Madrid respinge l’assalto di Roma e si rifà il look: 18 milioni per il nuovo impianto

Data la saturazione delle strutture attuali in occasione dell’Open ospitato dalla capitale spagnola, verrà costruito uno stadio da affiancare al centrale Manolo Santana per supportare le ambizioni di crescita.

CVC quinto Slam Open Madrid lavori
rinnovo delle strutture
Madrid Open (Credit image: MMO)

L’Open di Madrid si espande. Il Master 1000 della capitale iberica, recentemente passato di mano ad una cordata di cui fa parte RedBird, il fondo che controlla il Milan, e che fa capo al ceo di Endeavor Ari Emanuel, è pronto a dotarsi di una struttura che possa consentire di incrementare la capienza.

Il passaggio di proprietà rappresenta sicuramente un forte incentivo sul fronte degli investimenti, in quanto consente di respingere le mire della FITP guidata da Angelo Binaghi che puntava a rilevarne lo spazio in calendario per stendere la durata degli Internazionali di Roma e sostenerne la candidatura a quinto Slam.

Open Madrid lavori: il vincolo con l’ATP fino al 2030

Il presidente aveva infatti recapitato, spalleggiato dal fondo svedese EQT, un’offerta da 550 milioni di euro a Endeavor, poi rifiutata in quanto la società ha preferito la vendita in blocco degli eventi che voleva dismettere, tra cui oltre a Madrid spicca il Master di Miami.

La cordata acquirente dovrebbe garantire la continuità al torneo madrileno, che era già certificata dal vincolo contrattuale con il circuito ATP fino al 2030, siglato nel 2021 dall’amministrazione comunale.

L’accordo prevedeva il rifacimento della Caja Mágica, l’impianto situato nel distretto di Usera,, che è stato inaugurato nel 2009. Il complesso ospita tre campi principali dotati di copertura mobile:

  • Stadio Manolo Santana, campo centrale con una capienza di 12.442 spettatori
  • Stadio Arantxa Sánchez Vicario, dalla capienza di 3.194 posti;
  • Terzo campo principale, dotato di 2.730 seggiolini.

Open Madrid lavori: ampliamento necessario per la crescita

Ora, però, è tempo di guardare al futuro. Il presidente del torneo, Gerard Tsobanian, ha annunciato un ambizioso piano di ampliamento: la realizzazione di un nuovo stadio da 8mila posti, destinato ad affiancare il centrale Manolo Santana, per potenziare ulteriormente l’offerta e la funzionalità dell’impianto.

L’operazione si rende necessaria per via della saturazione dell’impianto, che l’anno scorso ha sfiorato il tutto esaurito, raggiungendo il 98% di tagliandi venduti. Per sostenere le ambizioni di crescita si rende dunque necessaria un’espansione.

Ma non è tutto. Il ceo ha sottolineato quanto l’appeal del torneo sia in costante crescita:
«La gente sappia che assisterà al torneo con il meglio del mondoha dichiarato, aggiungendo che – i biglietti vanno a ruba sempre più presto».

Open Madrid lavori: lo stanziamento messo sul piatto

Come riportato dal quotidiano Tennis Magazine, Tsobanian ha confermato le tempistiche dell’operazione, che dovrebbe avere tempi relativamente brevi: «Il nuovo campo sarà pronto entro un paio d’anni».

La nuova struttura rientra in un più ampio progetto di modernizzazione, il cui costo è stimato attorno ai 18 milioni di euro, coperti in parti uguali da Madrid Trophy Promotion (società organizzatrice dell’evento) e dal Consiglio Comunale di Madrid

La progettazione è stata nuovamente affidata, senza bando, a Dominique Perrault, autore del progetto originale della Caja Mágica e della recente copertura dello stadio Suzanne Lenglen al Roland Garros.

Le innovazioni in campo e le criticità strutturali

Nonostante alcuni ritardi nella realizzazione, l’obiettivo resta ambizioso e chiaro. «Vogliamo essere un torneo giovane, innovativo e hi-tech» ha affermato il dirigente, lasciando intravedere una direzione ben precisa.

Tra le novità già previste per l’edizione 2025, una vera chicca per il pubblico: gli spettatori potranno vivere un tour virtuale immersivo dell’impianto, comprese le aree riservate ai soli giocatori, grazie a speciali occhialini 3D

Nonostante la sua modernità, la Caja Mágica non è priva di difetti. I punti deboli riguardano l’inadeguatezza funzionale, soprattutto per l’eccessiva pesantezza architettonica, i coni d’ombra generati dalla copertura del tetto – che ostacolano la visibilità televisiva e distraggono i giocatori – e la posizione infelice dei seggiolini agli angoli degli spalti.

Tutte queste innovazioni mirano a consolidare il ruolo di Madrid come punto di riferimento nel panorama tennistico globale, offrendo un’esperienza all’altezza delle aspettative di giocatori e tifosi.

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