Pancalli scioglie le riserve: ufficiale la candidatura al Coni

Dopo aver annunciato il suo addio al CIP, di cui è stato al vertice per oltre vent’anni, il dirigente è pronto a catapultarsi in una nuova sfida nell’organismo apicale dello sport italiano.

Pancalli Coni
chiusura di un ciclo al cip
Luca Pancalli (Credit image: CIP)

Il momento delle scelte è arrivato. Il presidente del CIP Luca Pancalli ha annunciato la sua decisione di volersi presentare per la corsa al Coni, dopo aver archiviato la stagione alla guida del movimento paralimpico, come raccontato da Sport e Finanza.

Per il dirigente sarebbe il coronamento di una carriera intrinsecamente legata allo sport, dopo i grandi successi ottenuti nel suo mandato attuale, testimoniati per ultimo dai risultati ottenuti a Parigi 2024.

«Ho speso metà dei miei 61 anni per ideare e realizzare con i miei collaboratori un progetto che desse opportunità e dignità al movimento paralimpico italiano – ha dichiarato al Corriere della Sera -. Ho raggiunto quasi tutti gli obbiettivi che mi ero prefissato, sono giovane e sento di poter dare ancora molto al mondo dello sport. Per questo motivo il prossimo 26 giugno mi candiderò alla guida del Coni».

Pancalli Coni: la chiusura di un ciclo al CIP e i traguardi dell’esperienza

L’ex nuotatore ritiene comunque la sua esperienza al CIP conclusa, un capitolo durato per oltre vent’anni che lascia in eredità un movimento solido e ben strutturato, con il suo successore che si troverà in eredità due progetti già in cantiere.

«Preciso che le due decisioni sono disgiunte perché non voglio tenere aperte due strade. Con il Cip l’esperienza si è definitivamente conclusa con l’unico rammarico di non aver potuto ultimare foresteria e palazzetto dello Sport del Centro Federale delle Tre Fontane a Roma, compito che toccherà al mio successore. Se non troverò i voti necessari al Coni chiuderò serenamente la carriera». 

Nonostante il capitolo sia ormai sul punto di terminare, l’ex atleta paralimpico romano ci tiene a rimarcare i traguardi ottenuti, e in particolare quello a cui è particolarmente legato, e che rappresenta un messaggio forte che ora ispira la sua candidatura.

«Il momento più alto della mia carriera è stato aver ottenuto l’equiparazione delle carriere militari degli atleti paralimpici: in quel momento ho capito che tramite lo sport e l’agonismo si può lanciare a tutto il Paese un enorme messaggio di pari dignità. Il mio motto è sempre lo stesso: si può fare, si può fare tutto».

Pancalli Coni: il curriculum e le direttrici programmatiche

Pancalli ha maturato un’esperienza profonda e vasta nel mondo dello sport, ricoprendo incarichi di leadership in varie federazioni e organismi, e ora spera che di fronte alla competenza maturata ci sia un forte consenso intorno alla sua figura.

«Più che al modo di esprimersi, vorrei che si guardasse al curriculum: oltre al Cip, sono stato vicepresidente del Coni per otto anni, commissario della Federcalcio e della Federdanza e direttore dell’Istituto di Scienza dello Sport». 

lo sguardo è ora posato verso il futuro, con il dirigente che sembra aver già individuato le principali direttrici programmatiche in cui agire qualora ricevesse l’incarico apicale dello sport italiano.

«Lavorare per il bene dello sport italiano in un contesto dove, con il positivo ingresso di Sport e Salute, sono cambiate sia le regole del gioco che i giocatori. La cura dei rapporti con le federazioni, la necessità di trovare spazi e denaro per favorire i praticanti, la gioia nel vedere il sorriso di un bambino che gioca o gareggia per la prima volta e quella per la vittoria di una medaglia olimpica sono perfettamente uguali nei due mondi». 

Il potenziale avvicendamento con Malagò: continuità in vista di Milano Cortina 2026

La sua elezione permetterebbe  tra l’altro di dare continuità al progetto Milano Cortina 2026 anche con l’eventuale avvicendamento dell’altro grande protagonista e fautore dei Giochi Invernali, ovvero Giovanni Malagò. che sarebbe chiamato a sostituire

«Con Malagò sono in ottimi rapporti e stiamo lavorando assieme per i Giochi di Milano-Cortina. Il carattere di Giovanni lo conosciamo bene, come pure la sua esuberanza, la generosità e il contributo alla crescita dello sport azzurro, che è stato formidabile. La sua eredità non mi spaventa, io porterò la mia personalità e il mio carattere come avviene per ogni avvicendamento alla guida di un organismo politico.

La decisione è stata maturata anche a fronte dell’impasse sulla regola dei tre mandati, che impedisce la rielezione dell’attuale presidente del Coni, con anche l’ipotesi proroga che sembra stia lentamente tramontando.

«Il tempo scorre, ci sono già altri candidati e voglio avere lo spazio che serve per presentare il mio progetto. Sul limite dei tre mandati non ho mai cambiato idea: lo trovo sbagliato, credo che in democrazia conti solo il voto di chi ti elegge. Ma penso anche che le regole vadano rispettate».