che possiamo permetterci. Anzi, un euro in meno. Perché guadagnarsi quell’euro significa avere idee migliori degli altri. La vittoria arriva con le idee, con la strategia e con il lavoro. E con un po’ di fortuna».

Se prima a farla da padrona erano le moto giapponesi, in questi ultimi tempi sono le italiane ad essere le più competitive in MotoGP. Colaninno sottolinea come non sia questione di essere giapponesi o tedeschi.

«L’Italia è forte, lo dimostra e lo dimostrerà, – afferma con orgoglio l’amministratore delegato. – Noi siamo un’azienda italiana saldamente in Italia, felicemente in Italia, e sono convinto che sia anche positivo per l’Italia che il gruppo Piaggio rimanga in Italia».

Il caso Martin e la gestione del campione

Una stagione complicata per Jorge Martin, nuovamente fermo per infortunio. Colaninno racconta la gestione delle tensioni con il campione del mondo spagnolo, che sembrava essere promesso sposo di Honda HRC.

«Jorge era come Ulisse in mezzo alle sirene – racconta. – Lo abbiamo aiutato a non ascoltarle. Abbiamo gestito la situazione in maniera elegante. Sono felice di averlo con noi, e aspetto con impazienza l’anno prossimo per vederlo lottare insieme a Bezzecchi per vincere il Mondiale».

Ha insistito per trattenerlo. Non gli erano state raccontate “frottole” sulla competitività della moto: i risultati di oggi lo dimostrano. In assenza di Martin, Marco Bezzecchi è cresciuto assumendo un ruolo di leadership: «Ciò che è successo a Jorge lo ha fatto crescere molto, in termini di mentalità, consapevolezza e responsabilità. Era già bravo prima, ma sono molto contento di come ha lavorato la squadra per far crescere Marco».

Liberty Media e il futuro della MotoGp

L’arrivo di Liberty Media, già proprietaria della Formula 1, viene visto da Colaninno come una grande opportunità.

«Hanno tutte le competenze per lavorare sulla passione – motiva l’AD nell’intervista –  affinché sempre più persone seguano le corse. Non è facile conquistare un giovane come vent’anni fa con tutte le possibilità che i ragazzi hanno. Liberty Media ha gli strumenti e le idee, e trova una base già buona. Insieme con le squadre andremo lontano».

Nuovo pubblico e visibilità sono le parole chiave che non fanno avere dubbi sul futuro e sulla scelta di investire in MotoGP. Colaninno non ha dubbi: «Ricordo quando volevo entrare nella MotoGP, pensavano fossi matto. Oggi il valore del marchio Aprilia è cresciuto insieme all’immagine, è stato un buon affare».

La lezione del padre e l’obiettivo Mondiale

La filosofia dell’azienda e i suoi valori li deve in gran parte al padre, Roberto Colaninno. Parlando di lui, Michele ricorda: «A me e a mio fratello Matteo ha insegnato il valore della famiglia, a lavorare sodo e con onestà. Avere una famiglia accanto non ti fa sentire mai solo, è come una squadra. Un’azienda non è solo ingegneria e design. Se tutto funziona alla fine vinci».

E se il rapporto con i piloti in certe situazioni può essere associato a quello tra padre e figlio, qui l’ad mantiene le distanze: «No, non parlo molto con loro. Ognuno deve stare al suo posto, ci parlano i responsabili della squadra: Rivola, Sterlacchini… Sono convinto che questo team saprà lottare per il Mondiale».

Una convinzione che riassume la filosofia Aprilia: delegare con fiducia, investire con intelligenza, puntare sulle idee. E vincere.

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