SuperTennis, il canale audiovisivo della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), ha siglato un accordo quinquennale per i diritti televisivi degli US Open fino al 2030, mettendo sul piatto complessivamente 30 milioni di euro.
Lo riporta Italia Oggi, sottolineando come si tratti di un investimento pari a circa sei milioni di euro annui, cifra che colloca l’operazione tra le più onerose mai sostenute dalla Federazione sul fronte media.
Un confronto con il mercato dei diritti
Il valore dell’accordo appare particolarmente significativo se rapportato agli standard italiani. Fino al 2022 Eurosport pagava circa tre milioni di euro annui per la trasmissione degli US Open, cifra analoga a quella versata per l’Australian Open. Il nuovo contratto firmato da SuperTennis raddoppia quindi quel benchmark, posizionandosi vicino ai sette milioni di euro annui che Sky Italia pagherà per Wimbledon fino al 2030 (dopo averne corrisposti quattro milioni fino al 2025).
La differenza di appeal tra i due tornei non è trascurabile: Wimbledon è considerato il più prestigioso Slam, con finestre orarie europee favorevoli, mentre l’evento newyorkese sconta il fuso orario statunitense. L’operazione della Fitp, dunque, non si spiega soltanto in termini di audience potenziale ma anche come investimento strategico e di posizionamento.
Il peso della sub-licenza e l’effetto Sinner
Un elemento determinante dell’intesa riguarda la possibilità di sub-concedere i diritti. Già tra il 2024 e il 2025, la trasmissione è stata condivisa con Sky, con un effetto diretto sulla crescita dell’audience.
Nel 2023, con gli US Open trasmessi esclusivamente da SuperTennis, la reach complessiva si era attestata a 4,2 milioni di spettatori e una media giornaliera di circa 60 mila persone. Nel 2024, grazie anche alla vittoria di Jannik Sinner, il pubblico raggiunto è salito a 9,5 milioni, con una media giornaliera complessiva di 150 mila spettatori, di cui 83 mila attribuibili al solo SuperTennis (+38% rispetto al 2023).
Il modello di business appare quindi duplice: garantire il torneo in chiaro, rafforzando l’immagine istituzionale della Federazione, e contemporaneamente generare ritorni economici attraverso la rivendita parziale dei diritti ad altri broadcaster.
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Una strategia di servizio pubblico
L’investimento sui diritti televisivi si inserisce in una strategia più ampia della Federazione, che ha già dichiarato di voler destinare l’avanzo del bilancio 2025 non solo all’acquisto di diritti tv ma anche a un più ampio progetto di sviluppo del canale SuperTennis.
«Con il rinnovo di questo importante accordo – ha dichiarato il presidentedella FITP, Angelo Binaghi – garantiamo a tutti gli appassionati di tennis in Italia la possibilità di vivere gratuitamente e in diretta uno dei tornei più prestigiosi al mondo. Non si tratta solo di un accordo commerciale, ma di un investimento culturale e sportivo».
Secondo Binaghi, mantenere gli US Open in chiaro rappresenta una scelta di principio e un segnale concreto dell’impegno della Fitp nel rendere il tennis e il padel sempre più accessibili.
La Federazione rivendica così un ruolo di servizio pubblico, offrendo gratuitamente un evento di portata mondiale e auspicando, come avviene in altri Paesi europei, una normativa che tuteli il diritto degli appassionati a vedere in chiaro i principali eventi sportivi.
SuperTennis, la “casa del tennis”
L’accordo con IMG, agenzia che gestisce i diritti media della Usta, consente alla Fitp di garantirsi un asset esclusivo nel lungo periodo. Inoltre consolida ulteriormente la posizione di SuperTennis come punto di riferimento per gli appassionati. Dopo oltre trent’anni in cui lo Slam americano era visibile solo in pay tv, gli spettatori italiani potranno continuare a seguire gratuitamente il torneo almeno fino al 2030.
In un mercato caratterizzato da un aumento costante del costo dei diritti sportivi, l’operazione da 30 milioni rappresenta un caso peculiare: una Federazione che, invece di limitarsi al ruolo di organizzatore sportivo, assume direttamente quello di broadcaster, con l’obiettivo di incidere sia sul piano economico che sulla diffusione popolare del proprio sport.
Il tennis italiano cavalca così il momento d’oro dei propri campioni per rafforzare la visibilità del movimento.