Il primato a Los Angeles 28: più donne che uomini ai Giochi

L’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale prende una decisione storica per le Olimpiadi del 2028: con la partecipazione di più nazionali di calcio femminili le donne saranno 50,7% (5.333) e gli uomini il 49,3% (5.167).

Coventry CIO Los Angeles 2028 donne
Il Cio fa la storia
Kirsty Coventry (Photo by: IOC/Greg Martin)

Mancano ancora più di tre anni ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 ma il ritorno negli States delle Olimpiadi (mancavano da Atlanta 1996) fa già segnare un primato. Per la prima volta nella storia dei Giochi vi saranno più donne che uomini a competere.

Lo ha annunciato il Cio che, da poche settimane è a sua volta guidato da una donna: l’ex nuotatrice olimpica sudafricana Kirsty Coventry.

La vetrina globale che offrono i Giochi Olimpici è da sempre un pretesto per andare oltre lo sport. Le performance atletiche sono il principale motivatore per incollare davanti agli schermi oltre 5 miliardi di persone (secondo le stime del CIO per Parigi24) nel corso della manifestazione ma i Giochi rappresentano anche molto altro.

C’è tutto un portato valoriale che può essere veicolato in un periodo circoscritto a poco più di tre settimane durante il quale l’attenzione mondiale è massima.

La parità di genere: la tappa fondamentale di Parigi24

L’edizione dell’estate 2024, i Giochi di Parigi, hanno centrato questo obiettivo su più fronti. È stata un’Olimpiade sostenibile, dal punto di vista economico e, al netto di qualche polemica sulla questione delle acque della Senna, anche dal punto di vista ambientale.

Ma soprattutto lo è stato dal punto di vista della sostenibilità sociale nel segno dell’inclusività: a Parigi si è raggiunta per la prima volta la parità di genere, con il 50% di atleti donne e il restante 50% di atleti uomini.

Un obiettivo raggiunto grazie anche all’impegno dell’ex numero 1 del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach che, con un operato di moral suasion era riuscito a convincere il 96% dei Comitati Olimpici nazionali ad avere due atleti, uomo e donna, come portabandiera per la cerimonia di apertura.

Tappa fondamentale e non traguardo, quello di Bach e di Parigi 2024 perché è stata in qualche modo l’apripista all’elezione di Coventry, scelta per i grandi trascorsi atletici, per il temperamento e per un’età – 41 anni – che le dà ampia prospettiva e la colloca come collante naturale tra le generazioni: dagli atleti, sempre più giovani, alle figure istituzionali, decisamente più senior.

Coventry: «Spero che il mio voto sia di ispirazione»

«Spero che questo voto sia di ispirazione per molte persone – aveva commentato la neo presidente nel giorno dell’elezione -. Si è rotto un altro tetto di cristallo e sono pienamente consapevole delle mie responsabilità come modello: sono particolarmente orgogliosa di essere la prima donna presidente del Cio, e anche la prima africana. Spero che questo voto sia di ispirazione per molte persone».

Un’ispirazione che, come anticipato, si è tradotta in atto pratico.

E, singolarmente, lo ha fatto partendo da uno sport come il calcio, universalmente percepito come appannaggio maschile quasi esclusivo.

L’esecutivo del Cio ha rielaborato il numero di squadre che prenderanno parte a Los Angeles 28 e nel torneo femminile le nazionali saliranno a quota 16 – rispetto alle 12 delle edizioni passate – mentre quelle maschili scenderanno a quota 12 – rispetto alle 16 consuete.

Una decisione che rappresenta quasi il ribaltamento di un paradigma e che ha permesso il sorpasso di atleti partecipanti: le donne saranno 50,7% (5.333) e gli uomini il 49,3% (5.167).

Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, si è anche deciso di aggiungere due squadre femminili nella pallanuoto, che saliranno a quota 12 come per la competizione maschile, mentre nel golf è stata inserita una prova mista, dove parteciperanno quindi sia uomini che donne.

La massima istituzione sportiva mondiale ha rivoluzionato se stessa nell’arco di poche settimane: un esempio destinato – si spera – a fare proseliti.