L’Italia del tennis vive un momento di luci e ombre. Da un lato, i trionfi di Jannik Sinner e Luciano Darderi, capaci di conquistare cinque titoli ATP complessivi in questa stagione. Dall’altro, le prestazioni convincenti di Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli. Ma c’è anche un volto meno felice: quello di Matteo Berrettini, sempre più intrappolato in un limbo fatto di infortuni, rinunce e interrogativi sul prosieguo della carriera.
Il tennista romano, ex numero 6 del mondo, non prenderà parte agli US Open 2025, in programma dal 24 agosto al 7 settembre. Al suo posto, nel tabellone principale, entra lo statunitense Brandon Holt.
È il quinto forfait consecutivo, dopo Gstaad, Kitzbuhel, Toronto e Cincinnati, e sancisce l’ennesima interruzione in una stagione condizionata dal riacutizzarsi dei problemi agli addominali obliqui, che lo affliggono dal 2021.
Dal sogno di Wimbledon alla lunga assenza
Berrettini non disputa un match ufficiale dal primo turno di Wimbledon, lo scorso 30 giugno, quando fu eliminato dal polacco Kamil Majchrzak in cinque set. Prima di Londra, aveva abbandonato tra le lacrime il match degli Internazionali d’Italia contro Casper Ruud, un ritiro che ha segnato profondamente il suo 2025.
Le parole pronunciate dopo l’eliminazione a Wimbledon avevano già lasciato intendere un periodo di riflessione:
«Fondamentalmente sono stanco, – dichiarò in conferenza stampa, – stanco di rincorrere sempre qualcosa. Ho bisogno di prendermi giorni per pensare, per decidere cosa fare del futuro, perché stare in campo così non è quello che voglio».
Da allora, Berrettini ha scelto di fermarsi, saltando tutta la tournée estiva sul cemento americano e facendo scivolare il proprio ranking fino alla 59ª posizione, parzialmente mitigata dall’effetto degli scarti anticipati nel live ranking.
L’estate del tennis italiano: Sinner tira il fiato, Musetti alla caccia del primo acuto
Berrettini forfait US Open 2025: un problema fisico cronico
Il fastidio agli addominali obliqui è diventato il principale ostacolo della carriera di Berrettini. Secondo esperti di biomeccanica, il suo stile di gioco — basato sulla ricerca dell’anticipo e sull’uso massiccio del dritto — comporta sollecitazioni importanti su quel distretto muscolare. La situazione è aggravata da una lieve scoliosi infantile, che influisce sulla postura e rende più complesso il recupero.
Il romano aveva riacceso le speranze dei tifosi pubblicando, poche settimane fa, una foto di un allenamento con Jannik Sinner a Monte Carlo. Ma l’assenza dagli US Open conferma che il rientro nel circuito resta lontano.
Scenari futuri e impatto sportivo
Il forfait di Berrettini agli US Open 2025 non ha solo un peso simbolico. Nel 2019, il romano fu semifinalista nello Slam newyorkese, arrendendosi solo a Rafael Nadal. Quest’anno avrebbe dovuto difendere il secondo turno del 2024: il forfait significa ulteriori punti persi in classifica e un’ulteriore frenata nel percorso di ritorno ai vertici.
Con una sola partita giocata negli ultimi quattro mesi, la carriera di Berrettini sembra sospesa a un filo. Le prossime settimane saranno decisive per capire se potrà tornare competitivo in vista della tournée asiatica di settembre-ottobre, o se sarà necessario un ulteriore stop per risolvere definitivamente i problemi fisici.
Per ora, la sua stagione 2025 rischia di essere ricordata più per le assenze che per i risultati.