Diventare la squadra NBA più costosa mai venduta. Potrebbe essere questo il nuovo record che i Boston Celtics si apprestano a battere.
Già dallo scorso agosto, quando Wyc Grousbeck, attuale proprietario della franchigia più titolata dell’NBA, ha dato mandato alle due banche d’affari, BDT&MSD e JPMorgan Chase, di mettere in vendita i Celtics, il valor di vendita stimato non era inferiore a 4 miliardi di dollari.
I benchmark più recenti erano infatti relativi alla vendita dei Phoenix Suns, proprio per 4 miliardi di dollari, ma gli analisti finanziari, nel redigere i documenti per i potenziali acquirenti, hanno tenuto in considerazione anche la più alta cessione stabilita nella storia dello sport mondiale: i Washington Commanders, militanti in NFL, venduti a 6,05 miliardi di dollari all’imprenditore Josh Harris nel 2013.
Il valore dei Celtics fa storia a sé
Guardando al solo perimetro dell’NBA, vanno precisati alcuni punti.
I Boston Celtics rientrano nel ristretto novero di “nobiltà” del basket americano: non sono solo la franchigia più titolata (18 successi), ma anche la più longeva, (insieme ai New York Knicks e ai Philadelphia Warriors, gli attuali Golden States) la sola ad essere presenti da che esiste l’NBA, dal 1946 col nome BBA.
Con gli eterni rivali, i Los Angeles Lakers (17), sono gli unici due team ad essere in doppia cifra per i titoli NBA vinti.
Si accodano i Golden State (7), i Chicago Bulls (6) (con tutti i titoli conquistati nel decennio, degli anni ’90, appannaggio assoluto del dominio di Michael Jordan) e i Sant Antonio Spurs (5).
Lontano anni luce dunque dalle altre franchigie in termini di palmares, è difficile trovare paragoni anche per quanto riguarda cessioni di squadre ai vertici della lega.
Le società che possono avvicinarsi ai Celtics sono state cedute infatti più di 25 anni fa: i Knicks nel’97, i Bulls nell’85 e i Lakers addirittura nel ’79.
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Se la storia dei Celtics parla da sola e dà un vantaggio indiscusso a far crescere il valore d’acquisto, ci sono anche degli elementi se non di svantaggio, da tenere comunque in considerazione.
Per quanto paradossale, il celebre The Garden, l’iconico palazzetto dei “Leprecauni“ non è di proprietà.
Appartiene Delaware North, che fa capo alla famiglia Jacobs che possiede anche la franchigia NHL dei Boston Bruins.
Come “inquilini” d’eccellenza, i Celtics non hanno costi di gestione ma neanche ricavi extra basket, legati a concerti ed eventi, linea di revenue da sempre presente nell’impiantistica statunitense e ancor di più dopo la pandemia.
L’altro grande tema riguarda i costi del rooster.
Più spendi, più vinci è un’equazione troppo semplice che non vale in nessuno sport e tantomeno nell’NBA da ingaggi milionari nonostante il salary cup.
Ma è pur vero che in una stagione lunghissima come quella dell’NBA, per raggiungere i playoff e dunque le finals serva una rosa forte e ancor più ampia.
Impossibile pensare di andare in fondo al campionato con un quintetto di titolarissimi e qualche riserva d’eccezione.
I Celtics, per la stagione in corso hanno un monte ingaggi di 196,5 milioni di dollari, il terzo più alto dell’NBA dopo Phoenix (223 milioni) e Minnesota (205 milioni) che salirà ancor di più nella stagione 2025/26.
Questo perché i campioni in carica hanno affrontato i rinnovi contrattuali di molti top player che hanno riportato il titolo NBA a Boston, come Jayson Tatum – che con i suoi 314 milioni di dollari in cinque anni è diventato il contratto più ingente nella storia NBA -, Jaylen Brown, 285 milioni in 5 anni e Derrick White, 126 milioni di dollari in 4 anni.
Quindi a un costo rosa che arriverà attorno ai 225 milioni di dollari si aggiungerà la luxury tax (che crescerà del 10% nella prossima stagione), l’eccesso per lo sforamento del salary cup, nell’ordine di 180-200 milioni di dollari, stando conservativi, ma anche a 230-250 milioni considerando altre possibili estensioni di contratto milionarie.
Come nella quasi totalità delle aziende, il “costo del personale” è la voce più ingente ma quasi mezzo miliardo di dollari è una spesa da non sottovalutare per qualsiasi acquirente.
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I ricavi dei Celtics: quanto la corsa al titolo è determinante
Accantonando momentaneamente il monte ingaggi, la squadra ha una valutazione di mercato, stando alle stime di Sportico, pari a 5,66 miliardi di dollari a fine 2024, in crescita del’11% rispetto all’anno precedente, che la collocano al sesto posto nel ranking delle franchigie NBA.
Ma, come detto, nessuna delle franchigie che precede in questo ranking i Celtics, dai Warriors, ai Knicks, dai Lakers ai Clippers, è attualmente in vendita.
Si consolida dunque lo status di unicum attorno ai Boston.
Ragion per cui le due banche d’affari che hanno curato la preparazione della documentazione per la cessione, si sono focalizzati su dati finanziari e proiezioni aziendali.
Nella scorsa stagione i Celtics hanno fatturato 493 milioni di dollari, così suddivisi:
- Ticketing: 149 mln $
- Redistribuzione NBA: 124 mln $
- Accesso ai playoff: 102 mln $
- Diritti TV (locali): 70 mln $
- Sponsorizzazioni e altri ricavi: 49 mln $
Non deve stupire la biglietteria come prima voce di revenue: la cavalcata trionfale dei Celtics verso il titolo NBA ha comportato che i prezzi al The Garden lievitassero a dismisura, arrivando a creare una lista d’attesa per gli abbonamenti di oltre 14mila persone.
Il lungo cammino verso il titolo ha comportato che anche la “dote” di distribuzione da parte dell’NBA sia cresciuta a dismisura, fino a quota 102 milioni di dollari.
Sempre dalla lega i Celtics hanno ricevuto l’altra ingente quota di fatturato: 124 milioni, inclusi 99 milioni di diritti televisivi nazionali e altri 25 milioni di dollari divisi equamente tra tutte le franchigie.
Ricavi di tutto rispetto, anche considerando che lo scorso anno fiscale si è chiuso con un ebitda in positivo di 30 milioni di dollari.
Ma è impossibile non considerare che il titolo NBA ha generato 102 milioni di dollari e, ripetersi non è mai facile in un campionato sempre più competitivo.
Inoltre, la luxury tax dello scorso anno era pari a 40 milioni; quest’anno è attorno ai 65 milioni e schizzerà, come visto, a oltre i 200 per la prossima stagione.
Celtics vendita 14 volte ricavi: vincerà comunque Grousbeck
Considerazioni che i potenziali acquirenti dall’attuale socio minoritario Stephen Pagliuca, noto alle nostre latitudini per essere azionista dell’Atalanta, sino al fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, Mubadala Investment Co, staranno attentamente valutando.
Quel che è certo è che, allo stato attuale i Celtics valgono sul mercato 5,66 mld di dollari, ossia più di 14 volte i loro ricavi 493 mln e che l’attuale proprietario Wyc Grousbeck – la cui uscita definitiva è prevista solo nel 2028 -, potrà continuare a sfregarsi le mani considerando che per l’acquisto dei Celtics nel 2002 aveva speso “solo” 360 milioni di dollari.
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