Rapporto Sport 2024, Abodi: «Lavoriamo per consolidare il “modello Italia”»

La fotografia di Sport e Salute e ICSC tracciata nel Rapporto Sport 2024 descrive un sistema vitale per l’economia del Paese e per l’inclusione sociale.

Andrea Abodi, ministro dello Sport
Sport e Salute e ICSC
Image credit: Nicolo Campo / Insidefoto

Un importante motore per la filiera economica del Paese e un driver essenziale per l’inclusione sociale. Questa la fotografia del settore sportivo italiano raccolta da Sport e Salute e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale all’interno del Rapporto Sport 2024.

L’analisi sottolinea la capacità del comparto di generare valore aggiunto, con circa 22 miliardi di euro registrati (nel 2022, come anno di riferimento) in crescita del +12,6% rispetto alla rilevazione precedente e di circa il doppio rispetto all’economia italiana nel suo complesso (+6,8%).

Un sistema, che oltre a oltre a contribuire al PIL – nella stima ICSC – nell’ordine dell’1,38%, ha effetti positivi su tutta la filiera, con una crescita degli occupati del 2,6%, che salgono quindi a 412 mila addetti lungo la filiera estesa.

Abodi: «Una visione organica e sistemica»

«Lo sport può e deve diventare una premessa indispensabile per il benessere delle nostre comunità e dell’intera Nazione: per questo lavoriamo per il consolidamento di un ‘modello Italia’, ispirato da una visione organica e sistemica, capace di dare piena attuazione alla presenza dello Sport in Costituzione – ha dichiarato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in occasione della presentazione del Rapporto -. Il rapporto sport 2024 racconta tutte le forme e le espressioni socio-economiche dello sport italiano mettendo a nostra disposizione uno strumento di analisi che rappresenta un nuovo punto di partenza per orientare le politiche sportive e indirizzare lo sviluppo, la promozione e la diffusione dello sport per tutti. I dati contenuti in questo studio devono contribuire alla pianificazione di progetti, iniziative e investimenti per rendere lo sport accessibile, offrire opportunità, per ridurre le distanze e contrastare le “dispari opportunità”, di genere, condizione economica e territoriali. Ringrazio l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e la nostra società Sport e Salute per il prezioso lavoro, alimentati dalla volontà comune di rafforzare lo sport, quale difesa immunitaria, individuale e sociale».

Rapporto Sport 2024: un motore per l’inclusione sociale

Come sottolineato dal ministro Abodi, lo Sport si conferma un motore di inclusione sociale: la valutazione di impatto condotta sulle iniziative finanziate da Sport e Salute e dall’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ha restituito un valore medio dell’indice SROI (Social Return on Investment) superiore a 4,5x a conferma della capacità dello sport di agire da potente moltiplicatore di benefici per i territori e le comunità.

Ogni euro investito in progetti sportivi è in grado di generare mediamente oltre 4 euro di ritorni sociali, migliorando le “prestazioni” delle comunità su alcuni indicatori chiave, quali salute, occupazione, istruzione, lotta alla criminalità.

« Lo Sport è una filiera economica di cruciale importanza che contribuisce in maniera determinante all’economia italiana anche in termini di ricadute, indotto e posti di lavoro – ha dichiarato Beniamino Quintieri, presidente di ICSC, Il report ci permette di inquadrare la situazione del mercato, individuando opportunità e criticità per valorizzare il contributo dell’attività sportiva alla crescita del Paese: nel 2023 gli investimenti nello Sport hanno superato la cifra di 1 miliardo di euro. A distanza di un anno, migliorano anche i dati relativi all’occupazione e quelli della sedentarietà: l’azione congiunta delle istituzioni sportive sta favorendo la nascita di una società più attiva e in movimento».

Rapporto Sport 2024: cresce la voglia di fare sport degli italiani

Secondo la rilevazione infatti crescono gli italiani “attivi”, pari a 37,1 milioni nel 2023 (64,8% della popolazione). Tra questi, ben 16,2 milioni hanno praticato lo sport in maniera regolare e continuativa, attestando il miglior dato mai registrato e segnando un incremento negli ultimi 10 anni di 3,6 milioni.
Cala il numero di italiani “sedentari” con una percentuale che nel 2023 si attesta al 35%. Sebbene ancora alto, è un dato tra i migliori da quando esistono le rilevazioni Istat del fenomeno e che conferma la tendenza verso un’Italia sempre più meno sedentaria e sempre più attiva.

Il sistema sportivo italiano, secondo i dati del RASD (Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche), è composto da oltre 112 mila associazioni e società sportive dilettantistiche con almeno un tesseramento attivo, di cui 5.700 con attività dedicate a persone con disabilità.
Gli italiani tesserati sono invece 13,2 milioni, di cui 12,6 milioni agonisti o praticanti.

Mezzaroma, Sport e Salute: «La domanda di sport si evolve»

«I dati analizzati ribadiscono il valore del sistema sportivo nell’ambito sociale ed economico del nostro Paese e confermano la tendenza degli italiani ad adottare sempre più uno stile di vita attivo. Gli oltre 37milioni di italiani attivi vedono oggi nell’attività fisica un sinonimo di benessere psico-fisico. Cresce quindi la domanda ma soprattutto si evolve – ha osservato  il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma -. La sfida oggi è quella di intercettare le nuove esigenze adattando l’offerta. La spinta verso un’Italia più attiva ci porta anche a ripensare gli spazi, soprattutto in contesti sempre più urbanizzati. Ecco perché abbiamo lanciato il progetto “Illumina”: sport gratuito, accessibile a tutti, in playground realizzabili in poco tempo, dove favorire la socialità e l’inclusione. Inoltre, il Censimento Nazionale dell’Impiantistica sportiva che stiamo aggiornando con il contributo delle Regioni ci consentirà di delineare l’indice di sportività dei territori e di programmare interventi e investimenti».