Lo sport italiano si conferma sempre più centrale non solo dal punto di vista valoriale, ma anche come generatore di risorse economiche. Lo ha ribadito il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento, nel corso del panel “Lo sport, l’economia e il sistema dei valori”.
Secondo quanto annunciato dal ministro, nel 2024 il prelievo fiscale sul comparto sport porterà allo Stato un extra-gettito di 185 milioni di euro, oltre ai 410 milioni di base garantiti dalla normativa. Una cifra importante, che segue i 154 milioni del 2023 – triplicati rispetto al 2022 – e che sarà interamente reinvestita per finanziare progetti infrastrutturali e iniziative a carattere sociale.
«Sono risorse auto-prodotte dallo sport stesso, in larga parte dal calcio professionistico. È un sistema che si sostiene e restituisce valore al Paese – ha spiegato Abodi dalle colonne de Il Sole 24 Ore –. Stiamo cercando di trasformare questa visione in una strategia, e la strategia in politiche pubbliche concrete».
Grandi eventi, infrastrutture e modello Caivano: la visione sistemica del ministro
Il rilancio dell’impiantistica e il supporto alle comunità più fragili passano da un mix di investimenti e progettualità. Il ministro delinea gli esempi che rappresentano le grandi sfide che attendono l’Italia degli eventi sportivi nel breve termine.
La Coppa America a Napoli, lo Sliding Centre di Cortina, le ATP Finals, i Giochi del Mediterraneo a Taranto e, ovviamente, l’organizzazione di Euro 2032, che rappresenta una sfida infrastrutturale fondamentale.
In parallelo, prosegue anche la strategia di inclusione sociale attraverso lo sport, ispirata al “modello Caivano”: un approccio già avviato in Campania che sarà replicato in almeno otto nuove aree urbane ad alta criticità, tra cui Roma, Foggia, Palermo e Catania.
«Lo sport può essere uno strumento straordinario di riscatto sociale. Il nostro obiettivo è restituire spazi, dignità e opportunità di crescita ai giovani in territori spesso dimenticati – ha sottolineato Abodi –. Non è accettabile la distanza tra la capacità di vincere a livello internazionale e l’incapacità di diffondere il messaggio sportivo sul territorio».
Tra le opere più attese, anche la nuova pista da bob di Cortina, già al centro del dibattito pubblico in vista delle Olimpiadi invernali, sulla quale il titolare del dicastero per lo Sport non ha dubbi: «Diventerà un’eccellenza mondiale, capace di attrarre atleti italiani e internazionali ma sarà anche una struttura fruibile dal pubblico, per divertimento e turismo sportivo».
Riforma degli stadi e nuovi strumenti finanziari
Il cammino verso Euro 2032 impone tempi stretti per la selezione e la realizzazione degli stadi. Oltre a Roma, Milano e Torino, l’Italia dovrà individuare altri due impianti da inserire nella lista ufficiale. In questo senso, è atteso entro poche settimane un decreto del Consiglio dei ministri, redatto congiuntamente da ministero dello Sport e ministero dell’Economia, che prevede anche l’attivazione di una struttura commissariale ad hoc per velocizzare le procedure.
«L’Uefa ha fissato il cronoprogramma: entro il 2026 la definizione dei cinque impianti, e l’apertura dei cantieri tra aprile e maggio 2027. Accanto ai lavori già avviati a Firenze e Venezia, ci sono altri progetti pronti a partire: Bologna e Cagliari in primis, ma anche Empoli, Parma e altre realtà locali che iniziano a sviluppare proposte concrete».
Sul fronte finanziario, Abodi ha annunciato l’avvio di un portafoglio di strumenti dedicati allo sport, in collaborazione con il Ministero dell’Economia, che includerà:
- Fondi equity e immobiliari
- Garanzie combinate tra Istituto per il Credito Sportivo e SACE
- Contributi in conto interessi
- Un fondo speciale per la progettazione, anch’esso gestito dal Credito Sportivo
Abodi Festival dell’Economia: «Lo sport è una difesa immunitaria sociale e individuale»
Al di là delle infrastrutture e dei grandi eventi, il valore educativo, formativo e comunitario dello sport, resta centrale nei piani e nelle intenzioni di Andrea Abodi.
«Non sempre i principi costituzionali trovano piena attuazione, ma nel nostro caso stiamo cercando di renderli reali, con politiche e investimenti coerenti. Lo sport è davvero una difesa immunitaria, sociale e individuale» ha concluso il ministro.