Ryder Cup 2025: ufficiali i team Europa e USA, tra continuità e scommesse

La Ryder Cup 2025, in programma al Bethpage Black dal 26 al 28 settembre, vede l’Europa vincitrice di Roma 2023 confermata quasi in blocco. Gli Stati Uniti puntano su quattro debuttanti.

Golf_Ryder Cup 2023
Appuntamento a New York
Image Credits: Andrea Staccioli / Insidefoto

Con l’annuncio delle ultime sei wild card da parte dei due capitani, prende ufficialmente forma la sfida più attesa del golf mondiale. La Ryder Cup 2025, in programma dal 26 al 28 settembre sul percorso del Bethpage Black, vicino a New York, vedrà contrapporsi un’Europa all’insegna della continuità e un Team USA rinnovato e guidato dal carisma di Keegan Bradley.

Team Europe: Donald punta sulla solidità

Il capitano Luke Donald ha completato la squadra confermando in blocco gran parte del gruppo che, due anni fa al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, aveva riportato il trofeo in Europa con il punteggio di 16,5 a 11,5.

Ai sei qualificati di diritto – Rory McIlroy, Robert MacIntyre, Tommy Fleetwood, Justin Rose, Rasmus Højgaard e Tyrrell Hatton – si aggiungono infatti Shane Lowry, Viktor Hovland, Ludvig Åberg, Matt Fitzpatrick, Sepp Straka e Jon Rahm.

Un roster che registra un solo cambio rispetto al 2023: fuori Nicolai Højgaard, dentro il gemello Rasmus, unico debuttante assoluto.

La scelta di Donald di richiamare Rahm, nonostante la sua attuale 80ª posizione nel ranking mondiale (compromessa dal mancato riconoscimento OWGR dei tornei LIV), ha fatto discutere, ma i risultati ottenuti dallo spagnolo nella lega araba e nei Major hanno convinto lo staff europeo.

«C’è molta continuità rispetto a Roma, ed è un segnale della forza di questo gruppo – ha commentato Donald durante l’annuncio. – Giocare in America è una sfida completamente diversa: abbiamo perso tre delle ultime quattro edizioni oltreoceano e ho cercato nuove soluzioni per dare alla squadra le migliori possibilità».

Dal 1979, quando la Ryder Cup si è aperta ai giocatori continentali, l’Europa non aveva mai presentato così poche novità da un’edizione all’altra. L’obiettivo è chiaro: tentare l’impresa di vincere in trasferta per la prima volta dal celebre “Miracle of Medinah” del 2012.

Team USA: Bradley rinuncia a sé stesso

Sul fronte statunitense, il capitano Keegan Bradley ha ufficializzato le sue sei scelte, sorprendendo per primo con la decisione di non inserirsi come “playing captain”, ipotesi a lungo discussa.

Ai sei qualificati attraverso il ranking – Scottie Scheffler, J.J. Spaun, Xander Schauffele, Russell Henley, Harris English e Bryson DeChambeau – si uniscono Justin Thomas, Collin Morikawa, Patrick Cantlay, Cameron Young, Sam Burns e Ben Griffin.

Per il 39enne Bradley, lasciare fuori se stesso è stato un sacrificio doloroso: «Sono cresciuto sognando di giocare la Ryder Cup. Non esserci come giocatore mi ha spezzato il cuore, ma il mio compito è essere il miglior capitano possibile», ha dichiarato.

Il Team USA presenta quattro debuttanti (Griffin, Young, Henley e Spaun) e soltanto sei reduci dalla squadra sconfitta a Roma. Una scelta che guarda alla forma recente dei giocatori più che all’esperienza, con Young reduce dal successo al Wyndham Championship e Griffin protagonista di una stagione da dieci piazzamenti in top 10.

Un confronto oltre lo sport

La Ryder Cup non è soltanto una competizione sportiva: è un evento che muove interessi economici e mediatici colossali. L’edizione di Roma 2023, secondo uno studio della Sheffield Hallam University’s Sport Industry Research Centre, ha generato un indotto economico aggiuntivo di 262 milioni di euro, con più di 270.000 spettatori presenti sul campo.

Il ritorno negli Stati Uniti, a New York, promette di amplificare ulteriormente audience televisiva e ritorno commerciale, soprattutto grazie al traino di sponsor globali e al coinvolgimento della LIV Golf, che porta sul terreno della Ryder anche un riflesso politico-finanziario.

Con due filosofie opposte – l’Europa della continuità e gli Stati Uniti della ricostruzione – la Ryder Cup 2025 si preannuncia come un banco di prova tanto tecnico quanto strategico, capace di ridefinire equilibri sportivi ed economici nel golf mondiale.

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