Malagò, è l’ora dei saluti. «I successi non sono bastati»

Giovanni Malagò, numero 1 del Coni per 12 anni, si congeda ufficialmente davanti al Consiglio del Comitato Olimpico. Il nuovo presidente si deciderà con le elezioni del 26 giugno.

Malagò addio Coni
fine di un'era
Giovanni Malagò (Credit image: Fondazione Milano Cortina)

«Mi inchino alla legge ma non è giusto». Chiaro e diretto. Giovanni Malagò non perde la sua cifra espressiva anche nel giorno dei saluti e rivolgendosi al Consiglio Nazionale del Coni, prende definitivamente atto che la sua avventura come numero 1 del Comitato Olimpico Nazionale è giunta realmente al termine.
Ma qualche sassolino dalla scarpa, il dirigente romano intende comunque levarselo.

«Abbiamo vinto l’inimmaginabile, ridando prestigio e il ruolo che spettava all’Italia. Oltre i risultati sportivi ci sono stati quelli economici, considerando che abbiamo avuto bilanci sempre in ordine, con un’incredibile quota di sponsor privati».

Un percorso, quello di Malagò al vertice dello sport italiano, durato ben 12 anni e con un palmares di 142 medaglie olimpiche che tuttavia non vedrà proroghe, neanche temporali per accompagnare l’Italia all’appuntamento olimpico di Milano – Cortina 2026.

«Pensavo, sbagliando evidentemente, che potessero esserci degli elementi, o meglio dei fatti, che potessero dare altre valutazioni ma non è stato così e non è stata fatta alcuna eccezione».

Malagò addio Coni: «se non cambia la legge tremo per Milano Cortina»

Scartata, da tempo, l’ipotesi del quarto mandato, per qualche tempo aveva preso piede l’idea che ci potesse essere un inter regno di poco più di un anno per consentire l’avvio dei Giochi invernali con Malagò a capo dello sport nazionale.

«Siamo arrivati a questo punto perché c’è una legge – ha sottolineato Malagò all’ANSA –, e io non posso che inchinarmi di fronte alla legge ma siamo di fronte a un paradosso: se la cambiano è la prova provata che mi hanno voluto fare un torto, se non la cambiano tremo per l’organizzazione di Milano Cortina».

Altamente improbabile che qualcosa cambi, anche considerando che tra Malagò e il titolare del dicastero per lo Sport, Andrea Abodi, non è mai corso buon sangue.

Si guarda dunque alla prossima presidenza, con le candidature che possono arrivare fino al 5 giugno e il giorno delle elezioni fissato per il 26 di giugno.

I candidati al momento sono Luca Pancalli, numero uno del CIP per 25 anni, ben visto dalla politica, dalle istituzioni sportive internazionali e figura di assoluta esperienza.

C’è poi Diana Bianchedi, ex fiorettista olimpica, con un ruolo all’interno della Fondazione di Milano Cortina e pronta a diventare «la prima campionessa olimpica donna alla guida del Coni».

Ai due in prima fila si aggiungono gli “outsiders” Luciano Buonfiglio, attuale presidente di Federcanoa ed Ettore Thermes, ex atleta di windsurf.

Come è ampiamente prevedibile, in questa fase, l’attuale presidente ha scelto di non fare endorsment diretti «Dirò il mio nome solo quando si completerà il quadro delle candidature» ed è difficile per chi propenda realmente Malagò.

Malagò e i futuri presidenti: i rapporti con i candidati

Con Pancalli c’è stato un lavoro sinergico per molti anni e, al netto di ultime frizioni dovute al mancato supporto da ambo le parti, è innegabile la stima reciproca.

Anche con Diana Bianchedi i rapporti sono positivi e, nel corso del lavoro in Fondazione hanno avuto modo di conoscersi anche dal punto di vista professionale.

Ma nonostante il peso specifico di Malagò, la parola passerà al consiglio e ai presidenti Federali il cui clima viene descritto dall’attuale presidente come «propositivo, ci rivedremo dopo Pasqua per fare una riflessione e trovare una persona che ricompatti il movimento evitando spaccature».

Quel che è certo è che alle urne il 26 giugno andranno 83 grandi elettori. I 50 presidenti delle Federazioni, e poi 10 atleti, 5 tecnici, 6 rappresentati di organi periferici, 3 rappresentati delle DSA e 5 degli EPS. A questi si aggiungono 3 membri effettivi del Comitato Olimpico Internazionale e un rappresentate di una benemerita scelta per meriti sportivi. 42 voti per ottenere il 50% dei votanti più 1.

I giochi sono tutt’altro che fatti.