Pancalli lascia il Cip. «Candidarsi al Coni? Ci sto pensando»

Il numero uno del Comitato Paralimpico lascia la guida dopo 25 anni. Obiettivo possibile il Coni per il dopo Malagò.

Pancalli CIP
L'addio dopo 25 anni
Luca Pancalli, presidente CIP (Image credit: Ufficio Stampa The European House-Ambrosetti)

Una guida salda e determinata che è stato capace di far crescere il movimento paralimpico italiano portando la compagine di atleti tra le prime al mondo. Ma dopo una stagione lunga 25 anni, Luca Pancalli ha deciso di non ricandidarsi alla guida del Comitato Paralimpico Italiano e di farsi da parte.

Il dirigente romano, sessantenne, con un passato da pentatleta prima e da nuotatore poi (e un bottino di 15 medaglie in quattro Olimpiadi, con 8 ori, 6 argenti e 1 bronzo), ha saputo distinguersi per tanti meriti, sportivi e politici.

Sempre pronto al dialogo, capace di un confronto continuo e proficuo con il Coni e il suo presidente, Giovanni Malagò, si è prodigato per la crescita dello sport italiano a prescindere dalle divisioni tra atleti e para-atleti, spingendo addirittura il ministro dello Sport, Andrea Abodi, a valutare l’unificazione dei due comitati olimpici nazionali.

E, non è di certo da escludere, che alla guida di un’istituzione “omnicomprensiva”, ci possa essere proprio Pancalli.

Pancalli lascia il CIP: ho raggiunto gli obiettivi prefissati

Ma tornando all’attualità, il numero uno del Cip ha deciso di non ricandidarsi alle prossime elezioni, in quanto ritiene «di aver raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato: il mio percorso è terminato», ha spiegato Pancalli a La Gazzetta dello Sport.

Un percorso, quello del movimento paralimpico sotto la guida di Pancalli, costellato di successi. Suoi i record di sempre nelle competizioni olimpiche per gli azzurri.

Eletto poco dopo Sydney 2000, il dirigente, dai Giochi di Atene 2004 ad oggi ha vinto 271 medaglie, stabilendo il record assoluto a Tokyo 2020 (69 medaglie) e riuscendo a superarsi nell’edizione successiva, Parigi 2024 con 71 medaglie.

Senza dimenticare le performance dei Giochi Invernali, che vedranno l’Italia padrona di casa della prossima edizione, nei quali il movimento paralimpico ha raggiunto 36 medaglie.

Pancalli gode di una stima trasversale. Proprio negli scorsi giorni, il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Andrew Parsons, in visita nei luoghi che ospiteranno i Giochi di Milano Cortina 2026, non ha mancato di elogiare il numero uno del movimento paralimpico italiano, definendolo «uno dei più brillanti leader in assoluto che ha saputo plasmare il movimento paralimpico italiano e renderlo punto di riferimento nel mondo».

Anche tra i confini nazionali il presidente del Cip può contare su diversi sostenitori, al punto che già da tempo, pur non essendo il nome più chiacchierato è senz’altro quello più “pensato” per sostituire Malagò alla guida del Coni.

Senza perdere la sua cifra all’insegna dell’understatement, Pancalli non si è mai sbilanciato, limitandosi anche in occasione della sua mancata ricandidatura al Cip, a parlare di «riflessione sulle scelte future. Per oggi mi è sufficiente metabolizzare una decisione che rappresenta un passaggio importante della mia vita».

 

Un nome per la guida del Coni: il tempo stringe

Un momento che non potrà dilatarsi a lungo anche perché il termine per la presentazione delle candidature è fissato per il 28 aprile mentre le elezioni si terranno il 26 giugno.

Già a fine marzo si avrà un quadro preliminare dei pesi all’interno del Coni, con le votazioni per il rinnovo dei consigli regionali.

È attesa a breve anche l’ufficialità del “passo indietro” di Malagò, salvo (improbabili) deroghe dell’ultimo minuto.

Questo è il punto focale per Pancalli che, da uomo delle istituzioni, attende maggiore chiarezza sulla posizione del collega e potenziale “avversario”.

Intanto per l’incarico di guidare il Coni spuntano diversi nomi.

Diana Bianchedi, ex fiorettista e membro del comitato organizzatore di Milano Cortina 2026, è tra le più accreditate, anche se ufficialmente non ha ancora presentato la propria candidatura.

Due invece gli attuali candidati, Luciano Buonfiglio, ex presidente Federcanoa e la new entry Ettore Thermes, ex atleta di windsurf.

Pancalli lascia il CIP: i possibili sostituti

Alla guida del Cip invece, si è candidato Giunio De Santis, presidente di Federbocce. Ma il più accreditato sembra essere Roberto Valori, vicepresidente vicario e numero uno della Federazione nuoto paralimpico con un passato da plurimedagliato in vasca: «Vorrei proseguire e rafforzare l’eccellente lavoro che è stato svolto in questi anni e che ha consentito al movimento paralimpico di conquistare uno spazio di primo piano nel Paese e fra la gente – ha dichiarato a La Gazzetta –, ma anche per costruire nuovi percorsi che possano portare altri successi e ulteriori conquiste sul piano sportivo e sociale».

Un pensiero condiviso dallo stesso Pancalli che, pur senza sbilanciarsi esplicitamente ha già fatto un primo endorsement a Valori. «Abbiamo condiviso importanti battaglie nello sport, da atleti e da dirigenti sportivi. Io ho avuto l’onore di aver visto nascere, crescere e diventare questo movimento, mi auguro solo che chi arriverà ne abbia grande cura, è un patrimonio prezioso non solo per il mondo dello sport ma per tutto il Paese».

Se il futuro di Pancalli è ancora incerto, ma si definirà nelle prossime settimane, la sola cosa indubbia è che l’Italia dello sport non può permettersi di perdere una guida di questa caratura.