Dorna Sports chiude il bilancio 2024 con una perdita netta di 12,3 milioni di euro, in calo del 54% rispetto ai 27 milioni del 2023. Un risultato significativo per la società promotrice del Campionato del Mondo MotoGP, in un anno segnato da cancellazioni di Gran Premi, ricavi in flessione del 5% e una storica transizione societaria: l’acquisizione dell’84% delle quote da parte di Liberty Media per un valore complessivo di 4,4 miliardi di euro.
MotoGP bilancio 2024: conti in miglioramento nonostante le criticità
Secondo i dati riportati da 2Playbook, i ricavi di Dorna si sono attestati a 420,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 442,2 milioni del 2023. La società ha comunque migliorato il proprio utile operativo, salito del 20% a 43,1 milioni di euro, grazie al contenimento dei costi e all’aumento di altre voci operative.
Le perdite ante imposte si sono fermate a 12,1 milioni di euro, sostenute da oneri finanziari per 71,6 milioni di euro e proventi per circa 8 milioni.
A pesare sul bilancio, la cancellazione di quattro Gran Premi – Argentina, India, Kazakistan e Valencia – per ragioni economiche, logistiche o climatiche. L’impatto si è tradotto in minori entrate da diritti e biglietteria, in un anno in cui Dorna puntava a superare quota 500 milioni di fatturato.
Liberty Media completa l’acquisizione: valutazione da 4,4 miliardi
Liberty Media – già proprietaria della Formula 1 – ha finalizzato l’acquisto dell’84% di Dorna Sports per circa 3,1 miliardi di euro, fissando la valutazione complessiva a 4,4 miliardi includendo il debito. L’operazione ha ricevuto il via libera della Commissione Europea senza rilievi sulla concorrenza e apre a una nuova fase per la MotoGP, ispirata al modello F1 post-Ecclestone.
A suggellare il passaggio, l’ingresso nel CdA di Dorna di due figure chiave della trasformazione della F1: Chase Carey, ex CEO del Circus e presidente fino al 2022, e Sean Bratches, artefice della docuserie Drive to Survive e dell’espansione commerciale del campionato.

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Ricavi: TV e sponsorizzazioni trainano
La MotoGP si conferma il core business di Dorna, generando il 92% del fatturato, mentre WorldSBK e MotoE insieme rappresentano solo l’8%. La vendita dei diritti audiovisivi resta la prima voce di ricavo, con 207,9 milioni di euro (45% del totale), seguita da sponsorizzazioni (18%, pari a 83 milioni) e royalties da Gran Premi (134 milioni).
Il fatturato per area geografica si è suddiviso tra Spagna (100 milioni di euro), Europa (155,2 milioni) e resto del mondo (166,1 milioni). I ricavi pubblicitari si sono attestati a 67,7 milioni, mentre i servizi TV hanno fruttato 49,7 milioni.
Spese sotto controllo, ma i costi restano alti
Le spese operative hanno raggiunto 203 milioni di euro, stabili rispetto al 2023, mentre le spese per il personale sono scese del 15%, a 32 milioni. A crescere, invece, sono state le altre spese operative, raddoppiate a oltre 37 milioni. Dorna ha inoltre ridotto gli ammortamenti del 25%, portandoli a circa 112 milioni, e contenuto gli oneri finanziari, scesi a 54 milioni (-19%).
Un elemento strutturale del bilancio MotoGP è rappresentato dai costi logistici e dai pagamenti a team e costruttori, che insieme costituiscono tra il 45% e il 50% dei costi complessivi del campionato. I soli costi organizzativi dei GP si collocano tra i 70 e gli 81 milioni di euro.
Audience record: oltre 3 milioni ai GP, 677 milioni davanti alla TV
Dal punto di vista mediatico, il 2024 è stato un anno da record: in TV, la MotoGP ha raggiunto 677 milioni di spettatori complessivi, con una media di 33,9 milioni per evento. Oltre 3 milioni di spettatori hanno seguito dal vivo le gare del Motomondiale, con il GP di Francia a Le Mans in testa (312.000 spettatori), seguito da Thailandia e Spagna.
Secondo i dati interni, l’82% degli appassionati ha seguito più del 75% delle gare, per un totale di oltre 10,4 milioni di ore di visione. Le trasmissioni hanno raggiunto oltre 200 Paesi, con 82.781 ore totali, di cui 36.196 in diretta.

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Obiettivi 2025: fatturato a 520 milioni e calendario record
Per il 2025, Dorna prevede un fatturato di 520 milioni di euro, spinto da un calendario che includerà 22 Gran Premi, con il ritorno di Ungheria e Repubblica Ceca, Paesi storici del Motomondiale. La strategia resta quella di rafforzare le attività digitali, incrementare l’esposizione mediatica e attrarre nuovi partner commerciali.
Con l’arrivo di Liberty Media e l’innesto di figure strategiche nel management, la MotoGP si prepara a un nuovo ciclo di crescita, all’insegna dell’espansione globale, della digitalizzazione e dell’efficienza economica.