Effetto Hamilton sugli sponsor Ferrari: ricavi in crescita di 100 milioni di euro

L’arrivo del sette volte iridato Lewis Hamilton a Maranello non combacia solo con l’unione del pilota più vincente di sempre con la scuderia più vincente di sempre ma è anche un tema di business.

Effetto Hamilton sponsor Ferrari
Il campione e la rossa
Lewis Hamilton. Image credit: Ferrari Media Center

Prima HP che ha investito a tal punto da aggiungere un’abbondante “pennellata” bianca alla storica livrea rossa. Poi UniCredit che ha sostituito Santander come sponsor in ambito banking e spinto sulle iniziative promozionali, come l’evento di presentazione al grande pubblico in Piazza Castello a Milano. E dunque Ibm che ha dispiegato forze e risorse sul fronte tecnologico per implementare l’utilizzo di intelligenza artificiale e piattaforme interattive per aumentare l’engagement dei fan di tutto il mondo.

Tre nomi di peso che si affiancano al binomio Hamilton – Ferrari per la stagione 2025 di Formula 1 e portano una dote extra sui ricavi da sponsor di oltre 100 milioni di euro, portando questa linea di revenue da circa 570 milioni della passata stagione, a oltre 680 milioni di euro.

L’arrivo del sette volte iridato Lewis Hamilton a Maranello, non combacia solo con l’unione del pilota più vincente di sempre con la scuderia più vincente di sempre.

Non è solo tripudio ed estasi per i milioni di fan della Rossa e del campione britannico in tutto il mondo e un elemento attrattivo per gli appassionati di motorsport in generale.

È anche – o forse soprattutto – un tema di business.

Effetto Hamilton sponsor Ferrari: Hp, IBM e UniCredit in prima linea

Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, l’arrivo di Hamilton a Maranello avrebbe comportato un incremento delle sponsorship ben superiore a quanto stimato a inizio anno.

Il colosso tech HP, già title sponsor lo scorso anno, avrebbe messo sul piatto una cifra di circa 100 milioni di euro per affiancare il suo nome a quello di Ferrari e portare la “pennellata” bianca di cui sopra sulla livrea della monoposto.

Dell’accordo con UniCredit, che ha segnato un passo importante per l’istituto italiano nel mondo dello sport – dopo gli impegni con la Coppa Davis, gli Europei di atletica, il padel, le maratone – non sono state svelate le cifre iniziali ma, il punto di partenza non dovrebbe essere inferiore ai 60 milioni che stanziava Santander nelle passate stagioni.

Infine, IBM, altro colosso tech che è entrato nella galassia Ferrari con un budget a doppia cifra – ma riservato – e soprattutto progetti e sviluppo, tra cui insight basati sull’intelligenza artificiale che diventeranno esperienze inedite per i fan di tutto il mondo.

Le conferme in Rosso: Puma, Shell e VGW Play

Ma anche chi con Ferrari vantava già sodalizi rodati ha intensificato l’impegno per stare a bordo e sfruttare l’effetto Hamilton.
Shell, fornitore di oli e carburanti storico di Maranello avrebbe fatto salire la sua quota di investimenti fino a 30 milioni di euro; non sarebbe da meno il marchio di abbigliamento Puma e la società di gaming VGW Play.

Tutti e tre i marchi sono accreditati come Premium Partners per questa stagione e hanno fornito un’iniezione di capitali che scommette sul ritorno di immagine di Lewis in Rosso.

Va poi considerato il capitolo merchandising. Le ultime previsioni stimano che l’ingresso del campione britannico, potrebbe portare le vendite di prodotti ufficiali oltre il miliardo di euro nel 2025.

Un qualcosa già accaduto nel recente passato, quando un’icona mondiale come Cristiano Ronaldo si è legato alla Juventus: nel primo anno di sodalizio, i ricavi erano aumentati del 60% i ricavi dal merchandising e del 30% quelli commerciali.

Tornando a Lewis e la Ferrari, l’effetto potrebbe essere ancora maggiore, considerando che la F1 è una manifestazione sportiva a carattere globale ed è il campionato più seguito al mondo.

Effetto Hamilton: l’ingaggio e l’impegno con Mission 44

Il contraltare, ossia l’ingaggio di Lewis Hamilton, non è così impattante come si possa pensare. Certamente Lewis, che è stato il pilota più pagato per diverse stagioni – prima dell’ascesa di Max Verstappen e del suo maxi ingaggio superiore a 60 milioni di euro (più bonus) non si è accontentato della tuta rossa per correre in Ferrari, ma ha firmato un biennale da 50 milioni di euro a stagione più bonus.

Il campione ha inoltre convinto il presidente Ferrari, John Elkann, a devolvere una cifra importante (secondo indiscrezioni, nell’ordine di oltre 20 milioni) a Mission 44, la fondazione che Hamilton ha creato per supportare le minoranze in ambito educativo e lavorativo.

Il presidente Ferrari si sarebbe poi spinto oltre, con la proposta di creare un fondo di investimento congiunto, sotto l’egida Exor, del quale Lewis diventerebbe brand ambassador.

Tra i ricavi da sponsor già cresciuti di oltre il 20% rispetto alla passata stagione, i ricavi da merchandising che potrebbero andare oltre il miliardo di euro e il ritorno di immagine a lungo termine nell’avere un volto come quello di Lewis come ambasciatore di iniziative benefiche, l’investimento della Ferrari può dirsi già ben pagato, prima ancora che scatti il semaforo verde sul primo GP della stagione 2025.