Prende forma il risiko piloti in casa Red Bull. A fianco del confermatissimo Max Verstappen, che ha inanellato il quarto successo di fila nel mondiale, scenderà in pista Liam Lawson.
Il talento mostrato nelle serie inferiori e intravisto nell’assaggio di F1 ha convinto il team principal Christian Horner a puntare su di lui per il 2025, superando la concorrenza del compagno di squadra in RB Racing Yuki Tsunoda.
A prendere il suo posto in Racing Bulls dovrebbe essere il francese Isack Hadjar, un altro giovane di talento pronto ad emulare il percorso di crescita esponenziale di Lawson puntando, a tempo debito, al salto tra i grandi.
Lawson Red Bull stipendio – Il percorso del pilota neozelandese
Lawson corona così il suo percorso all’interno di Red Bull, partito fin dal 2019 quando era entrato all’interno del Junior Team e ha debuttato in Formula 3, dove ha gareggiato per due annate fino al salto nella serie cadetta avvenuto nel 2021.
L’esordio tra i grandi è avvenuto nel 2023, anno in cui ha ricoperto il ruolo di riserva di Daniel Ricciardo in AlphaTauri, subentrando al suo posto in occasione del suo infortunio alla mano avvenuto nel corso delle sessioni di prove libere del GP D’Olanda.
Il neozelandese chiuderà la gara 13esimo, e occuperà la monoposto di Ricciardo per altri quattro Gran Premi mostrando prestazioni via via più convincenti, fino a cedere di nuovo il volante al collega australiano appena ristabilitosi.
Nel 2024 Lawson partirà ancora nelle vesti di sostituto all’interno del team RB, ovvero il rebranding di AlphaTauri. Le performance non brillanti di Ricciardo apriranno una finestra di opportunità per Lawson in seguito al GP di Singapore.
Lawson viene dunque incaricato come pilota titolari per i restanti sei appuntamenti della stagione, in cui ha totalizzato complessivamente quattro punti, con la migliore performance avvenuta a San Paolo, in cui è arrivato quinto.
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Lawson Red Bull stipendio – Le cifre previste e la distanza con Perez
In totale sono dunque undici gare in Formula 1 nel corso delle due stagioni per il classe 2002, a cui, in seguito della promozione dalla scuderia satellite, verranno affidate le chiavi della monoposto che è stata nell’ultimo quadriennio condotta da Sergio Perez.
Secondo quanto riportato dal New Zealand Herald, Lawson dovrebbe guadagnare uno stipendio compreso tra i 5 e i 10 milioni di dollari, un risparmio significativo rispetto agli emolumenti che percepiva Perez, 14 milioni a stagione.
Se da un lato si riducono i costi, dall’altro ci sarà un contraccolpo sul fronte dei ricavi per Red Bull, con gli sponsor sudamericani che potrebbero abbandonare la barca in seguito alla dipartita del messicano.
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Lawson Red Bull stipendio – La decisione di separarsi da Perez
La scuderia austriaca ha maturato la decisione di separarsi da Sergio Perez attivando la clausola che consentiva lo svincolo in base alla distanza in classifica rispetto al pilota olandese, che ha superato quest’anno la soglia critica dei 200 punti.
Le performance del messicano non sono infatti state all’altezza nell’ultima stagione, e dopo due anni in cui al titolo piloti di Verstappen Red Bull ha sempre abbinato l’affermazione tra i costruttori, quest’anno non è riuscita la doppietta.
Il punteggio collezionato da Perez è infatti crollato nell’ultimo anno rispetto ai suoi standard da quando nel 2021 si è unito alla casa austriaca, così come conseguentemente la posizione in classifica.
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Il declino di Perez e l’ascesa delle McLaren
Sebbene anche nel primo anno in Red Bull non sia arrivato il titolo costruttori, appannaggio di Mercedes in quell’anno grazie alle prestazioni del duo Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, rispettivamente secondo e terzo, Perez aveva ottenuto un buon risultato chiudendo quarto.
Negli anni successivi il nativo di Gudalajara è riuscito a scalare le posizioni in classifica, terminando terzo nel 2022 e addirittura secondo nel 2023, anno di dominio assoluto della scuderia di proprietà del colosso di bevande energetiche.
Quest’anno invece si è assistito ad un tracollo che lo ha visto precipitare fino all’ottavo posto, con le McLaren che hanno approfittato del declino portandosi a casa il titolo, con Red Bull che si è dovuta accontentare del terzo posto scavalcata anche da Ferrari.