Eurolega e NBA, dialoghi aperti. Motiejunas: «Collaborare è l’unica strada»

Il progetto NBA Europe prende forma: primi incontri ufficiali tra NBA, Eurolega e FIBA. Il CEO di Euroleague Basketball, Paulius Motiejunas, apre alla collaborazione.

Eurolega BC Partners Emirati Motiejunas
L'Eurolega apre all'NBA
Image credit: Depositphotos

Il progetto NBA Europe continua a prendere forma, e sebbene la sua realizzazione non sia imminente, il fermento attorno alla sua possibile nascita è ormai innegabile. Dopo l’annuncio di Adam Silver lo scorso aprile, che ha svelato l’intenzione della lega americana di esplorare un’espansione sul continente europeo, le dichiarazioni del suo vice Mark Tatum a The Athletic hanno confermato che i contatti con diversi attori strategici sono attivi. Tra questi, non solo banche d’investimento, ma anche l’Eurolega e la FIBA.

Secondo quanto rivelato da Tatum, la NBA ha recentemente organizzato un incontro a Ginevra che ha segnato un importante passo in avanti: per la prima volta, i rappresentanti della NBA, della FIBA, della Eurolega e dei 13 club azionisti di Euroleague Basketball si sono seduti attorno allo stesso tavolo.

«È stata la prima volta che tutte e tre le parti, club compresi, si sono riunite per discutere seriamente del futuro del basket europeo, – ha dichiarato Tatum. – Direi che sono state conversazioni molto costruttive e positive».

Motiejunas: «Collaborare è l’unica opzione sensata»

Tra i protagonisti della trattativa c’è Paulius Motiejunas, CEO di Euroleague Basketball, che negli ultimi mesi ha ammorbidito le sue posizioni nei confronti della NBA.

«È sempre più evidente che dobbiamo lavorare insieme, – ha chiarito. – Credo che questo sia solo il primo di molti incontri. Le richieste della FIBA sono chiare, semplici e realizzabili. Spetta a entrambe le leghe trovare un modo per sviluppare il basket europeo».

Ma Motiejunas è andato oltre, toccando un punto cruciale: la frammentazione.

«Non vogliamo una nuova lega che divida ulteriormente l’offerta, – ha dichiarato in conferenza stampa. – Il nostro dovere è verso i tifosi e verso il prodotto che offriamo. Abbiamo già un campionato solido, con club stabili e un’esperienza di 25 anni nella gestione. Non c’è bisogno di creare qualcosa da zero: possiamo lavorare insieme per aprire nuovi mercati, negoziare congiuntamente diritti televisivi e sponsorizzazioni, e costruire un calendario condiviso con la FIBA».

Il CEO ha anche sottolineato come l’Eurolega sia pronta a mettere le proprie risorse al servizio di un progetto comune.

«La nostra storia, la nostra tifoseria e le nostre squadre rappresentano una solida spina dorsale, – ha detto Motiejunas. – Credo fermamente che abbiamo creato il miglior prodotto europeo e non vedo perché qualcuno dovrebbe volerlo replicare: si può costruire insieme».

NBA Europe: tempistiche e ostacoli

Nonostante l’entusiasmo diplomatico, il progetto NBA Europe non vedrà la luce prima del 2027-2028, come dichiarato da Silver. La complessità logistica è notevole: dalle arene adeguate alla sostenibilità economica di un campionato che ambisce a replicare la spettacolarità e i prezzi della lega americana (si parla di biglietti da 1.000 euro), fino alla coesistenza con i calendari nazionali e internazionali.

L’uscita di scena dell’ALBA Berlino dalla Eurolega in favore della Basketball Champions League (competizione FIBA) è stata letta da molti come un primo segnale di spostamento strategico. A questa si aggiungono i casi di Gran Canaria e Joventut Badalona, anch’essi passati sotto l’egida della FIBA. Un disegno che, pur ancora incerto, comincia a delineare possibili alleanze in vista della nascita di una futura lega continentale.

Garbajosa: «L’NBA è partner e concorrente, ma serve un equilibrio»

Anche Jorge Garbajosa, presidente di FIBA Europe, ha preso posizione sul tema durante lo Sports Summit Madrid.

«In nessun altro sport esiste un partner che sia anche un concorrente come l’NBA. Ma proprio per questo serve intelligenza strategica, – ha dichiarato. – Il bello del progetto NBA è che crea spazio anche per i campionati nazionali, troppo spesso penalizzati. È inaccettabile che siano esclusi dall’élite del basket».

Garbajosa ha anche riconosciuto l’attrattiva della NBA per i giovani talenti europei, ma ha lanciato un monito. Secondo il presidente di FIBA Europe, bisogna proteggere i club che formano i giovani poi destinati all’NBA. Il settore giovanile è un patrimonio da tutelare.

Verso un futuro condiviso?

Il prossimo incontro tra NBA, Eurolega e FIBA potrebbe svolgersi in estate, ma non è ancora stata fissata una data. Intanto, le conversazioni proseguono con continui scambi informali.

«Vogliamo capire qual è il modello giusto, – ha dichiarato il vicecommissario NBA Mark Tatum. – L’Eurolega ha fatto un ottimo lavoro finora, ma c’è spazio per crescere insieme. E noi siamo pronti a discuterne».

La sensazione è che le parti si stiano studiando, ma senza voler rompere definitivamente gli equilibri. Un possibile ingresso dell’NBA nel Consiglio di Amministrazione della ECA (l’organismo che governa l’Eurolega) potrebbe rappresentare la svolta. In un’epoca in cui le alleanze contano più delle rivalità, il futuro del basket europeo potrebbe davvero passare da una fusione strategica più che da una rivoluzione.

 

Image credit: Depositphotos

Sport

Basket