Petrucci, FIP: «Il bronzo femminile è solo l’inizio. Ora tocca agli Azzurri»

Il presidente della FIP Gianni Petrucci celebra il ritorno sul podio della Nazionale femminile agli Europei e guarda con ottimismo agli impegni della selezione maschile, oltre che a LBA e CONI.

Gianni-Petrucci
Tra Italbasket e governance
Image Credits: LBA

A pochi giorni dal suo ottantesimo compleanno, Gianni Petrucci continua a essere una figura centrale dello sport italiano. Presidente confermato della FIP e vicepresidente della Salernitana, è sotto i riflettori grazie allo storico bronzo conquistato dalla Nazionale femminile di basket agli Europei, un risultato atteso da trent’anni.

Ma il dirigente non si ferma ai festeggiamenti: tra riflessioni sul futuro del movimento, investimenti nel settore femminile e una visione lucida sul rinnovamento delle istituzioni sportive, Petrucci offre uno spaccato prezioso su come la passione, unita alla competenza, possa ancora fare la differenza.

In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, racconta ambizioni, riconoscimenti e sfide all’orizzonte, tra orgoglio per il presente e fiducia nel domani.

La felicità per il bronzo

Uomo simbolo delle istituzioni sportive italiane, il presidente della FIP Gianni Petrucci è tornato dalla Grecia con un sorriso che dice tutto: l’Italia femminile del basket ha conquistato una storica medaglia di bronzo agli Europei, la prima dopo trent’anni.

«Il nostro è un miracolo, – ha commentato con entusiasmo alla Gazzetta dello Sport. – Un’impresa figlia della volontà di queste ragazze che ci hanno creduto fino in fondo, battendo anche una corazzata come la Francia, vicecampione olimpica. Abbiamo vinto cinque partite su sei contro nazioni con centinaia di migliaia di tesserate più di noi. Ma questo è solo l’inizio».

Petrucci ha voluto sottolineare il valore del lavoro di Andrea Capobianco, il commissario tecnico che — a suo dire — aveva ricevuto critiche al momento della nomina. «Capobianco ha strabiliato tutti, – ha dichiarato. – E abbiamo una stella come Cecilia Zandalasini che è un fenomeno».

Senza nascondere i problemi strutturali del movimento, il presidente ha ribadito la volontà della FIP di investire nel basket femminile, rilanciando anche il campionato italiano.

Nazionale maschile? «Questo bronzo deve essere uno stimolo»

Ma ora l’attenzione si sposta sulla Nazionale maschile, attesa dagli Europei che si terranno tra agosto e settembre.

«Questo bronzo deve essere uno stimolo per Pozzecco e i suoi ragazzi, – ha affermato il presidente FIP. – Il loro valore aggiunto si chiama Gigi Datome, ma anche Melli, che arriva carico dopo aver vinto Eurolega e campionato turco con il Fenerbahce. E poi c’è Pozzecco, che ha conquistato tutti con la sua umanità: i giocatori lo adorano».

Un interrogativo ancora aperto è quello della presenza di Donte DiVincenzo in maglia azzurra.

«Speriamo di farcela, – ha ammesso Petrucci. – Tra un paio di settimane sarà tutto chiaro: ci sono passaggi burocratici in corso con i ministeri degli Esteri e dell’Interno. Ringrazio il ministro Tajani e il ministro Piantedosi per il loro impegno. Il giocatore non vede l’ora di firmare».

Gianni Petrucci, FIP: LBA e CONI, cambi di valore e umiltà

Petrucci ha anche commentato il recente cambio al vertice della Lega Basket, con l’elezione di Maurizio Gherardini.

«Con Gandini ho un ottimo rapporto, è un grande dirigente, – ha detto. – Ma Gherardini è un profilo di assoluto valore: ovunque è andato ha lasciato il segno». 

Uno sguardo anche al nuovo corso del CONI, ora guidato da Luciano Buonfiglio. «È stato umile, – ha commentato Petrucci. – Ha legato la sua candidatura alla disponibilità di Malagò a fare un passo indietro. Ha già vinto tre medaglie tra basket e atletica, è anche fortunato. Credo possa aprire un ciclo lungo due o tre mandati». 

Secondo il presidente della FIP, è partito con il piede giusto

«Buonfiglio ha già visto il ministro Abodi e Barelli del nuoto, con cui Malagò aveva rapporti difficili, – ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport. – L’elezione di Buonfiglio ha disteso il clima. E l’ombra di Giovanni non ci sarà: è troppo intelligente per questo. Pancalli ha agito in buonafede, e di Abodi mi fido: è un dirigente illuminato, ha preso impegni importanti con lo sport e sono certo li manterrà».

Petrucci ha anche spiegato le recenti tensioni con Gravina e Carraro sul nome del nuovo segretario generale.

«Abbiamo fatto di tutto per avere Mornati, – ha spiegato – che rappresenta una garanzia per il presente e il futuro dello sport italiano. È stata una scelta politica, ma tutto lo è. Malagò lo ha capito, così come Buonfiglio».

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