FIA, tra crisi di credibilità e rilancio commerciale: la nuova strategia per il motorsport

La FIA affronta un momento cruciale: contestata dai tifosi e segnata da tensioni interne, la federazione rilancia con una nuova strategia commerciale e un modello di governance ispirato ai grandi enti sportivi.

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Marketing e governance
Image Credits: media FIA

La Formula 1 vive un momento di straordinaria popolarità, ma il successo della massima serie motoristica contrasta con le crescenti difficoltà reputazionali della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Contestata da tifosi e addetti ai lavori, l’organizzazione guidata da Mohammed Ben Sulayem è al centro di un processo di rinnovamento che punta a ridefinire il proprio posizionamento, sia sul piano istituzionale sia su quello commerciale.

Un episodio emblematico si è verificato lo scorso febbraio, durante il lancio della stagione 2025 all’O2 Arena di Londra. Quando sul palco è stato proiettato un tributo al lavoro della FIA in tema di sicurezza, la platea ha reagito con sonori fischi. Un segnale chiaro di come, agli occhi dei fan, la federazione appaia sempre più come un ostacolo alla crescita dello spettacolo Formula 1, piuttosto che un alleato.

Un’immagine da ricostruire

Le contestazioni alla FIA non sono una novità, ma oggi trovano eco costante sui media e sui social. Accuse di scarsa trasparenza, contrasti interni e dimissioni eccellenti – come quella dell’ex vicepresidente Robert Reid, che ha parlato apertamente di “crisi negli standard di governance” – hanno alimentato la percezione di un organismo distante e in difficoltà.

Craig Edmondson, chief commercial officer della FIA dal settembre 2023, non nasconde le sfide:

«Storicamente la federazione è stata percepita soprattutto come organo regolatore, il ‘giudice’ delle competizioni, – ha dichiarato a BlackBook Motorsport. – E come ogni arbitro non è mai amata. Ma l’integrità e la credibilità restano fondamentali per lo sport».

Una trasformazione interna

Il cambiamento in corso ha già comportato l’uscita di figure storiche e l’ingresso di nuovi profili. Edmondson, con alle spalle un lungo percorso nella Premier League e ruoli in realtà innovative come Zwift, W Series e Fnatic, incarna un approccio diverso: più orientato alla logica commerciale e alla contaminazione con altri settori dello sport business.

«La FIA non può limitarsi a essere un ente regolatore, – ha spiegato. – Deve operare come altri grandi organismi sportivi globali, dall’IOC alla Fifa. La nuova strategia richiede una struttura, un modello operativo e un team completamente rinnovati».

Un passo concreto in questa direzione è stata l’apertura di un nuovo ufficio a Londra, nel cuore di Knightsbridge: un hub pensato per avvicinare la federazione agli stakeholder del motorsport e per sviluppare partnership in chiave internazionale.

I primi risultati economici

Sul fronte finanziario, i segnali di inversione di tendenza sono già evidenti. Nel 2024 la FIA ha registrato il miglior risultato operativo degli ultimi otto anni, con un utile di 4,7 milioni di euro, interrompendo una sequenza di cinque esercizi consecutivi in perdita. In quanto ente non profit, i profitti vengono reinvestiti nel motorsport, a beneficio dell’intero ecosistema.

La nuova strategia commerciale ha trovato la sua prima applicazione con l’accordo siglato a luglio con DHL, nominata partner globale per la logistica: una partnership inedita per la federazione e potenzialmente il preludio a un modello simile a quello sviluppato dalla FIFA, che annovera sponsor di peso come Aramco, Coca-Cola e Visa.

Obiettivo: recuperare credibilità

La sfida per la FIA è duplice: ricostruire fiducia presso i tifosi e consolidare un modello di business sostenibile. «Non sono arrivato per gestire lo status quo», ha sottolineato Edmondson, che vede nella trasformazione commerciale uno strumento per restituire all’organizzazione legittimità e stabilità.

In un contesto in cui la Formula 1 continua a crescere in visibilità e valore economico, la federazione punta a dimostrare di poter accompagnare questo sviluppo con un ruolo rinnovato. Un compito complesso, perché la “corte dell’opinione pubblica” resta severa. Ma il nuovo corso aperto dalla FIA sembra segnare un cambio di passo, con la speranza che credibilità e fiducia possano tornare a fare parte del suo patrimonio.