Presentato il percorso del Giro d'Italia 2026: partenza dalla Bulgaria e arrivo a Roma

Presentata a Roma la 109ª edizione del Giro d’Italia 2026, in programma dall’8 al 31 maggio. La Corsa Rosa partirà dalla Bulgaria e si concluderà nella Capitale. Tra le novità, una tappa in Svizzera e il ritorno a Milano.

giro d'italia 2026
Nel nome di Pietrangeli
Image Credits: comunicato stampa Giro d'Italia

Si è tenuta oggi all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma la presentazione del Giro d’Italia 2026, che dall’8 al 31 maggio porterà i corridori dalla Bulgaria fino alla Capitale per un totale di 3.459 chilometri e 50.000 metri di dislivello.

L’edizione 109 partirà per la sedicesima volta dall’estero, con tre tappe inedite sul Mar Nero tra Nessebar, Burgas, Veliko Tarnovo e Sofia. Una scelta strategica che conferma la vocazione internazionale della manifestazione, come sottolineato dal vicepremier Antonio Tajani: «Il Giro d’Italia racconta i territori ed è una finestra sul nostro Paese. Per questo ho nominato il Giro ambasciatore dell’Italia all’estero».

Alla presentazione era presente il primo ministro bulgaro Rosen Zhelyazkov, accompagnato dal ministro dello Sport Ivan Peshev e dal ministro del Turismo Miroslav Borshosh. Quest’ultimo ha dichiarato: «Credo che abbiate scelto uno dei paesi più belli. Vedrete la grande bellezza del nostro territorio e per noi sarà un grande onore».

Un percorso impegnativo e spettacolare

Il percorso prevede una cronometro individuale di 40,2 km (la Tappa Bartali in Toscana da Viareggio a Massa), otto tappe di pianura, sette di media montagna e cinque di alta montagna con sette arrivi in salita. La Cima Coppi sarà il Passo Giau a 2.233 metri, mentre la Montagna Pantani è stata individuata a Piani di Pezzè.

Tra le novità più significative, una tappa interamente in territorio svizzero da Bellinzona a Carì e il ritorno a Milano, che ospiterà per la 90ª volta l’arrivo di una frazione.

La corsa si concluderà a Roma, alla sua ottava presenza come sede del Gran Finale.

«L’ho sempre considerato patrimonio nazionale, – così il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, a margine della presentazione del Giro d’Italia. – Si rinnova una tradizione piena di sentimento popolare e di promozione del territorio. Oggi è molto importante celebrare il presente e il futuro di una gara che si apre ai paesi internazionali, lo scorso anno l’Albania e quest’anno la Bulgaria. Ci permette di sostanziare rapporti di collaborazione con altri Paesi ben al di là della dimensione sportiva».

L’impatto

Numeri importanti anche sul fronte economico. Urbano Cairo, presidente di RCS, ha evidenziato i risultati della scorsa edizione: «L’impatto economico sul territorio tra evento e 18 mesi successivi è stato di 2,1 miliardi di euro. Questa grande vetrina sull’Italia genera esportazioni e impatto economico positivo, a partire dal turismo».

Luciano Buonfiglio, presidente del Coni, ha ribadito la leadership italiana nell’organizzazione di grandi eventi: «L’Italia è il secondo Paese al mondo per l’organizzazione dei grandi eventi. Davanti a noi solo gli Stati Uniti, ma ci stiamo arrivando e lo faremo meglio di loro perché uniamo territorio, passione e competenze».

Il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni si è detto ottimista sulle prospettive del movimento: «Il ciclismo italiano sta bene e ci sono tanti giovani che ci danno speranze, siamo ai vertici dei ranking juniores». Particolare attenzione anche al settore femminile, definito da Dagnoni «il nostro orgoglio».

La presentazione si è aperta nel ricordo di Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano scomparso oggi all’età di 91 anni, testimoniando ancora una volta il legame profondo tra sport, territorio e identità nazionale.