Il Mutua Madrid Open si conferma una leva economica di primo piano per la città di Madrid, capace di generare un ritorno stimato in 230 milioni di euro per il territorio. È quanto emerso durante lo Sports Summit – L’impatto dei principali eventi sportivi a Madrid, dove Javier Burgos, direttore commerciale del torneo, ha tracciato un quadro del valore sempre più strategico del tennis per l’economia locale.
Lo scenario attuale e futuro è delineato con chiarezza: lo storico evento, giunto alla 23ª edizione, è oggi una vera e propria macchina di business. «Il Mutua Madrid Open ha una storia ventennale, – ha dichiarato Burgos – e si è evoluto parallelamente a quella di Madrid. È il quinto torneo più importante al mondo e, al momento, Madrid è la città che tutti vogliono visitare».
Mutua Madrid Open: torneo in costante crescita
Dal 2002 a oggi, il torneo è cresciuto esponenzialmente: nato come evento maschile ospitato nella Madrid Arena, con una capienza di 7.000 spettatori, ha raggiunto nella scorsa edizione la cifra record di 300.000 partecipanti. Un successo che spinge gli organizzatori a investire ancora. Entro il 2027, infatti, sarà completato un nuovo stadio da 8.000 posti all’interno del complesso della Caja Mágica, portando la capienza totale a 26.000 spettatori. Un progetto approvato il 3 aprile scorso dalla Giunta municipale con un investimento da 2,5 milioni di euro.
«Proseguendo con il nostro desiderio di crescita, costruiremo un nuovo stadio: c’è un senso di appartenenza che ci ha spinto ai massimi livelli, – ha affermato Burgos, sottolineando come il Mutua Madrid Open sia ormai un’esperienza da vivere e non solo un evento sportivo. – Oltre il 90% dei biglietti viene venduto con più di un mese di anticipo, quindi spesso non si sa nemmeno chi giocherà. In termini di copertura mediatica, avere i migliori in campo conta, ma le ultime finali sono state spettacolari».
Tennis, intrattenimento e affari
Oltre all’aspetto sportivo, il Mutua Madrid Open è un catalizzatore per turismo, ristorazione e attività collaterali. Un posizionamento che mira a intercettare tanto il grande pubblico quanto il segmento corporate.
«Il ritorno del torneo a Madrid ha un impatto di 230 milioni di euro, dovuto alla vasta offerta culinaria, culturale e di svago della città, – ha ribadito il direttore commerciale. – Volevamo offrire ai visitatori un’esperienza unica, dagli appassionati di tennis ai clienti aziendali. Abbiamo aperto la strada con un’area VIP che attrae i marchi e fornisce un’ulteriore fonte di finanziamento».
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Sponsor in prima fila e movimenti finanziari
Non sorprende, quindi, che il torneo sia una calamita per gli sponsor: nell’edizione 2024 erano 44, mentre per il 2025 sono attesi 42 partner commerciali, tra cui big player come Lavazza, Emirates, Mercedes, Damm, Hologic e il Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita. Lavazza, in particolare, ha rafforzato la propria presenza nel circuito ATP attraverso il posizionamento premium offerto dalla tappa madrilena, centrale per la visibilità nel mercato europeo.
Ma non è tutto: il Mutua Madrid Open è anche al centro di un’importante operazione di mercato. Come anticipato da Sport e Finanza, il gruppo americano Endeavor è in fase avanzata per la cessione del torneo, che verrà incluso in un pacchetto insieme al Miami Open e ad altri eventi minori. L’acquirente è un consorzio guidato da Apollo Global Management e RedBird Capital Partners: un’operazione dal valore superiore al miliardo di dollari, destinata a cambiare gli equilibri della proprietà degli eventi tennistici internazionali.
In definitiva, il Mutua Madrid Open non è soltanto una vetrina per il grande tennis mondiale, ma un asset economico e strategico che contribuisce a definire l’identità sportiva e finanziaria della capitale spagnola. E con nuovi investimenti, sponsor di peso e un crescente richiamo turistico, il torneo sembra destinato a rafforzare ancora di più il suo ruolo di evento faro nel panorama globale.
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