NFL, orizzonte sempre più globale: fino a 9 match internazionali nel 2026

La lega statunitense continua a espandersi: l’obiettivo dichiarato è costruire una fanbase solida fuori dai confini arrivando nel 2030 a organizzare complessivamente 16 gare estere.

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La NFL punta ad ampliare ulteriormente la sua presenza globale. Esponenti della lega hanno dichiarato che per il 2026 è previsto l’aumento fino a due partite internazionali aggiuntive rispetto all’attuale programma. 

Al momento sembra che dovrà comunque attendere l’Arabia Saudita che spera di ospitare una partita per la prima volta. La lega ha già confermato una partita in Australia e il commissioner Roger Goodell ha annunciato il ritorno a Città del Messico per la prima volta dal 2022.

A queste due nuove destinazioni si aggiungono le sedi già previste per quest’anno: tre partite nel Regno Unito, una in Irlanda, una in Germania, una in Spagna e una in Brasile

I vincoli normativi

In totale, il calendario internazionale arriverebbe così a nove incontri, che rappresentano il limite massimo stabilito dalla risoluzione NFL del 2023 (otto partite organizzate direttamente dalla lega più quella annuale dei Jacksonville Jaguars a Londra).

«Abbiamo sette partite quest’anno, e sei di queste sono organizzate direttamente dalla lega. Crediamo che l’anno prossimo ce ne saranno di più – ha spiegato Gerrit Meier, vicepresidente senior e direttore generale della NFL International – Non sappiamo ancora se raggiungeremo il massimo di otto partite organizzate dalla lega, ma l’obiettivo è sicuramente avvicinarci a quel numero».

Le parole di Meier arrivano due giorni dopo le dichiarazioni di Turki Alalshikh, presidente della Saudi General Entertainment Authority, che ha espresso il desiderio di “portare la NFL” in Arabia Saudita. Anche altri paesi hanno manifestato interesse: attualmente la NFL ha concesso diritti di marketing a squadre in 21 nazioni diverse, tra cui non figura il Regno Saudita.

Gli obiettivi a lungo termine

Uno dei nodi principali per il 2026 riguarda l’Irlanda: secondo alcune fonti, non è certo che Dublino resti nel calendario. In generale, Meier ha sottolineato che la lega tende a rimanere nei mercati dove ha già ottenuto buoni risultati, ma un’eventuale esclusione dell’Irlanda potrebbe aprire spazio a una nuova destinazione.

La NFL ha già confermato il ritorno in Brasile nel 2026 e continuerà a giocare nel Regno Unito, anche per via degli investimenti infrastrutturali legati al Tottenham Hotspur Stadium, palcoscenico di prestigio per il football americano.

Se i Jaguars decidessero di disputare una seconda partita a Londra, il calendario internazionale potrebbe addirittura salire a dieci incontri — ma per superare questo limite servirebbe l’approvazione della NFL Players Association (NFLPA).

L’obiettivo di lungo periodo della lega è arrivare a sedici partite internazionali all’anno, con più gare nello stesso paese, sul modello di Londra: «Per ora, dato che abbiamo un numero limitato di partite da distribuire, continueremo a portarle in nuovi mercati», ha concluso Meier.

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