Super Bowl LIX, un’ondata da 1,25 miliardi di dollari per la Louisiana: superata Las Vegas

Nonostante un numero di presenze contenuto rispetto alle esperienze precedenti, il gran finale dell’NFL 2025 ha portato in dote un impatto economico significativo per la regione.

Half-time Super Bowl Superbowl New Orleans
il successo di new orleans
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New Orleans batte Las Vegas. Non si tratta dell’esito sportivo del Super Bowl LIX, in cui i Kansas City Chiefs hanno mancato il terzo titolo consecutivo, ma dell’impatto economico sperimentato dalla città ospitante. 

NOLA ha incassato un vero e proprio jackpot: l’evento ha generato un impatto economico di 1,25 miliardi di dollari per l’intera Louisiana, una cifra che supera quella dell’edizione precedente di Las Vegas, che si era fermata a un miliardo tondo, secondo quanto riportato da Forbes.

Superbowl New Orleans: i big spender hanno fatto la differenza

Il divario è ancora più marcato se si guarda all’ultimo Super Bowl disputato nella città situata sulle rive del Mississippi, risalente al 2013, quando la sfida tra Ravens e 49ers portò 480 milioni di dollari in dote all’economia locale.

Il record appartiene comunque al Super Bowl LVII tenutosi in Arizona, che aveva toccato quota 1,3 miliardi di dollari. La performance di New Orleans è stata trainata dai cosiddetti big spender, piuttosto che dal volume di visitatori accorsi per l’evento sportivo più atteso dell’anno.

Mentre nell’iconica città del Nevada erano arrivati oltre 260mila visitatori, molti dei quali non hanno nemmeno assistito alla partita. New Orleans, invece, ha accolto circa 100mila persone, ma con un profilo decisamente diverso. 

Superbowl New Orleans: la spesa degli spettatori

Gli spettatori dell’ultimo Super Bowl hanno speso in media 5.553 dollari ciascuno, mentre i visitatori presenti in città solo per gli eventi collaterali hanno registrato una spesa media di 4.246 dollari

Il risultato è di 351,6 milioni di dollari di spesa diretta da parte del pubblico che ha assistito alla gara e 148,6 milioni da parte di coloro che si sono recati in città per godersi atmosfera e attività ricreative, per un totale che supera i 500 milioni di dollari.

Il confronto con Las Vegas su questo fronte non regge, considerando che l’anno scorso la spesa media si era fermata a 2.660 dollari, meno della metà dei partecipanti al match di quest’anno.

I dati, forniti dal LSU Center for Economics, Business and Policy Research insieme alla NFL e al comitato organizzatore, confermano la capacità di attrazione di clientela premium che ha saputo mettere in campo New Orleans anche a fronte di affluenza assoluta significativamente inferiore.

Il contributo di media e sponsor e le ricadute occupazionali e fiscali

Importante anche l’impegno economico degli organizzatori, che sommato al supporto critico di stakeholder cruciali come media e sponsor ha contribuito con ulteriori 180 milioni di dollari all’economia locale.

Le ricadute sono state importanti anche sul fronte occupazionale, con 10mila posti di lavoro creati prevalentemente nei settori dell’accoglienza, ristorazione, sicurezza, trasporti e logistica.

Complessivamente i lavoratori hanno incassato 395 milioni di dollari grazie all’atto conclusivo dell’NFL, rispetto ai 230 milioni di dollari in salari che erano stati guadagnati a Las Vegas, segnalando i maggiori benefici sperimentati dalla comunità locale.

A tutto ciò si aggiungono entrate fiscali per le casse pubbliche pari a 82,7 milioni di dollari, una cifra che supera di gran lunga quanto aveva incamerato il settore pubblico nell’edizione di Las Vegas, ferma a 33,6 milioni di dollari.

Superbowl New Orleans: una città specializzata in eventi di massa

Un elemento distintivo che ha giocato a favore di New Orleans rispetto a città più ampie e disperse è la compattezza della sua area urbana. La città dispone di 26mila camere d’hotel distribuite in un raggio di appena tre chilometri quadrati tra il Superdome, il centro direzionale e il Quartiere Francese

Negli anni, la città ha dimostrato di saper ospitare eventi di massa come le Final Four NCAA, i campionati nazionali di football universitario, gli All-Star Game NBA e naturalmente il Mardi Gras

Uno degli elementi di novità rispetto ai precedenti Super Bowl è stata l’intensità del calendario di eventi collaterali. Un palinsesto ricco, come ha ricordato il presidente del comitato organizzatore Jay Cicero.

Non è un caso, dunque, che New Orleans voglia tornare a candidarsi per ospitare in futuro un’ulteriore edizione: «La risposta della NFL è stata molto positiva – ha dichiarato Cicero -. Ogni volta che organizzi con successo un evento del genere, ti dà fiducia che potresti riaverlo a stretto giro».

L’esperienza di Las Vegas: numeri da capogiro ma impatto più contenuto

Dall’altra parte, Las Vegas aveva messo in piedi una macchina organizzativa imponente per il Super Bowl LVIII, registrando 289mila notti in hotel prenotate, un picco di 104mila passeggeri in partenza in un solo giorno dall’aeroporto internazionale Harry Reid e più di 200mila presenze al Super Bowl Experience del Mandalay Bay

Tuttavia, il rapporto tra affluenza e impatto economico ha mostrato un divario significativo: a fronte di numeri record di presenze, la spesa pro capite è risultata più contenuta, segno che Las Vegas ha sì attratto masse, ma con una resa inferiore per il tessuto economico locale.

Nonostante la Sin City abbia brillato per spettacolo e numeri, New Orleans ha vinto il duello a distanza grazie alla capacità di promuoversi ad un segmento di clientela altospendente. Un successo costruito su esperienza, organizzazione e un’identità culturale che ha saputo fondersi perfettamente con lo spirito del Super Bowl.

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